𝗕𝗘𝗙𝗢𝗥𝗘 𝗦𝗧𝗔𝗥𝗧𝗜𝗡𝗚:
requested by: Simona_Kaminari
kyouka izumi (from bungo stray dogs) x detective agency!female reader.
fluff and slightly angst.Ogni singolo membro dell'Agenzia rimase tristemente scioccato quando Atsushi e Kyouka tornarono da una missione, la minore dei due con una espressione delusa stampata sul volto. Certamente la ragazza era sempre abbastanza silenziosa e tranquilla, ma conoscendola bene si poteva leggere che qualcosa non andava dal modo in cui rispondeva sbrigativamente e brevemente a tutte le domande che le venivano poste. Non era sicuramente spaventata da ciò che le era successo, piuttosto sembrava averla seriamente resa infelice. Per cui, dopo qualche giorno in cui questo insolito comportamento si era ripresentato, T/N decise di confrontare Atsushi riguardo la questione, in quanto egli avrebbe senza dubbio conosciuto la ragione dietro a quella afflizione.
La ragazza perlustrò con lo sguardo l'ufficio e notò che il suo obbiettivo stava lavorando su alcuni documenti, per cui gli si avvicinò cercando di non attirare l'attenzione di Ranpo, che stava beatamente dormendo con la testa appoggiata al tavolo. "Atsushi, avresti un momento?".
"Certamente T/N, dimmi pure" rispose lui, rivolgendole il suo solito pacato sorriso.
"Kyouka sembra giù di morale da quando siete tornati da quella missione. È successo qualcosa di grave?" chiese finalmente, lo sguardo pieno di curiosità e forse anche di un po' di preoccupazione. Il ragazzo nel primo momento rimase confuso dalla domanda, ma dopo aver realizzato cosa stava implicando la collega, lo sguardo si abbassò verso il pavimento e gli angoli delle labbra si incurvarono verso il basso. "Nulla di grave, solo che...".
"Ricordi il ciondolo a forma di coniglietto che Kyouka porta sempre attaccato al suo cellulare? Chiamando il Demone Biancaneve deve aver per sbaglio rotto il filo che lo teneva legato, per cui il pupazzo è caduto da qualche parte. Abbiamo provato a cercarlo, ma è stato inutile" spiegò infine, tracciando con le dita la sagoma del conosciuto peluche, per poi aprire le mani in segno di sconfitta "So che è molto caro a lei, per cui avevo proposto di comprarne un altro simile, ma il valore affettivo deve essere veramente grande, considerando che ha rifiutato categoricamente". T/N ci riflettè su, appoggiandosi sul bordo della scrivania con le gambe, cercando di trarre una conclusione a tutto ciò. "Capisco... perciò un semplice rimpiazzo non funzionerà" mormorò a se stessa, e poco dopo, come per magia, una brillante idea le spuntò in mente.
"Però magari uno più complicato potrebbe andare bene!"."Guarda lì T/N, quel vestito è meraviglioso! Perché non entriamo-". Purtroppo la entusiasta proposta di Yosano non fermò la sua compagna dal zittirla con una seria espressione e le braccia incrociate. "Va bene, non farmi quella faccia però!" si lamentò la donna, continuando a camminare lungo il marciapiede ma senza smettere di buttare l'occhio quà e là alle varie boutique di moda. Per quanto ad entrambe lo shopping piacesse e solitamente si ritrovassero in quel viale alla ricerca di vari capi d'abbigliamento, non era il caso di quel giorno, in cui avevano ritagliato un momento lavorativo per andare a comprare un speciale regalo di consolazione per Kyouka. "Eccoci, siamo arrivate" annunciò la ragazza, spingendo la porta d'ingresso di un piccolo negozio d'animali. Appena fecero il loro ingresso, un dipendente le salutò e si dimostrò disponibile ad aiutarle nella loro ricerca. "Salve! Come posso aiutarvi?" domandò con voce educata, dirigendosi nell'aria clienti. Mentre T/N cercava di spiegare la sua richiesta all'uomo, Yosano era persa nei suoi pensieri ed ispezionava l'intero locale con indiscrezione. Passò dall'ammirare vari pappagalli dai colori esotici, presupponendo fossero originari dei Tropici, all'osservare stupida una grande teca che conteneva un dormiente serpente dalle squame bianche e lucenti. Per fortuna prima che potesse suggerire di comprare anche quell'animale, la sua attenzione fu richiamata dalla sua collega, la quale aspettava impazientemente di essere ascoltata. "Dubito che a Kyouka possa piacere un pitone del genere" fece notare, puntando con l'indice vero un altro lato, dove erano presenti creature più normalmente domestiche. "Magari un cagnolino? Sono amichevoli, fedeli e hanno sempre voglia di giocare" propose la donna, i quali occhi si erano animati di vita alla vista di un piccolo cucciolo dal morbido pelo nero che scodinzolava soddisfatto accanto alla sua ciotola d'acqua. "Non se ne parla, o Dazai non farebbe altro che istigarlo..." sospirò T/N, scuotendo la testa. "Eccomi, scusate per l'attesa!" annunciò la voce del dipendente dietro di loro, il quale teneva tra le braccia una gabbietta dalle modeste dimensioni. Quando le due ebbero una migliore visuale sul contenuto, immediatamente capirono che era quello che stavano cercando e che dovevano portarlo in fretta all'Agenzia.
L'atmosfera del tardo pomeriggio si poteva respirare nell'aria e nulla di inusuale stava accadendo: Kunikida leggeva dei file con la testa appiccicata allo schermo del computer, Dazai canticchiava serenamente ciò che stava ascoltando con le cuffie, Tanizaki e il presidente Fukuzawa discutevano amichevolmente riguardo chissà che cosa. Atsushi e Kyouka sedevano sul divano, bevendo insieme un fresco succo di frutta che probabilmente erano riusciti a salvare dalle grinfie di Ranpo, ma si poteva percepire della tensione tra loro. La ragazza sorseggiava la bevanda lentamente, come se non ne stesse sentendo veramente il gusto.
"Sorpresa!" annunciò T/N, spalancando con forza la porta d'ingresso, seguita a ruota dalla sua collega che portava tra le braccia una piccola gabbia con un fiocco rosa legatole intorno. Tutti gli sguardi finirono immediatamente su di loro e alcuni sospiri curiosi si levarono dal fondo. "Se non sono dolci non m'interessano..." borbottò Ranpo, rivolgendo alla ragazza che aveva parlato un'occhiata infastidita. Come se non fosse accaduto nulla, l'attenzione degli altri membri ritornò alle loro attività, tranne per quella di Kyouka, che osservava quello strano oggetto che era stato portato all'interno dell'agenzia. Yosano diede una piccola pacca sulla spalla a T/N, prima di sussurrarle all'orecchio "L'idea è stata tua, è giusto che tu te ne prenda il merito...". Avrebbe voluto volentieri ribattere, ma ormai la donna se l'era già svignata in velocità, chiudendosi dentro il suo studio medico.
"Hai un momento, Kyouka?""Scusa per l'interruzione, spero di non rubarti troppo tempo" disse T/N con un piccolo sorriso affettuoso, quando lei e Kyouka furono fuori dall'edificio, in un piccolo angolo verde dove la gente passava raramente "Avrei preferito consegnartelo con tutti gli altri, ma erano particolarmente impegnati". "Prima che tu mi possa chiedere per quale motivo ho deciso di farti un regalo..." riprese sempre lei, fermando l'altra che sembrava volerla tempestare di domande "Ho notato che sembravi molto fiacca in questi giorni e vederti in quello stato mi faceva male al cuore. Per cui ho pensato che, se avessi potuto, avrei cercato di rallegrarti...". La ragazza finalmente porse all'amica la gabbietta e, prima che il contenuto si potesse rivelare da solo a causa del rumore, rovinano l'emozione della sorpresa, aprì la porticina e lasciò che il piccolo coniglietto bianco saltasse allegramente sulle gambe della sua nuova proprietaria.
"Ecco, so che quel ciondolo era fondamentale per te, però era un pupazzo! Ora ne avrai uno vero... è una responsabilità più grande, ma anche una soddisfazione maggiore. Insomma, è un totale cambiamento-". Prima che potesse finire di spiegare le sue motivazioni, un piccolo dettaglio la colpì come una freccia al cuore. Kyouka stava gentilmente accarezzando l'animale, usando i polpastrelli per lisciare il pelo delle guance. I suoi occhi sembrarono per un momento rinati, tanto brillavano dall'emozione. Effettivamente, nelle sue iridi si poteva intravedere un riflesso, come se il blu stesse diventando più acceso, e allo stesso tempo la loro superficie iniziò a tremare leggermente."Kyouka... stai piangendo?"
La ragazza non ebbe coraggio di rispondere. Prese il coniglietto tra le braccia e lo alzò al cielo, osservandone le orecchie che si muovevano timidamente, non curandosi delle piccole lacrime che stavano cadendo pian piano sull'orlo del suo kimono rosso.
Non sapeva come controbattere.