15.

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PRICE.

C'ho un dolore dentro che mi
toglie il respiro.

Non capiranno mai la stanchezza che si prova a combattere con i propri
pensieri h24.
Non capiranno mai la sensazione di vuoto che provo in mezzo alle persone.
Non capiranno mai che non sei scontroso, ma costantemente sulla
difensiva.
Non capiranno mai che i tuoi attacchi d'ira sono legati a traumi irrisolti.
Non capiranno mai il male che provi quando ti dicono "non ti manca nulla" e dentro ti
manca tutto.
Non capiranno mai cosa si prova nel combattere ogni giorno con se stessi.
Non capiranno mai.

Erano le 5 e 30 di mattina.
Avevamo accompagnato la mocciosa a casa che, per fortuna, era scesa dalla moto senza fare storie e senza rivolgerci la parola.
Si era decisa ad allontanarsi da noi?

«Cosa c'entra Tate?» chiese Patrick mentre girava per la mia camera con la testa tra le mani.

«Forse voleva solo divertirsi» Ben si sedette sul mio letto con noncuranza e io lo guardai riflettendo.

«E sarebbe un modo per divertirsi quello?» Patrick si girò cagnesco come se fosse stato Ben a toccare la ragazza.

«Non è stato Ben. Calmati Patrick» a rimproverarlo fu Scott che si beccò una bella occhiataccia.

Io non facevo altro che pensare nonostante la mia testa ogni tanto si distraeva per pensare a qualcos'altro e rovinarmi la vita. Come sempre.
Pensai che fossero stati a scuola qualche giorno prima ma senza risultato quindi...

«Ritorneranno. Ritorneranno a scuola perché non hanno avuto quello che cercavano» tutti portarono l'attenzione su di me.

«Cercavano lei?» Patrick si riferì a Tate.

«Nah, cercavano le chiavi per la porta dell'ufficio del preside»
«Potresti avere ragione» Ben si accese una sigaretta mentre rifletteva su quello che stavo dicendo.

«Giusto, il padre di Tate dovrebbe averle» guardai Patrick che finalmente smise di camminare.
«Potevano prendersela con i Forster, è sicuro che abbiano quello che cercano» riflesse Aidan.

In effetti il loro padre era il preside, perché prendersela con la figlia di un professore e non con i figli del preside stesso?

«Perché stuprare una ragazza?»
Guardai Patrick, era quello più scosso per l'accaduto.

«Levis è il solito coglione e malato di figa, non ti sembra il tipo?» sbottai
«Poteva farlo anche con Daphne, perché proprio con Tate?» controbatté Patrick.

«Daphne è sveglia, Will è attaccato sempre al culo di sua sorella. Non l'avrebbe fottuta perché se ne sarebbero accorti in tempo»

«Bene, sappiamo che cercano la bacheca degli alunni a scuola come se fosse oro ma chi cazzo stanno cercando?» Ben scattò in piedi dal letto
«Me?» portò gli occhi su di me «te? o loro?»

«Hai imparato gli articoli» Scott ci fece ridacchiare. C'era un aria seria in quella camera e non era da noi mantenere tutta quella serietà per così tanto tempo.

«Non cercano noi, tranquillo cagasotto»
Ben borbottò qualcosa tra se e se e si avvicinò alla finestra e io mi stesi sul letto accendendo una delle mie Winston.

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