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E dopo settimane a Maranello e a Fiorano, siamo finalmente ritornati all'azione.

Carlos non sta più nella pelle siccome questo weekend si disputerà il gran premio di casa sua e sinceramente rivedere Spagna dopo tutto questo tempo mi fa piacere.
Ho avuto un paio di famiglie adottive qua e ci ho vissuto per un paio d'anni.

Per l'occasione lo spagnolo ha un casco speciale e ora sto attendendo i due piloti mentre loro stanno facendo autografi e foto con i propri tifosi.

C'è più gente in rosso di quanto mi aspettassi, ho già intravisto le tribune strapiene di tifosi della rossa e questo non può che farmi felice. L'amore che i piloti e i fans hanno è qualcosa di magico.

<<Ci conviene correre se vogliamo arrivare in tempo per le prove libere.>> guardiamo alle nostre spalle e intravediamo una banda di tifosi correre verso di noi.

<<Vi promettiamo che finita la sessione, avremo tutto il tempo del mondo.>> sorridono e annuiscono comprensivi e noi, come già detto, ci mettiamo a correre per arrivare in tempo.

Ci addentriamo nei box e io raggiungo la mia macchinetta fotografica.

Noto Carlos parlare con un signore anziano e credo che sia suo padre. Cerco con lo sguardo il monegasco e lo trovo parlare con Andrea mentre guarda lo spagnolo e il padre con aria felice. Non ci penso due volte a raggiungerli.

<<Tieni.>> gli passo la balaclava, ma lui prima di infilarsela lascia un bacio veloce alle mie labbra facendomi sorridere.

In questi giorni il nostro rapporto non ha fatto altro che rafforzarsi e finalmente mi sento felice, era da tempo che non provavo questa sensazione di serenità. Mio padre è scomparso veramente, niente sue notizie né apparizioni e io non posso che esserne felice. Con Edward abbiamo parlato alcuni giorni fa, l'ho perdonato non sopportando più quest'aria tesa tra di noi e, con mio sollievo, siamo ritornati quelli di prima. Lewis ha subito preso in mano la situazione e ha offerto un biglietto per questo gran premio al ragazzo che era entusiasta nell'accettare.

<<Che c'è?>> mi chiede Charles quando vede che lo stavo fissando mentre si stava infilando il casco.

<<Nulla, sono solo felice.>> mi sorride con gli occhi e si abbassa abbracciandomi per poi venire chiamato da Andrea per dirgli che deve salire in macchina perché la sessione sta per cominciare.

Mentre Carlos scende per primo in pista dopo il semaforo verde, l'italiano e il mini-Leclerc vengono al mio fianco per guardare insieme i nostri piloti sperando in un buon risultato.

Dopo un quanto d'ora dall'inizio, Max è ancora a capo di questa sessione e sembra non voler lasciare quel posto a nessun altro. C'è stata anche una piccola incomprensione tra lui e una Haas così da provocare una piccola escursione sulla ghiaia per l'olandese.

Charles rientra mentre Carlos resta fuori e, dopo alcuni minuti, il suo cognome appare al primo posto. Però Charles gli toglie quel posto solo per 79 millesimi. Ora quasi tutti i piloti incominciano la simulazione passo gara e la griglia resta invariata fino alla fine della sessione. I due piloti della Rossa primi seguiti dall'olandese.

Decidiamo di fermarci nel paddock mentre aspettiamo la seconda sessione di prove libere e i ragazzi hanno già qualcosa in mente per far scorrere il tempo.

<<Io direi di giocare a ping pong.>> annuncia Lewis seduto vicino a me.
Siamo sotto uno dei gazebi della Ferrari assieme ad altri piloti, alcuni accompagnati dalle ragazze.

<<Così ti batto una seconda volta.>> lo stuzzica George. I due adorano sfidarsi a questo gioco che però dice male al mio migliore amico, il suo compagno di squadra sembra quasi un professionista.

Fidati Di Me- Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora