25. Proposte

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Capitolo 25: "Proposte"

Pochi giorni ci separarono dal Natale.
Quella mattina mi svegliai presto, Federico ancora addormentato, con il viso d'angelo.
Non lo svegliai, bensì gli lasciai un bigliettino sul cuscino.

Ero abbastanza rilassata, se non fosse per una sensazione, però, che mi seguì quel giorno, come se fosse un ombra. Sensazione che si intensificò una volta che arrivai in ufficio.

Non so se è mai capitato anche a voi, di svegliarvi così felici, da poter toccare il cielo semplicemente alzando un braccio, ma con quella maledetta sensazione che tutto possa crollare da un momento all'altro, in completo contrasto con quella gioia immensa.

Perché quella mattina fu così che mi sentii.

Ero felice, ma al tempo stesso, dentro di me covavo quella brutta sensazione.

La cosa non migliorò, quando mi trovai nell'ufficio di Antonio, di prima mattina.

Mi era venuto incontro, appena varcai la soglia dell'ingresso, dicendomi di aspettarlo nel suo ufficio.

Se c'era una cosa che avevo imparato era che quando venivo convocata così presto, cose terribili stavano per accadere.

E come si fa a quel punto a reprimere le sensazioni negative? Semplice, non si può e allora senti l'ansia che ti cresce dentro.

Immersa nei miei pensieri più intimi, non mi ero neppure accorta che Antonio fosse entrato.

«Eccomi Chloe» disse prendendo posto sulla sua sedia.
Un piccolo sorriso di circostanza, fu il mio saluto.

«Allora, ti ho fatta venire, perché ho delle novità» iniziò.
«Di cosa si tratta?» cercai di risultare abbastanza calma.
«Non andrò per le lunghe» iniziò.
«Un collega di mio padre, ha seguito un paio delle tue interviste e vorrebbe offrirti la possibilità di collaborare con lui, è un pezzo grosso, per te sarebbe un opportunità unica ed irripetibile, potresti crescere tanto» mi informò, infine.

Lì per lì mi sembrò una brillante idea. Mi era appena stata offerta l'opportunità della mia vita.

Decisi di cambiare la mia carriera di corsa e avevo già ottenuto una proposta, collaborare con un grande giornalista sportivo. Per me sarebbe stata la giusta svolta.

«Sembra fantastico, tutto ciò che sono oggi lo devo a te e questa offerta sembra davvero pazzesca» ammisi.

«Dice che hai tempo per pensarci, vorrebbe una risposta per inizio Gennaio, in modo da poterti organizzare prima di partire» sparò.

Sapevo che c'era una fregatura!

«Prima di partire?» chiesi un po' scettica.
«Si Chloe, si tratterebbe di un anno o poco più, a Londra» restai in silenzio.

Londra. A 1244 km da qui. Da lui. Dalla mia famiglia e dalla mia vita.

«Ci penserò» dissi un po' scoraggiata.

L'idea di collaborare con un giornalista sportivo mi allettava molto, ma dover lasciare la mia vita in Italia mi mise un po' di pensieri in testa.

L'intervista || Federico Chiesa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora