~L'allenamento~

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Ogni cinque giorni nostro padre ci faceva allenare, insegnandoci nuove tecniche per cacciare o combattere. Diceva che se un giorno qualcuno entra nel nostro fienile, dobbiamo comunque saper difenderci. La migliore del gruppo sono io, anche se visto che sono una femmina, lui non lo vuole ammettere. Come dice mamma, lui ha gli occhi solo su Tiger. Infatti, diciamo che è il cocco di nostro padre. A noi ci tratta male, mentre a lui lo tratta come un principino. Non se lo merita. Appena uscimmo dal fienile, lui ci condusse al solito posto. Aveva sistemato legnetti e cose varie sul percorso che dovevamo superare. Mi misi per penultima in fila. Per primo c'era Tiger, come sempre, seguito da Rain, e dietro di me c'era Moon. Aveva l'aria ansiosa, come sempre. Non era il suo sogno diventare una guerriera, diceva che è un ruolo troppo spietato, e le dò pienamente ragione. Appena mio padre diede il via, Tiger fece uno scatto e superò il percorso, avvolte cadendo. Lui gli fece comunque i complimenti, come al solito. Poi partì Rain. Era dall'inizio dell'allenamento che speravo che non si facesse male. E invece, superò il percorso in modo brillante. Anche se mio padre lo sgridò per degli sbagli sciocchi. Come se Tiger un minuto prima avesse fatto tutto perfetto...
Era arrivato il mio turno. Appena scattò il via, io superai il percorso. Non so quanto ci misi, ma dall'espressione di mio padre capii che ero stata velocissima. Mia madre dice sempre che ho ereditato la sua velocità, infatti anche lei è molto veloce. Ma nulla. Mio padre non mi disse nulla, anche se sapevo che sperava in me, forse. Era il turno di Moon, ora. Io e gli altri ci eravamo seduti lontani dal campo. Non fece in tempo a partire che subito cadde e sbattè il muso a terra. Si era fatta molto male, infatti si mise a piangere. Sapevo che non potevo aiutarla, sennò mio padre mi avrebbe soffiato contro. Rimase immobile e strinsi i denti, appena vidi che lui si stava avvicinando a Moon. La guardò e poi gli graffiò la guancia. Sentii un tuffo al cuore.
"Mocciosa che non sei altro, non sei brava in nulla! Sei proprio come tua madre."
A quelle parole, una scossa di rabbia percorse tutto il mio corpo.
Moon si accasciò a terra, con le lacrime agli occhi, mentre mio padre se ne stava andando. Gli corsi incontro, senza pensarci due volte. Gli porsi la zampa per alzarsi e lei si aggrappò. La portai di corsa da mia madre, seguita da Rain. Nel mentre, Tiger era rimasto fuori, a guardare la scena da lontano. Sembrava come se stesse ridendo.
"Oh, povera piccola!" Disse mia madre, abbassando le orecchie. Poi si girò verso di me e ci guardammo. Dall'espressione sul mio viso capì che era stato papà, e non Tiger. Gli mise subito una fasciatura e gli ordinò di riposare insieme a lei. Nel mentre, io mi sdraiai accanto a lei.
"Grazie per avermi aiutato..." mi disse con un fil di voce. Come sempre, rimasi in silenzio. Misi la testa sulle zampe ed iniziai a pensare. Sentivo che qualcosa di brutto stava per accadere. Scossi la testa. Ma a che diavolo penso?!
Passammo il pomeriggio insieme a Moon, per farla sentire su di morale. Lei ci parlò delle erbe e di cosa avrebbe fatto se sarebbe diventata una sciamana. Adoro quando ci raccontava qualcosa, perché ci metteva tanta sicurezza, come se sapeva che il suo destino era già stato scritto su un foglio di carta. Notai che mia madre continuava a tossire, probabilmente ancora non si era ripresa dall'attacco da parte della pattuglia.
Speriamo che si riprenda presto...

A star in the night sky: Feather Hunter's NovellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora