~Scappa Feather, scappa!~

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Era passato qualche giorno dall'accaduto, e continuamente mi rimbombavano in testa le parole di mia madre. Devo farvi scappare da qui, o Tiger Pelt vi ucciderà...
In questi giorni mi ero allenata il più possibile, anche quando non c'erano le lezioni di mio padre. Non si sa mai, magari un giorno nostra madre ci ordina di scappare senza essere stati avvisati. Comunque, la situazione in famiglia era molto preoccupante. Mia madre, dopo l'accaduto, stava ancora più male di prima e passava le giornate a sistemare le erbe che Moon  aveva lasciato. Tiger era esausto, anche se il raffreddore gli era passato. Io e Rain eravamo gli unici a star bene, anche se eravamo entrambi preoccupati per nostra madre. Avevo detto a Silver di non venire nel fienile in questi giorni, perché avrebbe rischiato di lasciarci le penne.
Mi svegliai. Sbaglio o questi sono cani?
Con il pelo dritto, svegliai mia madre e Rain. Decidemmo di lasciare Tiger dormire, visto che a lui non poteva succedere nulla. Noi tre eravamo gli unici in pericolo.
Lentamente, ci dirigemmo verso la porta del fienile. Mia madre ci guardò e annuì, pronta ad aprire la porta. Proprio in quel momento, una figura scura spalancò la porta e ci fece cadere a terra, storditi.
Mi svegliai. Sbaglio o questi sono davvero cani?!
Infatti, non mi sbagliavo. Eravamo accerchiati da quattro grossi cani, di cui uno più piccolo. Era un bovaro del Bernese, e portava una bandana rossa al collo. Non stava ringhiando, a differenza degli altri tre. Ci stava fissando e basta. Forse non vuole farci del male, pensai.
Appena Rain e mia madre si svegliarono, sentimmo uno schiocco di dita. Mi girai di scatto. Mio padre era seduto su un grosso scatolone. Dietro di lui c'erano gli assassini di Moon. Appiattii le orecchie e sguainai gli artigli. Mia madre si mise davanti a noi ed iniziò a ringhiare. Notai mio padre fare un ghigno e poi schioccò di nuovo le dita. A quel punto, i cani ci saltarono addosso. Mia madre prese per la collottola Rain e lo buttò da una parte, lontano dai cani. Io graffiai sull'occhio uno dei tre e mia madre strappò un orecchio ad un altro. Poi mi prese per la collottola e mi buttò vicino a Rain. Era rimasta accerchiata e i cani gli stavano per saltare addosso. Capii cosa stava per dire.
"Scappa Feather, scappa! Prendi tuo fratello e scappate lontano!"
Non me lo feci ridire due volte. Con le lacrime agli occhi, misi Rain sulla mia schiena e con un balzo superai la staccionata. Poi mi misi a correre. Sentii i cani dietro di noi e così corsi ancora più veloce. Passammo davanti il Campo del Petal Clan poi, vedendo che i cani erano tornati indietro, rallentai il passo e feci scendere Rain dalla mia schiena. Aveva gli occhi spalancati e pieni di lacrime. Poi capii.
Nostra madre era ancora viva?...
Certamente non lo sapevo, ma non mi girai indietro. Diedi una leccata sulla testa a Rain, per farlo calmare, poi lo avvolsi con la mia lunga coda.
"Rain, ascoltami. Non so quale sia il nostro destino adesso, ma qualunque cosa decidiamo di fare, dobbiamo prima trovare un posto per nasconderci, capito?"
Senza dire niente, lui annuì e così lo rimisi sulla mia schiena. Ricominciai a correre. Anche se i cani non erano più dietro di noi, volevo comunque andarmene velocemente da quel posto. Seguimmo il sentiero lungo i bordi del Canyon, poi passammo per la Roccia del Tasso, il luogo in cui, ogni luna piena, tutti i Clan si riuniscono e discutono della loro situazione attuale. Finalmente eravamo arrivati nella foresta, un luogo in cui prima d'ora nessuno dei due c'era mai stato. Trovai un tunnel e ci entrai dentro, seguita da Rain. Ci ritrovammo dentro un'enorme tana sottoterra, piena di giacigli di muschio. Decidemmo di passare il resto della nostra vita li.
"Feather, cosa faremo adesso?..." mi chiese Rain con voce tremolante.
Io lo guardai dolcemente. "Sta tranquillo, ora pensiamo a riposarci. Probabilmente non torneremo più in quel postaccio, dovremmo arrangiarci alla vita dei Clan."
"Cosa intendi dire? Io non voglio lasciarti..."
Ha ragione, ora siamo solo io e lui contro il mondo, non possiamo essere divisi.
"Troveremo una soluzione. Magari entreremo nello stesso Clan."
Lui sorrise e si sdraiò. Feci lo stesso e chiusi gli occhi. Cercai di non pensare a nulla, ma nella mia testa rimbombavano le parole di mia madre. Ero troppo preoccupata per lei.
Spero che domani sia un giorno migliore...

A star in the night sky: Feather Hunter's NovellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora