Capitolo diciotto: Nickolas

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Camminai con lei in braccio per tutta casa mia come se fossi un matto.

I nostri baci non si azzardavano a finire anche se ormai potevo ritenermi morto dopo avert perso tutto l'ossigeno nei polmoni, questa donna mozzava in ogni senso il fiato.

"Nick" ansimò il mio nome facendomi perdere per l'ennesima volta il controllo "principessa?" Chiesi di risposta "dobbiamo fermarci" sussurrò staccandosi per la prima volta da me, questo mi lasciò confuso, particolarmente confuso "perché?" Chiesi sedendomi sul letto facendola stare sulle mie gambe "non riesco" sussurrò guardando altrove, non capendo le presi il mento con due dita e la costrinsi a guardarmi "fare cosa?" Ero preoccupato, genuinamente preoccupato "ad andare oltre" perché rimaneva vaga? Andare oltre al bacio o alle masturbazioni che mi aveva fatto? "Se non specifichi non riesco a capirti Ava" cercai di tranquillizzarla non ostante il nostro fiatone condiviso per ciò che stava accadendo fino a pochi secondi fa "a scopare, non riesco più a farlo da tempo okay?!" "Mica eri te quella che si masturbava dicendo il mio nome?" Chiesi ricordandomi di quella volta che la sentì dalla finestra.

Mi guardò con occhi spalancati e sbuffò rassegnata "okay, riesco a masturbarmi vedendoti e tutto ma ho una specie di paura nel ritornare a fare quel più" mi guardò come se fossi io la colpa e mi sentì una merda, forse ero stato troppo assillante? Forse avevo esagerato troppo con questa questione? Dovevo smetterla probabilmente "quindi vuoi limitarti al solito?" Chiesi e lei arrossendo non fece nulla "il solito era quando non sapevo che sapevi" perché le ragazze parlavano così? Era carino detto da quella voce così femminile quanto sensuale ma cacchio "e se provassimo qualcosa di nuovo?" Chiesi e lei mi guardò, al solo pensiero già stavo pensando di essere diventato un pazzo ma ora che lo stavo anche per dire? Wow uno psicopatico! "Hai mai usato sex toys?" Chiesi e lei mi guardò pietrificata "si" però la sua risposta mi sorprese "spesso?" Chiesi e lei annuì ancora, un sorrisetto mi sbucò sulle labbra e la avvicinai di più al mio bacino facendoci scontrare la sua intimità "che stai facendo Nickolas?" Chiese con voce dolce e panicata mentre le stringevo i fianchi con le mie mani "avevi detto che eri disposta a tanto no? Proviamo a fare dei piccoli passi alla volta" risposi con voce roca osservando con attenzione le sue pupille dilatarsi dall'eccitazione "ovvero?" Iniziamo con i Sex Toys per arrivare alla vera felicità del tuo uomo" mi sorrise "non sono di nessuna" rispose a tono dimenticandosi che era sempre stata lei la stessa ad arrossire "lo capirai solo quando ti metterò un anello da miliardi di dollari su quel anulare principessa" risposi facendole un occhiolino fugace "fottiti" disse sorridendo "ah posso?" Chiesi ironicamente beccandomi uno schiaffo dolce sul petto "ma ho una idea migliore" continuò lei alzandosi dalle mie comodissime gambe "I sex toys li userò ion da sola, ma la mia finestra ha bisogno del solito spettacolo" sorrisi e mi alzai torreggiandola di molto, i suoi dolci occhi scuri mi scrutarono piene di sfida "segretaria sta insinuando che vuole vedere il suo capo fottersi?" Chiesi con lo stesso tono che usavo a lavoro "si capo, ci tengo con tutta me stessa" rispose avvicinandosi per abbracciarmi, io accogliendo il momento le schiaffeggiai entrambe le chiappe e lei strinse la presa dell'abbraccio "sei l'unico pazzo che sta accettando di fare una cosa del genere" disse ridacchiando "sono pazzo di te, la cosa cambia" risposi in tutta sincerità.

"Quindi faremo come sempre?" Chiesi alla ricerca di risposte dopo che lei si mise comoda sul mio letto mentre io me ne stavo poggiato contro un comò "esattamente, finestra a finestra ogni notte a partire da domani?" Annuì "voglio proprio vedere quanto resisterai a vedermi anche mentre mi ritroverai a scopare altre donne davanti ai tuoi occhi" lei mi sorrise sicura di se "puoi scoparne quanto vuoi, i suoi occhi saranno sempre su di me" tosta, non per un motivo era mia "io dico di partire già da questa sera, ma con un'altra e con te in questa esatta stanza ad osservare e morire di invidia quanto di pura eccitazione" mi sorrise e io cambiai il dolcissimo gesto di gelosia "fai pure, ma mio starò in camera mia come ho detto" annuì analizzando ogni suo micromovimento "spero che ti divertirai nell'avere torto" dissi roco ma lei non scoraggiandosi si alzò dal letto e mi si avvicinò "contaci capo. Io vado! Adios!" Eclamò uscendo dalla stanza in modo calmo come se fosse casa sua e non mia "non venirmi a supplicare di fare sesso poi" esclamai correndole dietro "sei te quello che mi sta seguendo in questo momento, divertiti nella tua ricerca di una donna pronta ad aprirti le gambe!" Mi salutò e uscì dalla porta di casa "ci ha creduto" sussurrai a me stesso ghignando per risalire al piano superiore.

Era gelosa ma non lo voleva ammettere!

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