You are not a superhero

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genere: soft

ship: seungchan

trama: dove la gentilezza e l'altruismo di Chan fanno infuriare Seungmin

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Il motore dell'auto non voleva saperne di funzionare.

I membri del gruppo erano lì nel parcheggio dell'edificio della JYP, sotto la stecca del sole mentre qualche membro dello staff tentava di fare azionare la macchina.

Ma tutti gettarono la spugna dopo vari tentativi.

Qualcuno quindi si premurò di chiamare un carro attrezzi e qualcun'altro ancora invece tornò dentro all'edificio per avvertire che sarebbe servita all'istante un'altra auto per riportare gli artisti al loro dormitorio.

La troupe del gruppo si muoveva sempre in tre o quattro auto. Due erano occupate dagli otto membri del gruppo, e nelle altre due c'era lo staff.

Quel pomeriggio il sole era così abbagliante che a momenti veniva addirittura difficile tenere gli occhi aperti.

A Seungmin infatti stava venendo male al braccio a furia di tenerlo alzato, con la mano che faceva da visiera sopra agli occhi.

Stava per allontanarsi per cercare un pò di ombra, ma non appena udì la voce del suo leader, si fermò per porgli attenzione.

"Tra un pò più di dieci minuti arriverà qui un'altra macchina che potremo utilizzare per tornare a casa" dichiarò, essendosi confrontato con alcuni membri dello staff "Io vorrei tentare di tirare un pò più in fuori quest'auto ferma, così che il carroattrezzi faccia meno fatica ad prendersela sù" aggiunse guardando i suoi sette amici.

Questi ultimi si voltarono verso la macchina che doveva essere portata via, notando che si trovasse proprio in un punto critico.

Era in mezzo a due altre auto, e con quell'angolazione il carroattrezzi avrebbe sicuramente fatto fatica a tirarla fuori, nonostante fosse il suo lavoro.

"Sì, hai ragione. Proviamo a spingerla indietro" concordò Changbin, alzandosi le maniche della sua t-shirt e arrotolandole sulle spalle, mostrando i suoi bicipiti.

Dopo questo gesto, il ragazzo lanciò una veloce occhiata ad una persona lì vicino, per assicurarsi di avere i suoi occhi puntati addosso.

E infatti così era. Felix si stava mordicchiando il labbro inferiore, fissando intensamente quel ben di Dio di muscoli.

Minho affermò di voler dare una mano anche lui, quindi una volta raggiunte le braccia di cui Chan aveva bisogno, fecero per avvicinarsi al veicolo.

"Scusate, ma non ha senso fare questo sforzo" questa frase, affermata da Seungmin, bloccò i tre ragazzi, che si voltarono verso di lui "Sono sicuro che il carro attrezzi riuscirà a trascinarla via da lì" sostenne.

"Non ne dubito, ma non sarebbe carino se noi gli facilitassimo il lavoro?" ribatté Chan.

"Non c'è bisogno che voi vi facciate in quattro solo per aiutarli a compiere il loro mestiere" ritentò il minore.

"In effetti ha ragione. Lasciate perdere, fa caldissimo" si lamentò Jisung con espressione sofferente, mentre alcune goccioline di sudore colavano dalla sua fronte.

"Sungie, vai all'ombra prima di svenire" gli consigliò Minho, indicando un albero che lo avrebbe riparato da quel sole cuocente.

"Seungmin, non ti preoccupare. Ci metteremo un attimo. Non alleniamo i bicipiti solo per metterli in mostra" pronunciò prima di avviarsi verso l'auto, seguito da Changbin.

𝖲𝖳𝖱𝖠𝖸𝖪𝖨𝖣𝖲 𝖮𝖭𝖤𝖲𝖧𝖮𝖳𝖲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora