Caught

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Capitolo 3

"Cerco di convincerli." Gli Sussurrai facendogli un sorriso gentile, non volevo avesse paura pure di me.

"Ragazzi non si può mangiare, è un tritone!" Dissi e loro iniziarono a far baccano dicendo la loro.

"Lo aggiungo alle cose di cui non me ne frega un cazzo." Disse Inosuke aprendo la rete e cercando di toccare il tritone ma venne fulminato da dell'elettricità sprigionata da quest'ultimo.

"ma che-", si interruppe kaigaku, mentre tutti puntarono la spada contro la creatura.

"Sei pericoloso! Capitando dobbiamo ucciderlo adesso!".."lasciatemi in pace! Non ho fatto niente!", Continuò ad urlare per la paura.

(Merda, qua si mette male!), Tutti erano pronti per attaccarlo.

Ma io mi misi davanti ai miei ragazzi impedendogli di fare mosse azzardate.

"IL TRITONE NON SI TOCCA! È UN ORDINE!", Urlai mantenendo la calma della ciurma.

"Ho detto che lui non verrà mangiato, e che lo vogliate o meno dovete restare sotto i miei ordini, se lo uccidiamo possiamo rischiare grosso, moriremo per niente", dissi mentre il gruppo si calmò.

Tutti mi guardarono storto tranne Kaigaku che sembrava fiero di cosa avessi detto.

"Lui rimane sotto la mia supervisione. Non voglio ripeterlo." Dissi in tono autoritario ed ebbi dei "Sissignore!!" Come risposta.

Chiesi gentilmente a Sanemi di andar nella mia stanza, e di riempire la vasca per il tritone.

Dopo qualche minuto di attesa mi disse di aver fatto, io andai dal ragazzo, non aveva una bella cera...

La rete calò giù, lo avevo davanti e feci per dargli una mano per alzarsi, ma poi mi ricordai della pinna e quindi optai per prenderlo in braccio.

Non era pesante, anzi era leggero, in effetti rispetto ai tritoni che vengono descritti nei racconti che erano possenti e muscolosi questo era gracilino.

Lo appoggiai nella vasca, e non appena toccò l'acqua iniziò a nascondersi come se fosse un riccio.

"sta tranquillo, con me sei al sicuro", gli dissi mentre formavo un lieve sorriso.

Lo ammetto, ero felice di sapere che quello che avevo visto non era un sogno.

"Tu..mi hai salvato..perché?".."non ti sembra ovvio? Quando ti ricapita di ritrovarti di nuovo faccia a faccia con una creatura così bella", risposi mentre vidi che il suo viso era tinto di rosso.

Mi misi a ridere per la sua reazione, probabilmente non gli facevano tanti complimenti.

"Hai fame?" Chiesi dolcemente, per un momento ebbi l'istinto di provar a toccarli quei bei fili dorati che aveva al posto dei capelli.

Quel viso dolce non lo avrei dimenticato facilmente.

"Si..." Disse cercando di non guardarmi negli occhi.

"Vado a prenderti qualcosa, fai pure come fossi a casa tua." Dissi per poi tornare dai ragazzi, mi guardarono con fare bisognoso di risposte ma ignorai il fatto.

Entrai in cucina e Rengoku mi chiese come al solito se avevo tanta o poca fame.

"Abbastanza dai." Risposi e mi fece vedere il preparato che aveva fatto oggi, sembrava squisito.

Vidi che rengoku preparò un piatto di stufato di patate e altre verdure.

"Mi assento un attimo capitano, può darci un controllo lei?".."certo".

Non appena lo vidi uscire dalla porta di nascosto preparai un secondo piatto per il tritone e me ne andai non appena tornò senza farmi notare coi piatti.

Quando tornai lo vidi mentre si metteva a giocare con l'acqua, era una visione dolce e quasi mi venne spontaneo fargli un sorriso.

Quando mi vide divenne nuovamente rosso in viso.."ti ho portato dello stufato, spero ti piaccia", dissi.

Quando lo prese con quelle mani delicate misi l'indice davanti alla bocca.."però non dire a nessuno che ho fatto il bis", gli sussurrai.

"Cosa.... È?" Chiese lui studiandolo, aveva una faccia buffa quando si concentrava.

"Stufato... Non credo tu lo abbia mai mangiato." Dissi e lui annuí ripetendo il nome dle piatto.

"Come faccio a sapere che non è avvelenato?" Chiese guardandomi con fare dubbioso, presi il cucchiaio e senza pensarci ne presi un po' e lo misi in bocca.

Deglutii, era davvero fenomenale, era da tanto tempo che non mangiavo delle verdure fresche.

Lui mi fece un docile sorriso, gli diedi il cucchiaio e cercò di prenderne una porzione.

"Perché è caldo? Non ho mai mangiato cibo caldo..." Disse lui, mi intenerii, sembrava così innocente.

"Si fa così, noi umani mangiamo molti cibi caldi, ma fidati, è buono!" Dissi e così mise il cucchiaio con lo stufato in bocca, spalancò gli occhi, oserei dire che gli brillavano.

Si mise a mangiare con gusto, era davvero affamato, prima aveva nominato degli squali bianchi... Chissà cosa è successo, ha corso o meglio dire nuotato così tanto, sarà sfinito.

Mi fermai ad osservarlo, soprattutto la coda, era rilassata e fuori dalla vasca perché troppo lunga.

Sorrisi, e notai le sfumature di essa, era meravigliosa e i braccialetti d'oro alla fine di essa la ornamentavano alla perfezione.

"la tua coda..ha dei colori molto belli, anche i gioielli che porti ti rendono più..prezioso", dissi quasi distrattamente mentre ero intento a mangiare un'altro boccone.

Lui mi guardò stupito ancora col cucchiaio in bocca.."questi?", Chiese indicando gli anelli che aveva alla goda.

"Veramente non sono nulla di speciale".."eppure io non ho mai visto niente di simile", risposi mentre finì la mia porzione.

Posai il piatto nella scrivania e annotai le mie ultime informazioni del giorno.

Mentre il tritone era ancora intento a mangiare non resistetti alla tentazione di fargli un mini ritratto.

"A proposito, perdona la mia scortesia, io mi chiama tanjirou, kamado tanjirou", mi presentai davanti a lui facendogli anche un lieve inchino.

"Posso avere il piacere di conoscere il tuo nome tritone?", Gli domandai mantenendo il mio sorriso.

"I-Io... Mi chiamo Zenitsu A-Agastuma, scusami, vorrei tanto fare un inchino anche io ma..." Disse lui imbarazzato, cercai di non esplodere per quanto fosse carino.

"Che fai?" Mi chiese curioso, mosse pure la coda senza rendersene conto.

"Disegno... E scrivo appunti su tutto quello che mi succede durante i viaggi che faccio." Dissi e lui mi chiese se poteva vedere, mi imbarazzavo a fargli vedere che lo stavo disegnando ma lo feci, aveva un viso troppo adorabile per dire di no.

"Ma sono io! È bellissimo!" Disse lui guardando il ritratto, mi fece un caloroso sorriso che mi fece porporare leggermente le guance, girai il viso per non farglielo vedere.

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