At the bottom of the sea

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Capitolo 2

ZENITSU

Ero che giravo tranquillamente per le bellissime vie del mare.

Il corallo con tutti i suoi colori meravigliosi e le creature marine che nuotavano i completa armonia.

"Zenitsu".."nonno".."ti ho ripetuto mille volte di non chiamarmi così".."però a me piace", vidi il viso del nonno diventare di un color rosa delicato come le stelle marine.

"Mi ha chiamato nonno, ekhm..torniamo a parlare di cose serie".."dimmi".

Mi prese per un braccio e mi spiegò cosa avesse da dirmi.."come ben sai noi come specie abbiamo diversi poteri che ci distinguono dalle altre creature del mare, siamo dotati di grandi capacità di seduzione, o perdita di memoria, ma soprattutto e questo è da tenere in chiaro più di tutte", iniziò a dire.

Indicò i gioielli fatti di pietre che troviamo ogni anno negli scogli nelle gole.."questi ci permettono di poter vivere sia in mare che nella terra ferma, e soprattutto che permetta al regno sottomarino di vivere in pace e in perfetta armonia con la terra ferma".

Io annuii, mi piaceva quando mi spiegava le cose, guardai quei gioielli, erano bellissimi.

Però quando parlò del mondo terreno un fremito passò su tutta la mia schiena, avevo paura degli umani.

Però quei occhi... Nella mia testa erano ormai fissi, non le varei scordate tanto facilmente.

In giro dicevano cose bruttissime su di loro, quindi perché avrei dovuto voler vivere sulla terra ferma grazie quei gioielli?

"Visto che sei prossimo alla maggiore età, volevo fartene scegliere uno.." Disse lui, io aprii la bocca stupito (Coooosaaa!!!).

Li guardai, avevano delle pietre meravigliose incastonate, alcuni delle perle, ne passi uno tra le mie mani, era con incastonato dentro un quarzo citrino, ne rimasi abbagliato.

Vidi anche delle perle di tutti i colori, brillavano e trasmettevano pace nel possessore.

Ne presi un po' per poi vedere che si erano appoggiate nel mio polso destro formando così un bracciale di perle colorate.

Il nonno mi fece notare che c'erano anche per la parte finale della coda, erano dei cerchi dorati molto delicati che appena avvicinai la coda si misero ad essa per poi risplendere per un attimo.

Ne rimasi incantato, ammetto che mi sentivo meraviglioso con questi gioielli addosso.

"e questi mi permetteranno di camminare sulla terra ferma?", Gli domandai un po' per la curiosità e un po' per la preoccupazione.

"Certo, però ricorda che non potrai trasformarti ogni volta che ti aggrada, devi essere anche nel posto giusto per poterti trasformare, e la cosa più importante è che non devi essere visto dagli umani durante la trasformazione".."e perché?".."perché-".."sire! Abbiamo avuto di nuovo dei problemi con gli squali a sud! Stanno divorando i diamanti rosa del corallo".."arrivo subito, rimanderemo questo discorso un'altra volta zenitsu, adesso va", mi disse mentre io rimasi con quel limbo in testa.

Ma soprattutto..senza essere riuscito a togliermi quei occhi possenti dalla testa.

A me un umano aveva visto... E sentito, ero agitato al solo pensiero ma anche curioso, si ricorderà?

Decisi di fare come aveva detto il nonno, andai verso casa mia ma sentii delle urla mentre uscii.

Gli squali erano arrivati al villaggio, regnava il caos, molti tritoni e sirene erano stati morsi da quei mostri.

Mi vide uno squalo bianco, io iniziai ad andare il più veloce che potevo via da li.

Nuotavo molto velocemente per fortuna, piangevo dalla paura di morire, dopo un po che continuai a nuotare lo riuscii a seminare.

Dietro di me c'era solo una grande distesa di mare blu.

Casa....?

Andai in superficie per capire dove fossi finito, vidi che davanti a me c'era una nave in lontananza.

Mi avvicinai per capire se era la nave dell'altra sera o se fosse un'altra.

Arrivai a toccare con le mani il legno quando non mi accorsi che sotto di me c'era qualcosa che si muoveva.

Non capì bene cosa fosse, ma quando vidi una montagna di pesci venire sollevata iniziai a preoccuparmi.

Provai a scappare ma non ci riuscì, la mia coda era rimasta incastrata nella rete e così fui tirato su insieme ai pesci.

"NE ABBIAMO PRESO UNO BELLO GROSSO SIGNORI!", Sentì urlare.

TANJIROU

Appena Inosuke disse quelle parole mi alzai dalla mia postazione, mi avvicinai e aspettai che le reti fossero su.

Sembrava avessimo fatto una buona pescata, ero felicissimo, la fortuna stava girando.

Appena fu su notai una figura al suo interno, i miei occhi si sgranarono, non avevo sognato.

Due iridi dal colore dell'abra si scontrarono con le mie, era visibilmente spaventato.

Iniziò a urlare e a piangere, mi dispiaceva, tutti esultavano per la pesca e allo stesso tempo erano meravigliati.

Guardai Kaigaku, aveva uno strano sorriso sul volto, però lui era fatto così...

A quel punto mille domande mi sorgerò in testa..(non stavo sognando, era tutto vero).

Vidi che quella creatura posò gli occhi su di me e anche lui mi guardò con uno sguardo che parlava per sé.

"Tu..", disse con voce rotta dal pianto.."PARLA! SA PARLARE!", disse rengoku con voce entusiasta.

Mentre vidi inosuke prendere due spade ed avvicinarsi alla rete.."chissà come sarà la tua carne a cottura lenta".."IO NON SONO COMMESTIBILE!", Urlò la creatura facendoci per poco far saltare i timpani.

"Che corde vocali potenti", dissi per poi ritrovarmi in ginocchio..mi sentì leggermente stordito.

Portarono la rete sopra alla parte di scarico, io seguii con lo sguardo.

"PERCHÉ DICE CHE NON È COMMESTIBILE, È PESCE! IL PESCE SI MANGIA!" Disse Inosuke avvicinandosi alla creatura, quella rete era davanti a me, ci guardiamo negli occhi.

"Tu..." Sussurrai quasi con tono dolce.

"Perfavore non farmi mangiare da quello la!" Mi pregò anche con le mani mentre era praticamente contro la rete.

Io non seppi cosa fare in quel momento, ero entusiasta al pensiero che non avevo sognato.

Mentre il suo sguardo era ricoperto di lacrime.."ma questo non fa altro che piange, dà retta a me tanjirou mangiamo!", Propose inosuke mentre limava le sue spade.

"Non voglio morire! È già tanto che sia riuscito a scappare da uno squalo bianco! Per favore non mangiatemi!", Implorò.

Tutti scoppiarono a ridere della scena, tranne io, non riuscivo a pensare che una cosa così bella possa essere un pezzo di carne da servire a tavola.

Così mentre guardai la mia ciurma pensai attentamente a cosa fare.

"Di certo non possiamo lasciarti tornare in acqua, adesso sei nostro", esclamò kaigaku con uno sguardo sadico.

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