Sei nella mia testa, anche quando non dovresti (Amici mai)

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«Chì, me devi da' 'na mano».

È la frase che Manuel urla all'orecchio dell'amica per farsi sentire sopra il frastuono di quel locale pieno di gente di tutte le età. Un uomo sulla sessantina è sulla piattaforma in legno rialzata adibita a palchetto, uno schermo davanti a sé e un microfono nella mano sinistra, mentre sulla parete alle sue spalle vengono proiettati gli ultimi versi di Io che amo solo te di Sergio Endrigo.

È una serata karaoke e, Manuel deve ammetterlo, non si aspettava che si sarebbe divertito: all'inizio aveva un po' storto il naso alla proposta di Chicca, ma non appena la ragazza gli aveva detto che ci sarebbero stati tutti – anche Simone, ci aveva tenuto a precisare – Manuel non aveva potuto fare altro che acconsentire; vedere poi Matteo e Aureliano già andati con solo due drink che si stringono con un braccio mentre l'altro lo agitano in aria, senza prendere una nota nemmeno a pagarli, gli fa capire di aver presto la decisione giusta.

Purtroppo per lui però, quel "tutti" significa proprio tutti.
Significa che è presente anche Mimmo.

Mimmo che sta incollato al fianco di Simone da tutta la sera, Mimmo che continua a mettere un braccio attorno alle spalle di Simone e a sistemargli il colletto della t-shirt leggera che indossa, Mimmo che negli ultimi mesi sembra aver preso, nella vita di Simone, quello spazio che prima aveva i contorni di Manuel ma che adesso paiono essere sfumati per cercare di adattarsi a un'altra persona.

È per quel motivo che, mentre scoppia l'applauso per il sessantenne che ha appena terminato la sua canzone, Manuel ha afferrato il polso di Chicca per avvicinarla a sé e pronunciare quella frase. La ragazza annuisce senza allontanarsi dall'amico e lui le spiega velocemente cosa vorrebbe fare.

«Secondo te me manna a fanculo?» chiede poi Manuel quando l'applauso si è affievolito e una coppia di giovani si appresta a salire sul palchetto.

«Po esse'» ragiona Chicca dondolando la testa a destra e a sinistra, «ma è 'na cosa bella, Manu. T'aiuto io».

Chicca gli stringe la mano e si allontana per parlare con il ragazzo che si occupa di mandare le basi e del proiettore, sicuramente riferendogli ciò che le ha detto Manuel poco prima; poi si volta, gli rivolge due pollici in su e un gran sorriso, e ritorna verso il gruppo di amici.

Manuel si scopre nervoso nell'attendere che la coppia finisca di cantare: dopo sarà il suo turno e ha paura di fare una figura pessima, sia perché non è che sia esattamente pronto per Sanremo – anche se gli hanno sempre detto che ha una bella voce, grazie tante – sia perché non ha idea della reazione che potrebbe ricevere dall'altra parte.

Sempre che il messaggio arrivi, ecco.

Si passa quindi i palmi sudati sui jeans e continua a lanciare occhiate verso Simone, che è stato distante per tutta la sera nonostante i sorrisi che si sono scambiati ogni qualvolta i loro sguardi si incrociavano. Chicca nota i movimenti agitati dell'amico e una mano gliel'afferra, stringendola di nuovo e rivolgendogli un sorriso rassicurante.

Manuel è grato di quella stretta quando un altro round di applausi si alza per i due ragazzi sul palco perché è praticamente l'unica cosa che gli permette di non fuggire da quel locale e, di conseguenza, da una situazione che fino a qualche tempo prima avrebbe sicuramente evitato. Per questo motivo ricambia la stretta sulle dita di Chicca e la segue mentre si muove tra le persone in piedi sul lato del locale per dirigersi alle scalette che portano sul palco.

Sale, afferra il microfono che gli sta porgendo l'amica e nel girarsi verso il pubblico rimane un attimo abbagliato dai due faretti che puntano verso il centro del palco, quindi ci mette un po' a scorgere le reazioni dei suoi amici: Aureliano ha due mani attorno alla bocca e sta urlando Daje rega'!, Matteo manda baci volanti a Chicca mentre le ragazze applaudono entusiaste, e Simone lo sta guardando con occhi curiosi e le sopracciglia leggermente alzate, in segno di sorpresa per quell'iniziativa.

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