Lo sai che provo qualcosa per te

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Le mattonelle di quel bagno sono fredde, Simone lo avverte chiaramente attraverso il tessuto leggero della camicia che indossa; gli danno sollievo sulla pelle accaldata della schiena mentre Manuel ve lo spinge contro con forza, baciandogli il collo e toccandolo ovunque.

«Non potevi asp– aspettare più eh» sospira Simone con le mani tra i ricci dell'altro, che gli ha infilato una mano sotto la camicia poggiandola sul suo stomaco e risalendo su per tutto il petto.

«Manco tu me pare» risponde Manuel staccandosi per un secondo dal collo di Simone, su cui si sta già formando un segno rosso scuro. Torna subito a ciò che stava facendo poggiando le labbra dalla parte opposta, questa volta, baciandolo sotto all'orecchio e respirandogli addosso.

Vaga su tutto il corpo di Simone fino a dove riesce a raggiungere con braccia e mani, infila una gamba tra quelle dell'altro e col ginocchio preme in su tra di esse facendolo sospirare rumorosamente. «Dio, Simò, ma 'n t'era mancato questo» dice mentre gli apre la camicia, «e questo» gli bacia il petto e un capezzolo, «e questo» gli afferra le natiche e se lo spinge contro, facendo genere entrambi.

Simone si fionda contro le sue labbra e gli ruba tutto il fiato che gli è rimasto, lo divora quasi per la foga con la quale gli morde il labbro inferiore. Manuel ringhia e poggia la fronte contro la sua, «Perché a me 'na cifra» continua cercando di riprendere fiato.

Simone per tutta risposta lo afferra dalla cintura e inizia a sganciarla, mentre Manuel gli lascia baci sulla spalla rimasta scoperta dalla camicia che è scivolata via. Apre la cintura, sbottona i jeans e abbassa la cerniera, li spinge giù il necessario per poter infilare la propria mano nei boxer dell'altro e afferrargli l'erezione già formata. Un altro ringhio lascia la gola di Manuel che è costretto ad aggrapparsi al muro ai due lati della testa di Simone, prima con le mani e poi con gli avambracci.

«Io e te–» viene interrotto, Manuel, da un gemito che emette lui stesso a seguito di una stretta più decisa di Simone, «abbiamo sempre saputo come divertirci» conclude mordendogli la mascella.

Gli occhi di Simone si aprono e si fissano su un punto davanti a sé in quel bagno dalle mattonelle bianche e lucide; i movimenti della sua mano rallentano fino a fermarsi; si toglie il corpo di Manuel da dosso spingendolo leggermente facendo leva sul suo petto.

Si stacca dal muro e lo supera, «Simò?» lo richiama Manuel ma le sue orecchie sono sorde, lo sguardo basso mentre si riabbottona la camicia. «Simone» prova di nuovo e alza una mano come per toccarlo ma Simone si scansa e va verso la porta, fa per aprirla.

«Non è mai stato solo divertimento, per me» gli dice, tagliente. «Lo sai che provo qualcosa per te» lo guarda, duro. «Non ho mai smesso».

Quegli occhi grandi stanno chiedendo a Manuel E tu? Cosa provi, tu? ma non attendono risposta.

La porta si apre, Simone esce.

Manuel lo guarda andarsene.

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