"Ben svegliata."

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Din din din
....
Din din din

ore 10:00 del mattino.

La sveglia suona.
Il rumore di quest'ultima inizia a rimbombarmi nella testa, e dopo un'ubriacata come quella di ieri sera non è proprio il massimo...

Cerco di alzarmi ma la testa inizia a sbattere in modo insistente, e ancora in dormiveglia provo a ristendermi.

Stranamente sentivo però che c'era qualcosa di diverso. Odori diversi. La luce era diversa. Le lenzuola erano diverse.

Mi rendo finalmente conto di non essere a casa mia.

Mi alzo subito di scatto. Dove cazzo sono.

Nulla di ciò che mi circondava mi era familiare. Non ero da Kyla, e nemmeno da Tyler. Iniziai a domandarmi se non fosse casa di qualche sconosciuto che la sera prima ho deciso di scoparmi.

Guardo il telefono.

39 chiamate perse da "Kyla"
123 messaggi da "Tyler"

O cazzo.

X:"Ben svegliata."

NO. CAZZO. NON PUÒ ESSERE SUCCESSO DAVVERO.

Subito mi siedo sul letto agitata, essendo che il mal di testa mi lasciava senza forze.

Kit:"si starà chiedendo perché è qui vero?"

L'immagine che mi ritrovai davanti era qualcosa di terribilmente paradisiaco.

Era solo con un pantalone elegante addosso, dei calzini ai piedi e il petto completamente nudo.

I capelli a vista sembravano leggermente bagnati. Il che lo rendeva ancora più pericoloso da stare lontano.

Kit:"provi a bere quello. La farà sentire meglio."

Vidi che sul comodino c'era un bicchiere con un liquido apparentemente trasparente.

Lo guardai ancora sconvolta dalla situazione.

Kit:"crede che sia avvelenato? le assicuro che le farà passare il mal di testa." Disse sistemandosi i suoi capelli rossi.

Iniziò ad avvicinarsi, facendo ondeggiare involontariamente i suoi addominali.

Le sue braccia mi avevano catturata.

Mi mancava quasi del tutto il respiro.

Notai di non avere più il vestito addosso. Cazzo.

io:"dov'è il mio vestito."

Kit:"beh, si è vomitata addosso, era il minimo che potessi fare. La maglietta è mia ma può tenerla se preferisce."

Tutto questo era diventato surreale. Non mi sembrava minimamente possibile che potesse accadere.
Mi accorgo di essere in mutande, non delle mutande qualsiasi ovviamente. La mia reazione suscitò in lui una risatina.

Io:"Posso sapere perché sono qui? Ero con i miei amici fino a ieri sera."

Kit:"Lei non ricorda nulla?"

Scuoto la testa in segno di negazione. Si siede sul letto.

Kit:"Era ubriaca. Molto ubriaca. Tanto ubriaca da fare cose che non so se avrebbe realmente fatto."

Iniziai a preoccuparmi. Lo guardai con occhi confusi. Ma dal suo ghigno stampato sul volto potevo dedurre che si trattasse di qualcosa di...spinto.

Kit:"Ha iniziato a provocarmi, ballando con i suoi amici in modo attraente. Mi ha detto che è convinta che io la trovi sexy. Ah e ha nominato il cavallo dei miei pantaloni."

𝙨𝙖𝙥𝙤𝙧𝙚 𝙙𝙞 𝙧𝙤𝙨𝙨𝙤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora