Capitolo 11

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Scusate gli errori o orrori-

***
La sera stessa che Millie tornò al suo appartamento-

Millie's pov:

Sto andando nel mio appartamento, non abito più con i miei, voglio essere indipendente.

Prendo le chiavi e le infilo nella serratura che fa aprire la porta.

Appena entro vedo che c'è Jake al tavolo della cucina.

M: cosa c'è?
JK: non puoi lasciarmi così.

Dice con tono dolce.
Faceva sempre così, prima fa l'acido, tossico, antipatico sia con me che con le persone che ci circonda e poi quando siamo soli si comporta come un cucciolo, diventa dolce, tenero e affettuoso ma io mi sono stancata. Addirittura mi ha fatto il lavaggio del cervello, mi ha fatto pensare che Sadie fosse una che vuole solo attenzioni, che non merita la mia amicizia, ma adesso basta. Non voglio più essere il suo burattino. Le corde si sono spezzate, il burattino cammina da solo adesso.
Vedere lo sguardo di Sadie su di me che si rattristiva e che quell'azzurro diventava di un blu opaco, i suoi occhi lucidi mi hanno fatto aprire gli occhi. Se io mi ero allontanata da lei era tutta colpa di Jake. Lui mi ha sempre fatto il lavaggio del cervello, mi ha manipolata da sempre, da quando ci siamo incominciati a scrivere. E a pensare che da lui volevo la proposta di matrimonio, volevo che perdessi la mia verginità con lui, fare figli, adesso voglio solo che se ne vada dalla mia vita, non dal mio cuore perché lui no c'è mai stato.
Voglio solo ritornare la vecchia me, voglio stare con la gente che mi vuole bene, Sadie mi voleva bene, adesso mi odia. Voglio recuperare il tempo perso con lei. Passare intere giornate a casa con lei, come i vecchi tempi.
Guardare stranger things come se fosse la prima volta che sentiamo parlare e vediamo per la prima volta il titolo della serie, come se non avessimo mai recitato lì. Come i vecchi tempi.

M: oh, certo che posso, te lo garantisco.
JK: ti prego, non lasciarmi, ti amo e lo sai, so che anche tu mi ami.
M: ti amavo, Jake. Adesso non più.

Mi guarda dritto negli occhi. Da sguardo dolce adesso è uno sguardo furioso.

JK: Bene ma sappi che ti lascio io e che ho già trovato una meglio di te. Già sei cornuta già da due settimane, o meglio due mesi.

Dice guardami attentamente i lineamenti del mio viso.

Non mi sento triste della notizia. Con questo capisco che io non ho mai amato Jake. O almeno non ci tengo più come prima.

M: mi dispiace per la ragazza. O che ne so ragazzo.
JK: come ti permetti a chiamarmi frocio?!

Dice dandomi uno schiaffo in piena faccia.
Poggio la mano sulla zona colpita. Brucia.
Non ho parole per descrivere la situazione o lui in questo momento.

M: vattene da qui e dammi le chiavi.

Mi da le chiavi con molta facilità. Ma non sembra andarsene.

M: Jake vattene.

Dico in modo troppo serio.

JK: non-
M: VATTENE!
JK: me ne vado ma con la testa alta.

Ancora non sembra andarsene.

M: Jake, devi andartene.
JK: perché sennò che fai?

Mi dice in modo minaccioso avvicinandosi a me.

Non c'è la faccio più.

Gli do un calcio nelle parti basse. Persone come lui non devono riprodurre.

M: vattene.

Finalmente decide di andarsene, ma lentamente con ancora il suo coso in mano dal dolore.

La serie.       Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora