2. Breathe little wren, breathe.

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È una mia impressione o ha cronometrato il tempo che sono stata seduta in quel maledetto posto.

È inquietante. Troppo.

Però cazzo , sono durata pochissimo.

Che vita del cazzo.

<<Jade ,andiamo ? >> mi riporta con i piedi per terra Jason.

Annuisco frettolosamente raggiungendolo nel corridoio.

<<vedo che hai già fatto amicizia.>> un braccio si posa con la delicatezza di un ippopotamo sulle mie spalle.

Non capisco a che cosa si riferisca ma notando la faccia strana di Jason che ci guarda capisco tutto.

<<Jason lui è Jackson.....Jackson lui è Jason mio fratello.>> noto che si guardano in modo strano e dio sa solamente a che cosa stanno pensando.

Maschi. Chi li capisce mai.

<<Prima cosa togli quel braccio da la altrimenti te lo spezzo........>> prende il braccio di Jackson togliendolo.

<<ah seconda cosa tieni.la.distanza.vitale.da.mia.sorella>> e dopo aver marcato e rimarcato queste parole mi tira affianco a se.

Jackson non ha nemmeno il tempo di ribattere che Jason mi trascina via. Letteralmente via.

<<la smetti di trascinarmi.>>

<<no.>>

Ah ottimo direi.

Non appena giungiamo in quella che presuppongo sia la mensa cerchiamo un tavolo libero.

In disparte e inosservato.

Ma stiamo parlando di Jason ,quindi niente può essere in disparte e inosservato.

Mentre lui si decide a scegliere quale posto sia più opportuno per non dare nell'occhio io mi avvicino al bancone a prendere il suo pranzo.

Non metto tanto ad arrivarci e penso di aver fatto lo sbaglio più grosso di tutta la giornata.

I miei occhi cadono involontariamente nel ripiano dei dolci, è pieno zeppo di donuts al cioccolato bianco , cioccolato , fragola e mille altri gusti.

È una vita che non ne mangio uno.

Vorrei tanto affondare le mie labbra in tutto quel cioccolato ma non posso.

Smettila Jade. Non puoi buttare all'aria settimane di dieta.

Non posso farlo.

<<Ti muovi a prendere il tuo vassoio!>> sento qualcuno spintonarmi e non appena mi giro la vedo.
La ragazza che stamattina era insieme a quei quattro ragazzi.

Più precisamente la rossa. Accanto a lei c'è un ragazzo ,lo stesso identico a quello di stamattina ma non è lui.

<<Cristo santo ,muoviti.>> impreca lei ,lanciandomi uno sguardo truce.

Non posso prenderla a schiaffi ,se sono qua è solo grazie a tutti i sacrifici che ha fatto Markus quindi ahimè non posso proprio farlo.

Prendo velocemente il vassoio e metto al di sopra un po' di tutto ma è proprio quando sto per andarmene che mi sento morire.

Mi sento sprofondare.

Morire.

Morire.

E ancora morire.

<<attenzione alla cellulite e al grasso , sai non sono cose belle da vedere in una ragazza.>>

Ha ragione.

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