AKSA'S POV
Mi riaccompagnò a casa, assicurandosi questa volta che arrivassi sana e salva, mi stirai sul pavimento appena arrivata, in testa avevo così tanti pensieri e non ero neanche sicura cosa mi stesse dicendo il mio cuore.
La mia testa urlava di no: non dargli una possibilità, non rovinare l'amicizia che avete creato, ma ormai che si era esposto, non potevamo mai tornare come prima, ci sarebbe sempre stato quel pizzico di imbarazzo nel fare cose che solitamente facevamo senza problemi, come lo stesso abbracciarsi per esempio. Qualcosa dentro il mio cervello non voleva che lo facessi, non voleva provassi ad avere un rapporto più profondo con lui, e non posso biasimarlo per questo, ho sofferto tanto, anche troppo. Non so se reggerei ancora una volta una botta simile... Solo che nessuno sembra come Jun-yung, lui si è aperto, è crollato davanti a me, non si è fatto fermare da niente, ciò significa che deve sentirsi abbastanza al sicuro da poterlo fare.
Invece il mio cuore diceva di lasciarmi andare, diceva che voleva conoscerlo a tutti i costi, sapeva che aveva sofferto tanto, e aveva il desiderio di conoscere e aiutare ciò che erano i suoi incubi che lo torturavano quotidianamente, appoggiarlo nella sua strada, riportandolo sulla giusta via quando sgarrava, voleva essere un posto sicuro.
Mi misi a sedere e presi il cellulare, guardai il suo contatto per qualche minuto, volevo scrivergli, ma tante cose avevo per la testa e non sapevo da dove iniziare, così lasciai stare, sarebbe stato anche più opportuno parlargli di presenza.
"Perché non hai potuto essere paziente ancora una settimana?" Dissi tra me e me, mettendomi le mani tra i capelli, non sarei più riuscita a studiare e concentrarmi, avrei fatto un casino... Nonostante ciò non potei biasimarlo, chissà da quanto tempo teneva dentro di se quelle parole, da quanto voleva dirmelo, togliersi un peso aggiuntivo dalle spalle. Se è arrivato a dirmelo con le lacrime agli occhi, e giusto una settimana prima dell'esame, significa che era troppo per lui da sopportare, e diciamo sono anche contenta si sia sentito abbastanza a suo agio dal dirmelo, da mostrare i suoi sentimenti, il mio intento non è mai stato farlo sentire sbagliato, ma farlo sentire a casa.Decisi di non pensarci momentaneamente, piuttosto, presi i libri e mi misi a studiare, mancava davvero poco e io non sapevo niente, e in più con tutti i pensieri che avevo per la testa, sarebbe stato ancora più difficile studiare, e confermai ciò quando decisi di lasciar perdere e infilarmi la giacca e le scarpe, e andando da lui.
Non sapevo cosa stessi per fare, avevo la testa che pullulava di pensieri, ma dovevo vederlo, parlargli, dirgli tutto, sennò non sarei riuscita a portare a termine lo studio. Quando arrivai davanti il suo appartamento, suonai il citofono e pregai fosse a casa in quel momento.
Dopo qualche secondo la porta si aprì, rivelando un Jun-yung visibilmente confuso.
"Aksa? Tutto ok?" Lo guardai, respirando profondamente. "Posso entrare?" Si spostò di lato, liberandomi il passaggio.
"Stai bene? Solitamente avvisi prima di venire, tutto ok?"
"No Jun-yung, non sto bene. Diamine, ho la testa che mi dice di starti lontano, di non aprirmi nuovamente, ma... Voglio provarci, vedendoti così vulnerabile davanti a me mi ha fatto pensare che tu non sia come quei ragazzi con cui ho avuto a che fare: non hai paura di mostrare le tue emozioni, e quando provi qualcosa la provi così forte. Cosa dovrei fare quando sei così? Quando solo pensarti mi impedisce di concentrarmi, perché dobbiamo ridurci a questo?"
Lui, calmo e composto, abbozzò un piccolo sorriso per poi parlare. "Perché siamo umani e siamo fatti di sentimenti, di un'anima, che non può restare indifferente."
Lo guardai e scossi la testa "forse l'indifferenza sarebbe la soluzione."
Lui si accigliò, sbuffando. "Davvero? Queste parole che escono dalla tua bocca? Tu che provi tutto anche solo vedendo una farfalla svolazzare? Tu che chiudi gli occhi per assaporare ogni sensazione che provi? E mettiamo caso che entrambi fossimo due statue di pietra, senza sentimenti, senza pensieri, che ne sarebbe stato del nostro rapporto? Non ci saremmo mai avvicinati, non ci saremmo mai conosciuti, è questo ciò che vuoi?"
"Io voglio solo sapere perché mi fai quest'effetto."
"Perché sei umana. E ci sarà sempre qualcuno che ti farà battere il cuore un po' più forte, e non sarai tu a decidere chi sarà. Non puoi controllare i tuoi sentimenti."
Mi sedetti al suo fianco "E perché deve far male?"
"Perché il volersi bene non è tutto rose e fiori, e anche involontariamente, ci si fa male a vicenda, ma non è niente che non può essere superato."
Il mio sguardo si perse nel vuoto, non risposi più, ero così caricata di pensieri che dimenticai lui fosse accanto a me e stesse aspettando continuassi ad espormi. Lo guardai nuovamente, lui mi asciugo una lacrima scappata per errore, accarezzandomi la guancia, poi mi avvicinai a lui, stringendolo in un abbraccio. Mi accarezzò la schiena, mentre io respiravo piano il suo profumo, cercando di rimanere il più tranquilla possibile.
STAI LEGGENDO
Respiri Bruciati || Bae Jun-yung
Roman d'amour"Quando sono con te mi manca il respiro, sento come se potessi morire da un momento all'altro." Started: 02/07/2023 Ended: 15/07/2024 Non è necessario essere una kpop stan o una deobi per leggerla, non sono presenti riferimenti a nessuna di queste.