𝒆𝒊𝒈𝒉𝒕

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I due ragazzi erano corsi fuori dal locale, sotto lo sguardo contento del barman, Hyunjin, che aveva salutato l'amico augurandogli "in bocca al lupo".

Minho aveva chiamato un taxi, dicendo all'autista l'indirizzo di casa sua e per la breve durata del tragitto, aveva messo una mano sulla coscia del minore -le sue dita sull'interno coscia più precisamente- accarezzandola e stringendola di tanto in tanto, mentre l'altra mano giocava con le sue ciocche bionde, introfolandosi a volte sotto il tessuto della maglietta, toccando la sua schiena accaldata.

Jisung ormai un continuo brividio, era poggiato sulla spalla del maggiore, con la testa nascosta nell'incavo del suo collo: il suo solo respiro a contatto della sua pella fece stringere ulteriormente i pantaloni del blu.

Entrambi al limite della pazienza, una volta arrivati a destinazione, si lanciarono fuori dalla macchina come se ci stesse una bomba nel bagagliaio che stava per esplodere.

Minho aprí velocemente la porta di casa -sorprendendosi di esserci riuscito subito senza farsi prendere dall' eccitazione- e appena se la chiuse dietro le spalle, spinse Jisung su essa, fiondandosi sulle sue labbra ancora una volta.

Jisung si sentì sciogliere su quella porta, si chiese se potesse scivolare fino al pavimento e godersi il bacio appieno senza doversi preoccupare di restare in piedi.

Infilò le mani tra i ciuffi blu notte del maggiore, portandolo più vicino a se per approfondire il bacio. Aprì la bocca per riprendere fiato e Minho non perse l'occasione per infilare la lingua nella sua cavità orale, mentre sfilava il minore del suo blazer.

Il biondo venne accolto di nuovo dal forte gusto di erba e nicotina, forse proprio perchè quest' ultime creavano dipendenza, non era in grado di staccarsi dal corvino.

Le mani del maggiore vagavano tra la vita e il petto del biondo, accarezzandolo in tutti i modi, mentre quelle del più piccolo si erano aggrappate al giubbotto di pelle dell'altro, all'altezza delle sue spalle.

Jisung iniziava a sentire le sue gambe molli, ma aveva le labbra troppo impegnate per dire a Minho di cambiare postazione, quindi mugolò nel bacio e per fortuna il moro afferró il messaggio.

I due arrivarono nella camera da letto, riuscendo a raggiungere il materesso senza intoppi; Jisung si lasció cadere su di esso, chiuse per un attimo gli occhi, sfinito, ma con un' erezione che non gli permetteva di addormentarsi come se nulla fosse.

Quando lì riaprì vide Minho intento a togliersi la maglietta e il suo sguardo saltava dal suo viso leggermente arrossato, al suo busto: il petto particolarmente allenato, gli addominali appena visibili, nulla di troppo appariscente, e infine una pancetta accennata, la prefetita di Jisung.

A quella vista paradisiaca, Jisung esultò di goia internamente, Minho oltre ad essere bello, aveva perfino un fisico fantastico, esattamente come il biondo lo aveva sempre desiderato.

Il più alto sembrava essere davvero sicuro di se, insomma da come flirtava e da come se la tirava, il minore era quasi sicuro al 100% che fosse anche bravo a letto.

Se fosse stato cosí, allora Jisung doveva prepararsi alla notte migliore della sua vita.

《Alza le braccia》ordinò il moro, Jisung obbedì subito e Minho lo sfilò della sua maglietta.

Il minore si coprì automaticamente il petto, sentendosi improvvisamente in imbarazzo.

Per quanto amasse il sesso, pur non avendolo mai provato, l'unica cosa che lo aveva sempre preoccupato era il doversi mostrare nudo davanti a qualcuno.

Degluitì, nervoso, sperando che Minho non rimasse deluso dalla cosa.

Al contrario delle sue aspettative, Minho abbassó il volto, fino a baciargli il dorso della mano, poggiata a nascondere il proprio petto.

~𝑯𝒂𝒏𝒅𝒔~ 𝐌𝐢𝐧𝐬𝐮𝐧𝐠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora