-Comincio io e poi continui tu- mi disse Maria capendo che non avrei saputo da dove iniziare -Quando lei ti dice che siete solo amici e che non sa cosa prova per te non lo dice perché lo pensa realmente ma perché ha paura- comincia Maria e per tutto il tempo sento gli occhi del ragazzo addosso ma non riuscì a guardarlo -La sua ultima relazione è stata complicata e questo l'ha portata a chiudersi. Dico bene?- mi chiese e io annuì semplicemente -Ora tocca a te però- mi disse Maria -Circa due anni fa ho conosciuto questo ragazzo. All'inizio era dolce, premuroso, mi faceva sempre regali, assecondava ogni mia scemenza era come un migliore amico e in poco tempo me ne innamorai- cominciai a raccontare con voce tremante e con le lacrime agli occhi, non riuscendo a guardare Alessio ma nonostante questo il ragazzo mi prese delicatamente la faccia e mi costrinse a guardarlo e come sempre mi persi in quegli occhi che però riuscirono a calmarmi un po' -Dopo poco ci mettemmo insieme e le cose andavano bene finché non cambiò tutto, cominciammo a litigare sempre di più , prima per scemenze ma poi a poco poco cominciò a privarmi di vestirmi in un certo modo, non voleva che io uscissi con le mie amiche e la sua gelosia cominciò ad essere eccessiva e perciò decisi di lasciarlo- cercai di continuare ma ero ormai scossa dai singhiozzi, ricordare quei momenti mi causava un dolore tremendo, il ballerino cercò di calmarmi abbracciandomi, mi asciugò le lacrime e mi strinse la mano cercando di darmi conforto e dopo poco intervenne Maria -Però alla fine non vi siete lasciati- disse cercando di farmi riprendere il discorso e così ancora tra le braccia del ragazzo continuai -Quando gli dissi che avevo intenzione di lasciarlo iniziò tutto, quella fu la prima volta che mi mise le mani addosso- singhiozzai e sentì il Alessio stringermi più forte -Si scusò subito e mi disse che non sarebbe più successo e che avrebbe cambiato il suo atteggiamento per me ma non fu così, gli schiaffi divennero pugni, i pugni calci e così via, avrei tanto voluto lasciarlo prima ma la paura di essere giudicata mi frenò finché un giorno decisi che era abbastanza e lo lasciai, lui capì che quella volta non sarei tornata indietro e perciò decise di minacciarmi- gli dissi e presi la sua mano facendogli toccare la cicatrice sotto il tatuaggio -Questa ma la fece quel giorno, decise di marchiarmi così che non lo avrei mai dimenticato. Quel giorno ebbi paura come non mai, pensavo che non sarei mai uscita da quella casa con le mie gambe e giurai che se mai fossi uscita non avrei mai più permesso a nessuno di trattarmi così- conclusi e sperai che dopo di questo il ragazzo avesse capito il perché dei miei comportamenti. Passarono dei minuti di estenuante silenzio durante i quali tutto i flashback continuarono a susseguirsi nella mia mente mentre il ragazzo cominciò a camminare per la stanza, facendo avanti e indietro, probabilmente agitato e capì che probabilmente era una cosa troppo grande da affrontare per lui e stavo per parlare di nuovo ma mi precedette -Io non capisco- disse con rabbia nella voce ed ebbi un po' paura che quella rabbia la scaricasse su di me -Come si fa ad essere un uomo così spregevole- continuò e non seppi come rispondergli -Quanto tempo siete stati insieme?- mi chiese -Due anni- gli risposi sussurrando -Tu mi vuoi dire che ti sei subita due anni di abusi- mi disse ancora più arrabbiato ma non gli risposi, non avrei saputo cosa dirgli -Mi dispiace- dissi cercando di farlo calmare -Ti dispiace cosa?- mi chiese non capendo -Non lo so, sei arrabbiato per colpa mia- cercai di spiegarmi -Scusa- mi disse all'improvviso -Mi dispiace per non aver capito prima, avevo notato che eri strana, sempre tesa e in allerta ma pensavo che fossero solo paranoie mie. Mi dispiace anche per come ti ho trattata l'altro giorno. Non avrei dovuto urlarti così- disse e percepì dei sensi di colpa nella sua voce -Quando lei ti dice che non le piacciono le cinture c'è un motivo dietro- esclamò la conduttrice cercando di farci chiarire del tutto -Non è che non mi piacciano su di te, figurati ti sta benissimo tutto, è solo che mi mette ansia vedertele perché ho paura che in un momento di rabbia tu possa abbatterle sul mio corpo. E per quando riguarda Mattia di lui non mi importa ma non perché mi fidi di più ma semplicemente perché tu sei più importante- gli dissi sussurrando e aprendomi sulle mie paure -Io so che tu non sei così ma non riesco a mandare via la paura. Mi dispiace- continuai sentendomi in colpa perché infondo il ragazzo aveva sempre fatto di tutto per farmi fidare -Non devi scusarti, ci lavoreremo insieme, faremo tutto con calma e anche se tu cercherai di allontanarmi di nuovo ti prometto che non ti lascerò mai più da sola- mi disse accarezzandomi con la sua solita delicatezza la testa, si avvicinò e finalmente dopo giorni le nostre labbra si sfiorarono di nuovo -Cercherò di cambiare- gli dissi piano dopo che ci staccammo -Non devi cambiare, a me piaci così con tutti i tuoi casini- mi disse dolcemente continuando a stringermi -Sono contenta che sei arrivato al serale e lo sono anche perché abbiamo ricominciato a parlare, non ce la facevo più ad ignorarti- dissi ridendo con ancora le lacrime che mi cadevano dagli occhi -Basta piangere, quando sorridi mi piaci di più- disse asciugandomi le lacrime e facendomi l'occhiolino -Eii non rubarmi la citazione- gli dissi fintamente offesa e dopo di che ci sdraiammo entrambi sul letto -Sai penso di essere innamorato- mi sussurrò all'orecchio il ballerino -Sai- gli dissi piano -penso di esserlo anch'io-
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En e Xanax || Alessio Cavaliere
RomanceLo vidi guardarmi per tutta la durata della canzone, sapevo che a modo suo me la stava dedicando -Se non ti spaventerai con le mie paure il giorno che mi dirai le tue troveremo il modo di rimuoverle- lo vidi fare cenno con la testa per indicarmi e...