Capitolo 1 - La guerra

297 16 6
                                    

Un anno prima della scoperta

Kuna era una ragazza di 13 anni. Viveva con i suoi genitori, a Nishi, la città dell'ovest. Abitava nella casa di pietra vicino a quella del cacciatore (così la indicava agli amici) nella parte alta della città. Era una bella zona perché lì ogni settimana si organizzava un mercato pieno di stoffe dai colori sgargianti e di armi appuntite come rasoi. Il padre ogni volta che lei provava a toccarle le diceva: - Non avvicinarti, possono farti male. - e lei si allontanava, anche se questi continui richiami le provocavano solo curiosità, sulla guerra e sulle armi. Era però fortunata, perché poteva soddisfarla costantemente.

Ogni giorno dopo il mercato, infatti, lei si recava dal fabbro, con il quale aveva un rapporto d'amicizia tale da poter essere sovrastata dalle sue realistiche storie sulle guerre a cui lui stesso aveva partecipato, e grazie al quale aveva imparato come fabbricare e maneggiare una spada. Era una ragazza un po' strana in effetti, perché era molto attratta dalle cose reputate maschili; unica eccezione faceva la stoffa rossa della prima bancarella del mercato, che desiderava tanto avere.

Quella mattina si era svegliata col piede giusto: era felice e salutava tutti, come una brava bambina dovrebbe fare. Mentre passeggiava lungo la stradina in pietrisco che conduceva al pozzo, vide da una fessura nelle mura una persona. Era questa grigia dalla testa ai piedi, e luccicante. Sembrava poi quasi che avesse un asta di legno in mano, dalla cui sommità spuntava un rettangolo colorato, che ondeggiava lentamente, a passo con il vento flebile mattutino. Era curiosa. Chissà chi era? Cercò di guardare con più attenzione, anche se lo spazio per vedere era sottile; vide una bandiera verde e rossa, verde come il prato che circondava la città e rossa come la sua stoffa preferita. Pensò poi all'ipotesi che quel grigio con cui la persona era vestita fosse un'armatura, perché luccicava come quelle che da tre/quattro settimane stava facendo il fabbro (era da un po' che questi non si faceva vedere in città, ora che mi ci fate pensare).

- Oh! - disse quando dal fitto bosco davanti alla città apparì un'altra persona vestita più o meno allo stesso modo, ma senza la bandiera dai colori vivaci, anzi con una... spada... forse... ma sì dai... è una spada... ma guarda... un'altra persona... ma quante sono?!

- Cosa stai facendo? - la rimproverò sua madre. - Non ti ho detto di prendere l'acqua dal pozzo?

- Scusa mamma, ma stavo cercando di capire cosa ci fanno là fuori delle persone con delle spade e con una bandiera. - e dopo aver detto questo, appoggiò nuovamente l'occhio alla fessura, e notò che si erano moltiplicati; intanto la mamma era scappata via, lasciando cadere a terra le uova appena raccolte, e gli altri abitanti avevano fatto lo stesso, insieme ad urla e preghiere. Kuna si spaventò nel vedere le reazioni dei concittadini (nonostante il fatto che fosse alquanto esperta sulla guerra in generale, non aveva idea che questo ridicolo gioco mortale sarebbe potuto incombere sulla sua città e sui suoi compaesani), con grande agilità prese il braccio del padre, preoccupato, probabilmente diretto verso la caserma, e gli disse agitata:

- Che cosa sta succedendo?! Perché la gente scappa?!

- La gente scappa perché la città dell'est, Azuma, ci ha dichiarato guerra! Vai dal fabbro e scappa insieme a lui nella giungla! - poi suo padre corse via.

Forse per la grande fiducia che aveva per il padre, forse per il poco tempo di pensare, forse ancora per il veloce battito del suo cuore, Kuna seguì il suo consiglio e corse verso il suo amico fabbro. Urtò e venne urtata a sua volta dalle persone agitate che correvano senza una meta precisa con l'obbiettivo di salvarsi la pelle; fece anche cadere una cassa di stoffe poggiata appena sul bordo del tavolo riservato agli abbigliamenti, solitamente badato dal mercante di stoffe; ora però dietro al tavolo non c'era nessuno. Kuna ne raccolse un paio rosse, non vista per il panico generale, così da soddisfare almeno un po' il suo desiderio, le nascose nella maglia e proseguì la strada.

Kuna e il metallo misteriosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora