Capitolo 10 - Salvata, per poco

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Subito dopo

Kuna e Yumi, quando il sole stava ormai calando, decisero di tornare a casa.

In qualche minuto arrivarono all'entrata del cancello che delimitava il confine di casa, e spensierati entrarono in casa.

Qualcosa però non andava.

- Dov'è finita la palla di metallo? - disse Kuna incuriosita. Yumi non trovò risposta. Subito dopo sentirono un fortissimo rumore, come di due sbarre metalliche che si scontrano; e veniva dal giardino, nel retro della casa.

Insieme andarono fuori, dove assistettero a un evento strepitoso e spaventoso: Shin stava combattendo contro due persone di tre o quattro anni più vecchie di Yumi, uno maschio e l'altra femmina.

Il maschio aveva in entrambe mani un'arma mai vista prima; aveva un'impugnatura grossa, e da questa due lame si allungavano verso il mago, pesanti e pericolose; la femmina invece aveva due coltelli dal colore identico alle unghie di Kuna. Fu questa la prima a notare i due ragazzini.

- Riki, tieni a bada il mago, io penso a questi due.

- Va bene Kiri!

La ragazza si voltò verso loro e lanciò uno dei suoi due pugnali, che venne agilmente schivato da entrambi. Poi protese in avanti il palmo della mano, che ora era vuoto, e dalla striscia grigia che aveva dipinta tra la linea della testa e quella del cuore (sopra alla linea della vita), le spuntò fuori il manico di un pugnale, dal quale creò la lama.

- Anche tu! - urlò Kuna, e con rabbia allungò e irrobustì le sue unghie, partendo velocemente all'attacco. Yumi era ancora scosso, accasciato a terra.

Intanto Shin stava combattendo con tutte le sue forze contro Riki, il quale, con affondi poderosi, lo metteva davvero in difficoltà.

Vi chiederete come combatteva quel pazzo maghetto... dalla sfera di Notturio che aveva posto dentro un taschino della sua cintura, aveva creato tre lame agili ma indifese contro la forza di Riki.

Quando Shin cercava di infilzarlo con una delle sue lame (che controllava mentalmente), l'enorme ragazzo trasformava le sue armi in grossi scudi che paravano il colpo. Il maghetto però non sarebbe mai riuscito a parare un suo colpo, tale era l'impeto che accompagnava ognuno.

Kuna scattò verso Kiri molto velocemente, schivando due o tre pugnali. Il fatto è che l'intrusa per rigenerarli impiegava davvero poco tempo, quindi era quasi sempre armata.

Quando la tigre le fu vicina, cercò di colpirla con un'artigliata, ma lei cambiò la posizione dei suoi pugnali, voltandoli verso il basso, e li allungò, rendendoli più simili a spade (in un nanosecondo), riuscendo così a deviare il colpo.

Kuna fu davvero sorpresa dalla velocità con la quale maneggiava il Notturio, e in questo attimo di sorpresa Kiri la colpì agilmente con uno dei suoi spadini all'addome, provocandole una ferita sanguinante.

Era davvero molto profonda, e Kuna, dato che mai era stata ferita così brutalmente, cacciò un urlo di dolore forte come il rombo di un tuono.

Si gettò per terra dolorante, e riuscì a scorgere Kiri mentre preparava il colpo fatale; ma in quell'attimo, vide una freccia conficcarglisi nella mano.

Yumi, mentre Shin e Kuna combattevano, aveva preso arco e frecce e ne aveva appena scagliata una. Gli bastarono altre due frecce per farla fuggire dal giardino.

- Dove stai andando! Uff... - urlò Riki dall'altra parte, e goffamente corse via anche lui.

Yumi, dopo che entrambi furono scomparsi, prese Kuna e la portò in casa, posizionandola su un tavolino vuoto.

Shin li raggiunse poco dopo, e, notando la lunga ferita, andò in cantina a prendere delle polveri, che posizionò in modo da coprirla interamente.

- Chi diavolo erano quei due tizi! - disse Kuna, ancora dolorante.

- Erano i fratelli Riki e Kiri, figli del re Anji di Azuma. Il re mi aveva avvisato che prima o poi sarebbero venuti, ma non pensavo proprio due ore dopo! Aspetta un attimo, forse brucerà un po'...

Shin appoggiò con non troppa grazia dei granelli di una polvere rossa, ottenendo un urlo di dolore da Kuna.

- Fa più piano papà!

- Ok ok... comunque, come avrai potuto notare, anche loro sono a conoscenza dei segreti del Notturio, e sono nettamente più forti di noi. Dobbiamo ancora imparare molto. Domani partiamo per Kita.

- Come per Kita! - disse Yumi stranito.

- Sì, domani andremo a Kita.

Kuna e il metallo misteriosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora