Capitolo 6 - A Minami

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Lo stesso giorno

Yumi e Kuna, dopo l'inusuale risveglio, riuscirono a raggiungere la fine della giungla, che per fortuna non era molto distante dal confine di Minami.

I due ragazzi continuarono la camminata verso la città del sud, dove il mago Shin li stava attendendo.

Kuna non aveva mai visto Minami, ed era curiosa. Dato che Nishi era pressoché identica ad Azuma, Kuna sperava di vedere una nuova città, con nuove case e nuove strade. E fu accontentata.

Minami aveva origine sulla punta di una bassa collina, e si estendeva per tutto il colle, allargando ampliamente il proprio confine. Si poteva accedere alla città attraverso un lungo sentiero circondato da mura d'arenaria dipinte di blu cobalto e da un grande fiume, che segnava il confine. Giunti alla fine, una grande porta permetteva l'accesso alla zona abitata, costituita da piccole case rettangolari sempre d'arenaria, ma con decorazioni varie che definivano il lavoro della famiglia; per esempio i cacciatori erano contraddistinti da un segno che ricordava vagamente un serpente, di colore rosso, mentre i contadini avevano una specie d'albero di colore azzurro, e molti altri.

A destra della zona abitata si trovava caserma e altri edifici come il municipio o costruzioni realizzate solo per rendere più bella la città. La preferita di Yumi, a solo qualche minuto di camminata da casa sua, era una fontana circolare a tre livelli di grandezze decrescenti; un sottile filo d'acqua emergeva dal centro della fontana, e riempiva il terzo livello fino al culmine; quando questo era completamente pieno, l'acqua passava al secondo livello, e quando quest'altro era colmo, l'acqua in eccesso riempiva il primo livello, che raccoglieva l'acqua e la trasmetteva a getto nel centro, e così fino al calare del sole.

Yumi, quando la sua calma era disturbata da cattivi pensieri, era solito appoggiarsi con entrambi i gomiti sul limite del primo livello, osservando lo scorrere dell'acqua, e si divertiva a passare la mano fra la continua cascata, sentire l'acqua che lo sfiorava.

Kuna, entrata in città con Yumi, attraversò un sentiero a sinistra, per poi svoltare completamente a destra e proseguire per molti passi. Giunta ad un bivio, Yumi continuò a sinistra. Alla fine della strada, si ergeva una piccola casa, contrassegnata da uno strano simbolo giallo, che Kuna non seppe interpretare. Entrati, erano presenti solo delle scale che portavano sottoterra.

- Tienimi per mano, è buio qua sotto. - le disse Yumi; lei gli prese la mano con la dolcezza di un tramonto ed insieme si addentrarono nell'oscura scalinata. Yumi condusse Kuna dall'altra parte della città, vuota, senza altre abitazioni, e salendo le ultime scale, si ritrovarono nella sua casa.

- Mio padre non abita con gli altri, ma quella casa è l'unico accesso a questa zona. L'ha costruito lui. Questa sera ti porterò nel mio posto preferito, che si trova nella zona ricreativa vicino al municipio. Ora però troviamo mio padre.

- Secondo te dov'è?

- Al municipio, penso.

I ragazzi uscirono dalla casa e andarono dritti verso OMMIODDIO QUANT'È GROSSO!

Il municipio di Minami era un palazzo a cinque piani pieno di alberi e altre piantine, e decorato con colori vivaci e da piccoli oggetti come campanellini o sottili sbarre di metallo che sussurravano al vento con suoni angelici.

Yumi e Kuna entrarono là dentro in cerca di Shin Mazuya, e, chiedendo alle persone nel municipio, ottennero la risposta:

- Mazuya Shin al momento è occupato.

- E dove possiamo trovarlo?

- Sta parlando con il re, al quinto piano, ma non vuole essere disturbato.

Yumi e Kuna si diressero al quinto piano, e, fregandosene altamente di ciò che gli era stato detto, entrarono nella stanza del re. Mamma mia che bella.

Un grande tappeto rosso cremisi, al centro, rifletteva la luce proveniente dalla grande finestra nel fondo della stanza, situata proprio al di sopra del trono del re, facendo sembrar che fosse lui a sprigionarla; poltrone e soldati circondavano la stanza e in giro le solite bellissime decorazioni.

Le guardie si preoccuparono un po' alla vista di quei due ragazzi, ma il re appena li vide disse:

- Ma che bella sorpresa! Saluti Yumi e saluti dolce ragazzina. Io e vostro padre stiamo ancora chiacchierando, ma vi giuro che sarà a casa per cena. Pensate di potercela fare?

- Ma certo. - rispose Yumi.

Suo padre era appena davanti a lui. Si voltò un attimo verso il figlio e, vedendo Kuna, gli sorrise. Poi si voltò di nuovo verso il re e riprese il discorso.

Yumi e Kuna uscirono con calma dalla stanza, fecero altri cinque piani di scale e ritornarono a casa.

- Chissà di che cosa stavano parlando... - disse Yumi pensieroso; Kuna intanto stava ispezionando la casa. Piccola ma confortevole, aveva tutto quello che serviva. Sopra un tavolo, però, Kuna avvistò un oggetto sferico metallico che attirò la sua attenzione. Assomigliava molto al colore delle sue unghie.

- Cos'è quel coso sopra al tavolo? - chiese a Yumi.

- È una cosa che mio padre sta studiando al terzo piano del municipio, dove c'è il suo studio. Ha detto di averlo trovato nel meteorite caduto qui vicino.

- Forse è il mio stesso metallo. Devo parlare con tuo padre. - disse con molta convinzione.

- Allora dovrai aspettare ancora un po'. Che ne dici di fare una passeggiata?

Yumi portò Kuna alla fontana, esattamente quando il sole aveva incominciato a tingere il cielo di rosa. Yumi si appoggiò come faceva di solito, mentre Kuna cercò di guardare il sole attraverso la cascata d'acqua, e venne illuminata dai raggi ormai rosei che ormai dipingevano tutta la città.

Il giorno stava per finire, lasciando posto alla sera.

Kuna e il metallo misteriosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora