Without you - DNF

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George pov

È passato un mese da quando ho deciso di lavorare con Dream... ho sicuramente imparato molto da lui... principalmente a come manipolare le persone. 

Orlando è stata riunificata sotto il regno di Dream grazie al nostro lavoro di squadra... e qualche sacrificio di chi ha osato mettersi contro di noi.

"George vieni con me"

"restami a fianco in questa missione, ok?"

Sono le frasi che Dream più mi rivolge prima di una qualsiasi missione.

"adoro quando i tuoi occhi diventano rossi"

"so che quando vedo quegli occhi sta arrivando la fine per gli stronzi davanti ai nostri occhi"

Poi quando finisco di massacrare qualcuno mi fa l'occhiolino da lontano, proprio come si fa ai bambini quando si è fieri di loro... mi sento preso per il culo. 

Il mio desiderio di prendere il suo posto non è mai svanito... e questo suo comportamento me lo fa aumentare 

Mi reco nella sala delle riunioni, dove ormai passa la maggior parte del tempo per studiare nuovi piani contro le piccole legioni di criminali, quando ho aperto la porta ha alzato la testa da quel mucchio di fogli che stava guardando, si avvicina a me

D – George!

Mi abbraccia, tra le mani avevo un taglierino che stavo usando per tagliare dei fogli e la tentazione di lasciare un segno sulla sua schiena era incredibilmente forte. 

Ricambio l'abbraccio, appoggiando quella piccola lama sulla felpa che indossa, ma una sensazione mi ferma... chiudo il taglierino e stringo Dream a me. 

In tutto questo tempo che lavoriamo insieme non mi aveva mai abbracciato e solo ora ho scoperto quanto calore trasmette. 

Tengo il taglierino nascosto nel mio pugno quando interrompe l'abbraccio, per poi infilarlo in tasca velocemente.

D – stiamo facendo un ottimo lavoro!

Dice sorridendo

D – ai cittadini piace il lavoro che stiamo facendo in città e... beh a noi stanno arrivando più soldi

Si allontana da me per affacciarsi alla grande finestra della sala

G – pensi che prima o poi capiranno che uccidi le persone per ottenere quello che vuoi?

D – mh... probabile... ma quando succederà saremo troppo potenti

"saremo" continua a rimbombare nella mia testa

D – comunque...

Si gira verso di me

D – come mai sei qui? È successo qualcosa?

G – no... anzi si

Dalla sua espressione capisco che è pronto ad ascoltarmi

G – penso che tu stia sfruttando la mia potenza

Ora ha un'espressione perplessa

G – voglio dire... mi trascini ovunque vai... perché non ammetti che stai invecchiando

Ridacchia

G – non è divertente

D – no no... non sto ridendo di te, o di quello che presupponi

Dice gesticolando

D – ma perché pensi che io ti porta in giro con me?

G – beh... perché io non ho bisogno dei tuoi stupidi piani per massacrare qualcuno... mi stai usando come un'arma o qualcosa di simile?

Scoppia a ridere, si avvicina a me, appoggia una mano sulla mia spalla

D – non hai capito niente caro...

Come per istinto ho tirato fuori il taglierino puntandolo sul suo... bel viso. 

Blocca la mia mano e lo fa volare via, il più lontano possibile da me.

G – lasciami andare

Le sue mani continuavano a bloccare le mie mentre i nostri corpi sono... troppo vicini.

D – prima devi capire un paio di cose, e sta calmo che i tuoi occhi rossi mi eccitano

La mia faccia da "adesso ti ammazzo" è diventata confusa, ma più calma

D – uno... senza i miei piani e schemi saresti già morto da un bel po'... due... non ti uso come arma, conosco il tuo potenziale e va sfruttato...

Una sua mano si sposta su un mio fianco, facendo avvicinare i nostri corpi fino a farli toccare, Dream ora guarda verso il basso per potermi guardare negli occhi mentre sento il mio viso ribollire

D – e tre... io ti voglio al mio fianco... per proteggerti... perché...

Si abbassa facendo toccare le nostre labbra, i miei occhi rimangono spalancati, l'altra mano che teneva ancora ferma la mia si è spostata tra i miei capelli... un brivido di piacere passa lungo la mia schiena, chiudo gli occhi e per qualche motivo questa sensazione mi piace. 

Di colpo si allontana e senza dire niente lascia la stanza mentre io rimango lì... impalato senza sapere cosa fosse successo.