La luce del primo mattino di viaggio le aveva trafitto gli occhi come una lama, e da quel momento in poi tutto ciò che Isis aveva potuto udire, attorno a sé, era lo scalpitio degli zoccoli del suo cavallo. Non sapeva dove fosse, né riusciva a concentrarsi sul paesaggio che la circondava, né aveva avuto il tempo di chiedersi da quanti giorni era in viaggio, o per quanto avrebbe dovuto proseguire, per giungere dal popolo di cui aveva fatto parte sua madre.
Nonostante la preoccupazione che nutriva nei confronti della sua cavalcatura- alla quale aveva chiesto di fermarsi solo se e quando fosse stato fortemente necessario; e che la invitava ad abbeverarsi assieme a lui sempre più spesso, via via che la vegetazione si diradava, per lasciare il posto al deserto arido, ogniqualvolta i due incontravano un corso d'acqua o un'oasi- Isis si sentiva ad ogni passo più vuota: un opprimente senso d'angoscia non l'abbandonava mai, ringraziò, infatti, le poche, e soprattutto brevi, soste che lei ed il suo cavallo erano costretti a fare, per la paura che nutriva, nei confronti di se stessa circa la possibilità di voler tornare indietro.
I discorsi del suo maestro sulla sua paura le risuonavano continuamente nelle orecchie, infatti, la ragazza si sentiva straziata, dilaniata: le pareva che la lunghezza ed il silenzio di quel viaggio stessero minando la sua fermezza mentale.
Per un tempo interminabile- che sarebbe potuto essere costituito da giorni, o da un'intera settimana- le parve di essere posseduta: alternava violente crisi di pianto- ogniqualvolta rifletteva sulla sua fuga, che forse era stata frutto di un gesto impulsivo- a soffocanti scoppi d'ira- attraverso i quali, anche picchiandosi da sola, tentava di convincersi di aver agito bene-; aggiungendo poi logoranti ragionamenti che la lasciavano sempre più senza forze.
Non seppe quanti giorni aveva impiegato per giungere nel Deserto di Hadarac. Era stata per tutto il tempo prigioniera delle sue colpe, delle sue paure, delle sue emozioni e delle sue passioni, mostruose; tanto che fu completamente colta di sorpresa, quasi risvegliata da un sogno, quando una lunga lancia dalla punta aguzza le passò sopra la testa, senza toccarla, e subito dopo un'altra, carezzò, senza ferirlo, il ventre del suo cavallo.
Il destriero, Morgestern, Stella del Mattino, si imbizzarrì, impennandosi. Solo allora, per ordinargli in elfico di andare via, Isis abbandonò il suo... "studio" delle ultime parole che Murtagh le aveva rivolto, e cadde rovinosamente sulla sabbia, mentre udiva il rumore degli zoccoli del cavallo farsi sempre più attutito, lontano, e contemporaneamente, ai lati del suo campo visivo emergevano, come una nube di vociare indistinto, sempre più vicine, delle figure slanciate dai tratti androgini, che Isis riconobbe come donne solo nel momento in cui la circondarono, puntandole contro le loro lunghe lance acuminate, gli archi lignei e delle strane asce.
La ragazza rimase raggomitolata a terra, ad osservarle mentre loro le gettavano addosso i loro scuri sguardi biechi: avevano tutte la pelle scura, alcune come l'ebano, altre, di una pigmentazione più simile alla sua, come fossero state abbronzate, come aveva visto nel ricordo dell'Eldunarì del drago di Vrael, come sua madre, tutte erano seminude, perché indossavano corti gonnellini frangiati, da battaglia, tuttavia, per loro, solo il seno sinistro era coperto da una benda marrone, poiché quelle, al posto della mammella destra, che pareva non essersi sviluppata, avevano tutte un disco di bronzo. Ed Isis rimase perplessa, cercando di spiegarsene il motivo.
Le acconciature che quelle donne sfoggiavano, erano tutte uguali, i capelli scuri legati in tante treccine, annodate insieme in una coda di cavallo.
La Dark Angel, completamente persa in quell'ultimo particolare, che le ricordava moltissimo, il modo di portare i capelli, di sua madre, nel ricordo che il suo maestro le aveva mostrato; e perciò totalmente assorbita dalla soddisfatta convinzione di aver trovato il popolo di cui Esther aveva fatto parte; non si accorse che quelle donne le stavano parlando. Perciò, una le assestò senza preavviso un colpo in pieno viso, prima che le sue compagne iniziassero a percuoterla.

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Un legame, uno specchio sull'anima
Fanfic-Aggiornamento ogni Lunedì- Murtagh, schiavo di Galbatorix viene inviato a sterminare un popolo ribelle, i Dark Angel che custodiscono gli Eldunarì su un'isola al largo di Alagaesia. L'ordine che Murtagh ha è di riportare quegli strumenti di potere...