19. Baci di farfalla

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"Quindi... tutto questo è di tua spontanea volontà? Vuoi farlo?" chiese Satoru al telefono con la voce intontita.

Suguru lo immaginava nel suo letto con i capelli in tutte le direzioni, e questo lo fece sorridere, quasi in modo incontrollabile. "Sì, ho solo pensato che potesse essere una buona idea"

"In quale universo?"

"È il posto più comodo per avere una conversazione con Hina, ok?"

Satoru sospirò, fece una pausa per un momento, poi sospirò di nuovo. "Ma volevo accompagnarti", si lamentò. "Non ti metto a disagio, vero? Perché se lo faccio..."

Suguru emise un affettuoso sospiro prima di interromperlo. "No, non è niente del genere. Devo solo controllare un po' i danni"

"Le tue parole implicano che quello che è successo è un errore e sono propenso a non essere d'accordo"

"Sai cosa intendo", disse Suguru, alzando gli occhi al cielo. "Non posso permettere che Hina lo dica a Bug Boy"

"Bug Boy?"

"È... un ragazzo"

Suguru immaginò l'espressione sul volto di Satoru, "Non puoi essere così male con i nomi come dici"

"Sono peggio, a dire il vero"

Satoru fece una pausa per sorridere. Non c'era modo che Suguru potesse saperlo con certezza, ma era fiducioso che fosse così. "Va bene, allora. Solo... non torturare troppo Hina"

"Per qualche ragione, non credo che ce ne sarà bisogno"

"Le dirai quanto sono bravo a baciare?" chiese Satoru, con un sorrisetto nella voce.

"Zitto"

Satoru gemette. "Sono un pessimo baciatore e non me lo dici?"

"Te lo direi se lo fossi", assicurò Suguru, alzando gli occhi al cielo.

"Quindi sono stato bravo. Lo sapevo-"

"Sto per cambiare argomento" lo interruppe Suguru, sorridendo al telefono. "Devo andare, l'autobus sta arrivando"

Ci fu un'altra pausa, questa volta carica di tensione. "Questa è l'ultima volta che salirai sull'autobus, però, vero?" chiese Satoru. "Non ho... rovinato il nostro percorso insieme verso la scuola o qualcosa del genere?"

"No certo che no" promise Suguru, incastrando il telefono tra l'orecchio e la spalla mentre preparava lo zaino. "Puoi venirmi a prendere domani, come al solito"

"Okay, bene, perché ero pronto a fare un lungo monologo su come avrei pulito a fondo la macchia di cioccolata calda dal sedile del passeggero come garanzia"

"Non c'è bisogno del monologo. Ma dovresti comunque pulire la macchia perché ha un aspetto preoccupante"

"Forse dovresti pulirla tu", obiettò Satoru. "Sei tu quello che l'ha detto"

"Quante volte dobbiamo discutere prima che tu capisca che ho ragione?"

Satoru rise. "Litighiamo come una vecchia coppia sposata, vero?"

"Non ho problemi a divorziare da te"

"Mi stai minacciando?" chiese Satoru, sconvolto. "Devo ricordarti l'accordo prematrimoniale che abbiamo firmato?"

Suguru sorrise, grato che Satoru non fosse lì per commentare le sue espressioni. "Voglio vedere la prova di questo documento"

(WHEN FACING) THE THINGS WE TURN AWAY FROM ─ stsgDove le storie prendono vita. Scoprilo ora