25. Cerimonia di diploma

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Mancavano due giorni al diploma e le emozioni erano alle stelle.

Il diploma era sempre stato un sogno per Suguru, e sembrava ancora tale nonostante fosse vicino. Tecnicamente, ora che era suonata l'ultima campanella, mancava solo un giorno di scuola. Anche se tutti gli altri erano andati a casa, Suguru rimase fermo sulla panchina fuori, aspettando con impazienza Satoru.

"Cosa stai facendo?" chiese Satoru mentre usciva, la porta di metallo che sbatteva dietro di lui. Si allungò accanto a Suguru sulla panchina e, in modo non molto discreto, gli avvolse un braccio attorno alle spalle.

"Sto solo pensando", disse Suguru.

Satoru canticchiò, una brezza primaverile gli scompigliava i capelli. "Pensieri buoni?"

"Tipo"

Gemette. "Te lo devo chiedere?"

Suguru sorrise, appoggiandosi al fianco di Satoru. "Stavo solo pensando a come ci diplomeremo presto. Nel senso che è questione di giorni"

Alzò un sopracciglio. "Sei preoccupato?"

"Sono sempre preoccupato"

Satoru rise, e Suguru si chiese se si sarebbe mai abituato a quel suono. Ogni volta sembrava la prima. "Va tutto bene, Sugu" promise. "Dopo il diploma non dovremo più tornare qui"

"È questo il problema"

Satoru sorrise. "Sei, per caso, triste di dover lasciare la North High?"

"Non credo che triste sia il termine giusto"

"Bene, malinconico allora?"

Suguru lo guardò truce. "Certo"

"Acconsenti solo per non discutere?"

Suguru sorrise. "Forse"

"In tal caso, cambierò argomento e parlerò di come ho ottenuto l'approvazione per l'università proprio ora" disse Satoru, scuotendo con enfasi la sua forma nel vento. "Puoi crederci?"

"Quindi è lì che eri?" chiese Suguru, leggermente irritato dal dover essere rimasto nel parcheggio per più di dieci minuti in più.

"Beh, Sugu, non sembrare così entusiasta"

"Penso solo che sia un po' ridicolo che tu abbia fatto domanda proprio adesso. Ti rendi conto di quanto sia vicino, vero? Inoltre, la scadenza era lunedì scorso"

"Sei solo arrabbiato perché hai dovuto aspettare ancora un po' oggi" lo prese in giro Satoru. "Non dovresti aspettare se tu avessi la patente"

"Non comportarti come se non insisteresti per accompagnarmi anche se io avessi la patente"

Satoru aprì la bocca per protestare, la chiuse, poi la riaprì. "Hai proprio ragione", disse, ridendo di sé stesso. "Non credo che potrei sopportare di viaggiare in macchina senza di te per più di cinque minuti"

"A proposito di andare in macchina, possiamo andare a casa adesso?" chiese Suguru, sorridendo.

"In realtà", disse Satoru, alzando la voce. "Mi chiedevo se volessi passeggiare lungo lo stagno con me"

"Proprio adesso?" Suguru ronzò, lanciandogli un'occhiataccia.

"Sì", disse, in parte sussultando. "Proprio adesso"

"Perché invece non andiamo a baciarci a casa mia invece che allo stagno?"

"Sugu, non è quello che intendevo. Anche se sarebbe un bel bonus..."

"Di cosa stai parlando allora?"

Satoru sorrise, il suo viso si illuminò.
"Volevo solo prendere un po' di sole"

(WHEN FACING) THE THINGS WE TURN AWAY FROM ─ stsgDove le storie prendono vita. Scoprilo ora