capitolo 2 due piedi in una scarpa

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una volta arrivate parcheggiai d'innanzi a questo enorme edificio d'epoca, senza dubbio non avevano badato a spese , era immenso e meraviglioso quasi travolgente,
hari scese e si mise sottobraccio con me mentre camminavamo per il breve sentiero di ghiaia che ci portava davanti alla scalinata dell'entrata
<è davvero magnifico>
<senza dubbio, peccato non si possa dire lo stesso delle persone> le dissi velocemente mentre vedi il Andrea e Lando avvicinarsi a me
<Claire finalmente, tu e Lando dovete fare le foto ti stavamo aspettando>
Andrea sembrava in estrema fretta perció non mi lamentai , ma notai lo sguardo malizioso di Lando squadrare la ragazza accanto a me
<tu si che staresti benissimo in una foto con me> lo sfacciato continuava a guardare hari strofinandosi il mento e quel penoso tentativo di barba che aveva
<off limits, circolare>
dissi strattonando il ragazzo verso il piccolo angolo allestito per le foto
il moro se ne stava con le mani in tasta di fronte alle macchine fotografiche, tentando uno sguardo seducente
<potreste avvicinarvi?>
chiese uno dei fotografi facendo gesto con la mano di avvicinarci l'uno accanto all altra , si creó una certa tensione tra me e lui nessuno dei due aveva intenzione di fare un passo, almeno finchè andrea non spinse Lando facendo in modo che mi spintonasse inconsciamente, tanto da farmi perdere l'equilibrio , ma prima che inciampassi il ragazzo cinse il suo braccio alla mia vita mi tiró su ed alzó lo sguardo senza dire una parola, continuó a guardare l'obiettivo , io gli rivolsi un veloce sguardo incredulo ed arrossí prima di tornare a guardare le fotocamere.
una volta finito norris si affrettó ad allontanarsi a passo svelto, sparendo tra la marmaglia , io mi avvicinai ad Andrea per fare due chiacchiere prima di tornare da hari
<stai d'incanto ma cerca di non fare danni o scenate sia tu che Lando , ti prego> sembrava disperato, potevo immaginare data la nostra fama come rivali
lo rassicurai allontandomi, notai hari intenta a parlare con le ex compagne fortunatamente sembrava andare tutto per il meglio, mi avvicinai a loro sgraffignando un calice di bollicine
<finalmente è tornata, ora che sei famosa ci snobberai per stare con il tuo partner eh> una delle ragazze mi fece l'occhiolino alludendo al pilota mio compagno di squadra
<ma dai lo sapete tutte che non possiamo nemmeno stare cinque minuti nella stessa stanza>
<se fossi al tuo posto io non riuscirei a smettere di stargli accanto> un'altra ragazza commentó dando un veloce sguardo al ragazzo, sembrava lo stesse spogliando con gli occhi, ignorai questo commento sgradevole e tentai di deviare la conversazione , le domande scomode e le battutine cessarono e tornammo a parlare come ai vecchi tempi, mi mancava mi mancavano loro e gareggiare con tutte soprattutto hari, mentre eravamo intente a rivangare il passato il mio compagno ci interuppe bruscamente
<salve signore> disse con suo fare da piacione
<cosa vuoi?>
chiesi a quel punto scocciata anche solo dalla sua presenza
<Andrea dice che deve fare un brindisi o qualcosa del genere , quindi muoviti senza fare troppe storie> disse sbrigativamente nemmeno guardandomi negli occhi, i suoi erano puntati su hari e sulle altre, tutte tranne me, ma ero ben conscia delle sue continue ragazze temporanee e del suo atteggiarsi da playboy
lo strattonai ancora tirandolo via da quel cerchio, mi diressi verso una delle stanze che mi indicò il moro
<dov'è Andrea?>
<che vuoi che ne sappia mi hanno detto di venire qui>
le porte si chiusero alle nostre spalle, ci avvicinammo cercando di aprirla senza successo, cominciai a battere sulla porte con violenza ma con il mormorio della sala sottostante non ci avrebbe sentito nessuno, eravamo bloccati , insime io e lui.
<se è una tua stupida idea ti consiglio di smetterla>
il ragazzo si alteró sia per la situazione e sentento che alzai la voce fece lo stesso
<per quale sadico motivo dovrei mai voler essere rinchiuso in una stanza con te>
<tu hai fatto questo danno tu lo risolvi>
puntai il dito verso di lui minacciosa picchiettando il suo petto
lui afferró il mio dito stringendolo nella sua mano
<io non ho fatto proprio niente, non perdere tempo ad accusare me e chiama Andrea>
<che idea geniale , lo farei se ci fosse campo>
controlló a sua volta il suo telefono notando che avessi ragione
mi allontanai a mi sedetti su una poltrona d'epoca in un angolo della stanza mentre lui si girava e rigirava nella stanza camminando all'infinito disperato
<qualcuno dello staff si accorgerà che non ci siamo e verrà a cercarci rilassati mi stai mettendo ansia>
tentai di tranquillizzarlo per quanto mi era possibile ma non sembró prenderla nel verso giusto
<io non ho intenzione di restare qui con te un altro minuto sei solo capace di dare sentenze e farmi incazzare> camminó verso di me rabbioso, al che mi alzai non compensando la sua altezza ma guardandolo con freddezza negli occhi.
<tu sei il peggiore, non appena qualcuno non ti tratta come un principino vai in escandescenza , invece di lamentarti ai mai pensato per un solo secondo come mai ti tratto cosí?>
rise di gusto sbeffeggiandomi
<perchè sei gelosa di me, continui a sperare di migliorare ma la verità è che è stato un anno di tortura non hai fatto nessun progresso ed hai deciso di prendertela con me senza motivo, perchè infondo lo sai che non sarai mai al mio livello>
cercai di non darglielo a vedere ma quella frase mi aveva colpita a fondo, considerando quanto lo ammiravo e quanti sacrifici avevo fatto per arrivare a quel punto, per poi vederli svanire, i miei occhi si bagnarono ma tenni i nervi ben saldi
<sei solo un egoista> dissi tornando al mio posto ignorando qualsiasi cosa mi rispose subito dopo.
sentimmo la porta aprirsi ed era hari, il ragazzo accorse da lei
<grazie>
prese le sue mani ringraziandola di cuore come se gli avesse appena salvato la vita
<finalmente vi ho trovati, la porta era bloccata, qualcuno deve avervi fatto uno scherzo>
ignorai le parole della ragazza presa nel mio momento di fragilità
<allora che ne dici di andarci a bere qualcosa>
chiese il moro alla mia amica, come se non fossi lí
<preferirei rimanere qui magari dopo>
lui scrolló le spalle ed uscí dalla stanza non appena mise piede fuori la mia amica si affrettó a consolarmi avendo notato solo ora che ero in lacrime, le spiegai cosa mi aveva detto
<io non capisco cosa gli ho fatto>
lei mi abbracció strofinando la mano sul mio braccio per confortarmi
<e tu che volevi gli dicessi che è il mio idolo, che l'ho sempre ammirato che era la mia figura di riferimento e speravo diventasse il mio mentore, ci tengo cosí tanto a lui ed a ció che pensa ma perchè è evidente che se io me ne andassi a lui non importerebbe niente>
per qualche strano motivo mi sentivo in difetto, mi vergognavo eppure era lui lo stronzo
<no tesoro, era solo un momento di rabbia per via della situazione non intendeva dirlo davvero sei un'ottima pilota>
alzai lo sguardo verso di lei in lacrime
<e se cosí non fosse, lui mi disprezza lo sanno tutti non c'è altra spiegazione>
dopo che mi aveva consolata decisi di rimanere un po' sola per poi raggiungere hari e le altre ma mentre andavo verso il corridoio mi imbattei in Charles, forse uno dei pochi con cui avevo legato e che era sempre stato gentile con me

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°*∆-LONDON BOY-∆*° {norris}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora