capitolo 8 affrontami

287 11 0
                                    

<ma che sta succedendo che vogliono?>
<Claire è successo un casino>
sole sembrava stesse per sentirsi male
<di che parli?>
la mia amica mi guardó e mi porse il suo cellulare nella quale vedetti una registrazione, ovvero quella della sera in cui avevano chiuso lando e me in quella stramaledetta stanza, ma l'unica parte che era andata virale era quella dove io pingevo sulla spalla di hari, parlando di come vedessi lando come il mio idolo
alzai lo sguardo incredula
<deve sparire, subito se lando lo vede sono morta, no anzi io devo sparire e subito>
<Claire c'è la gara>
<no non posso, non voglio>
stavo impazzendo, tenevo le mani nei capelli disperata con le lacrime agli occhi, la mia amica mi prese per le spalle e sole prese le mie mani tra le sue, io guardavo le due con gli occhi da cerbiatto
<andrà tutto bene, se ne dimenticheranno subito>
<e Lando?>
sentimmo di colpo bussare alla porta
<sono Lando aprimi>
scossi la testa verso sole dicendole di mandarlo via
<sono soledad Claire non c'è>
<lo so che è li dentro, apri dobbiamo parlare>
scossi la testa di nuovo
<Lando devo chiederti di allontanarti>
il ragazzo non demorse e la serratura si aprí, il ragazzo entró facendo ondeggiare le sue chiavi, che probabilmente gli aveva dato Andrea
<devo parlarti, in privato>
disse guardando le due,
ma pochi secondi dopo una voce robotica annunció l'imminente inizio della gare che ci costringeva ad andare nelle vetture, io non persi tempo e corsi fuori ma mentre infilavo la tuta il britannico continuó a starmi addosso
<devo parlarti>
<non credo sia il momento, pensa alla gara>
<Claire, ascolta>
lo ignorai entrando nella vettura, lui fu costretto a fare lo stesso, ci sistemammo sulla griglia dando inizio al gran premio, ma il continuo pensiero di cosa Lando avrebbe dovuto dirmi mi balenava in testa notai che anche lui era distratto continuava a tenersi troppo largo nelle curve e non si stava impegnando, a differenza sua ero riuscita a superare ricciardo intanto, in zona drs, che non sembrava mollare la presa, finchè non sentí la sua voce nella mia radio
<Claire mi senti>
<Lando?>
<si ho chiesto di far collegare le nostre radio>
<non mi sembra proprio il momento>
<no mi devi ascoltare>
<in questo momento preferirei di no>
<Claire per favore è importante per me ci tengo>
<c-cosa?>
dissi a bassa voce ero stata presa totalmente alla sprovvista da quelle parole di fatti tentai di voltarmi, persi il controllo, la macchina sbandó andando a sfrecciare sul brecciolino per poi strisciare su di un muretto, in pochi secondi, senza rendermene conto ero contro un muro, le dinamiche erano state veloci, ma non appena uscí tutto sembró andare a rallentatore, mi fischiavano le orecchie, mi sentivo pesante e tutto era offuscato, non so per quanto persi i sensi ma appena cominciai a vedere di nuovo era tutto troppo confuso ancora, sentí qualche voce ovattata parlare e sentí qualcuno portarmi nella medical car andando verso il box, mi tolsero il casco e finalmente respirai non appena finito mi portarono nell'infermeria del paddock visto che non riuscivo a riprendermi in pieno, iniziai lentamente a riaquisire le forze
il medico mi fece una visita di controllo per accertarsi che non avessi un trauma cranico, sembrava stessi meglio
mi portarono nella mia stanza per poter riprendermi, ero sdraiata sul lettino e sentivo dolore ovunque seppur imbottita di antidolorifici, tutto mi sembrava confuso e distorto, non capivo se ero viva o meno, la porta si aprí ed entrarono sole ed hari per tirarmi su e controllarmi
<allora? come ti senti?>

"l'amica era preoccupata ma l'altra sembrava non essere in condizione di rispondere, di fatto annuí leggermente con un'espressione sofferente
<hai bisogno di qualcosa?>
la ragazza scosse la testa negando, sembrava esausta tanto da non voler parlare, finchè non sgabbuzzó gli occhi e portó una mano sulla fronte
<il video> esclamó tirando su il busto di colpo, questo le provocó solo una fitta lancinante che la fece ricadere a terra come un sacco di patate,
<fai piano ti prego>
rispose la manager
<no sole il video, ti supplico eliminalo>
supplicava la pilota malconcia in lacrime, hari le accarezzó il capo cercando di tranquillizzarla, finchè non entró di nuovo il medico di pista per far uscire le due e controllare nuovamente i riflessi della ragazza
<allora come ti senti?>
<mi fa male tutto>
<ti somministreró un leggero anestetico, cosí potrai rilassarti>
disse l'uomo in camice , prima di ignettare una sostanza nella ragazza, si accertó che stesse bene un ultima volta e la lasció riposare, quest'ultima riuscí a prendere sonno, rimanendo nella stanzetta per oltre un'ora, la gara era ormai finita, le condizioni della pilota erano state accertate ed i fan furono placati, il solo lato positivo era che nessuno pensava piú a quello stupido video, opera di qualche giornalista ficcanaso

° ° °

il riccio si muoveva a passo svelto per  raggiungere quella stanza, era riuscito ad abbindolare il medico e le guardie non avrebbe dovuto disturbare la ragazza, ma sentiva l'imponente bisogno di vederla il prima possibile
aprí la porta rimanendo sull'uscio a guardarla dormiente, seppur bendata sembrava finalmente rilassata, il bruno si avvicinó a guardarla da vicino, vide tutti i graffi ed i lividi si sentiva responsabile, se non l'avesse distratta non si sarebbe schiantata, fortunatamente non era stato troppo grave.
<Claire> la chiamó con voce pacata , non accennava a svegliarsi, preoccupato il ragazzo scosse leggermente la ragazza che fece un sobbalzó , spalancando gli occhi
<che succede?>
disse , ancora confusa e scombussolata
<va tutto bene, Claire>
l'attenzione della ragazza si rivolse verso il compagno ed il suo sguardo dolce la rassicuró
<perchè tu sei qui?>
chiese confusa
<che male>
si lagnó portando una mano alla testa
<stai bene? vuoi che chiami il medico?>
la ragazza scanzó l'idea scuotendo la mano in segno di negazione
<perchè sei qui?> chiese ancora, alzandosi lentamente dal lettino, il suo partner porse il suo aiuto che lei prontamente ignoró, si trovavano l'uno di fronte all'altro lui in piedi davanti a lei che era seduta sul lettino
<io volevo vedere solo come stessi>
rispose lui cercando di essere quanto piú vago possibile
<tu l'hai visto>
lei si limitó a dire tenendo il volto rivolto verso il basso,
lui annuí
<fammi il favore di ignorare tutto quello che ho detto>
chiese lei guardandolo dritto negli occhi sofferente, ma non per l'incidente
<io a dire il vero volevo parlartene>
<ti ho chiesto di ignoralo, me lo devi dopo oggi>
rispose lei in tono freddo e cambiando sguardo, era glaciale ed ancora incatenato in quello del ragazzo che sembrava mortificato e dispiaciuto ma soprattutto colpevole di quello che era successo
<Claire noi dobbiamo parlarne>
<no non dobbiamo>
rispose lei ancora in quel modo cosí distaccato
<mi devi delle spiegazioni>
il ragazzo alzó il tono, portando la compagna ad alzarsi di colpo puntando il dito verso il ragazzo, infuriata
<non ti devo proprio niente!> esclamó rabbiosa prima di perdere leggermente l'equilibrio, cosa che allarmó il ragazzo che prontamente si porse verso di lei, la ragazza si tenne in piedi a stento, rifiutando categoricamente l'aiuto di Lando
____________________________
🌈🖤🧡

°*∆-LONDON BOY-∆*° {norris}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora