PROLOGO

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Siamo rimasti solo io e lui, mio fratello, il mio tutto, la mia vita, il mio migliore amico, è alta anche il mio genitore, unico genitore.

Mia madre ha lottato fino alla fine. Si, fino alla FINE. Fine di tutto, letteralmente.

Giovanni è il mio unico appoggio in questa bufera buia e senza uscita.

"Tn, ci trasferiamo, andiamo a Viareggio"

La mia vita precipitò.
Non che non fosse già precipitata, eh, ma ancora più giù.

Le lacrime scesero sulle mie guance, Giovanni mi abbracciò e io ricambiai.

"Perché?" sussurrai tra le lacrime.

Perché, perché...

"Se andiamo a Viareggio, posso andare al liceo, guadagnando qualcosa per la vita, per mantenere te e me" Disse triste ma con un sorriso, un sorriso stanco, si, ma vero.

In realtà i soldi a noi non servono, nostro padre ne ha una valanga e mezza, attore famoso e le conseguenze...

Ma ci ha abbandonati quando io avevo quattro anni e Giovanni dieci.
Ha dato a nostra madre tantissimi soldi, dicendo che sarebbero serviti per mantenere me e mio fratello, chiedendole espressamente di non farsi sentire mai più. Dopodiché è andato con un altra, chissà poi in che paese...

Annuì lievemente a Giovanni e mi diressi in cucina, dove "cenai" con uno yogurt al pistacchio.

Giovanni oggi è andato in municipio a firmare dei documenti per prendermi in affido, in quanto io sia minorenne.

Mangiammo in silenzio e poi salì in camera a fare le valige per andare a Viareggio.

Io sono cresciuta a Firenze, la mia vita si è sempre limitata a questa città, i miei amici, i miei parenti, tutti abitano a Firenze.

Presi il telefono e chiamai la mia migliore amica Aurora.

"Auri, mi trasferisco"

Lei rimase in silenzio.

"Dove...?" chiese con voce rotta.
"In Toscana, a Viareggio..." le dissi.
"Tn, come vuoi che faccia io senza di te!" urlò disperata lei.
"Tu sai tutto di me! Ti darei la mia vita in mano talmente mi fido di te!"

Io non risposi, rimasi semplicemente in silenzio, non sapendo che dire.

Auri attaccò.

Un po' la compresi... Un po'...

Da sotto sentì delle voci ridere e scherzare, scesi le scale della casa e vidi che mio fratello è in videochiamata con un suo amico a giocare alla PS.

"No dai fra! Mi stai mega sulle palle!"
"Siii, domani ci rivediamo!" disse mio fratello sghignazzando.
"La mia rovinaaaa" urlò disperato il ragazzo con cui è in videochiamata.
"Dai Gioele!" sbuffò mio fratello.

Almeno il suo amico non gli ha attaccato in faccia.

Andai verso mio fratello e mi sedetti vicino a lui per veder con chi è in chiamata.

"Raga, lei è mia sorella tn" disse mio fratello a Gioele e un ragazzino con i capelli rossi seduto vicino a Gioele.

Il rosso alzò lo sguardo verso di me e tossì, però poi riabbassarsi verso il telefono.

"Come si chiama?" chiese lui senza alzare lo sguardo dal telefono"

"Si chiama tn, tn Bonaccini"

"Mh,mh..." fece lui.

Gioele scoppiò a ridere, si voltò verso Seba e gli mise una mano sull'orecchio, per sussurrargli qualcosa.

Seba si mise a ridere e mi guardò, e poi si rivolse a Gioele e gli sussurrò qualcosa all'orecchio.

Mio fratello storse lo sguardo su di loro.

"Non provate a dire niente a mia sorella!" disse in tono protettivo.

La mia vera domanda in questo momento è cosa cavolo stanno dicendo? E se stanno parlando male di me? E se mi trovano ridicola?
In effetti non ho delle condizioni decenti, anzi.
Ho i capelli raccolti in uno chignon disordinato e il mascara un po' sbavato, ho pure gli occhiali per le luci blu! Una maglietta bianca parecchio lunga, e ora che ci penso, non ho nemmeno messo i pantaloncini!
Per fortuna nessuni sembra essersene accorto.

"Vabbè ragazzi, io salgo, notte" Dissi in tono calmo, alzandomi dalla sedia la mia maglietta si alzò leggermente, facendo intravedere l'elastico delle mie mutande di Calvin Klein. Puttana!

Giovanni mi abbassò la maglietta istintivamente.

Gioele non sembrava essersene accorto, ma Sebastian si. Cazzarola.
Che figure di merda!

Mi stava fissando con uno sguardo mezzo tra sbalordito e incuriosito.
Mio fratello si rigirò di colpo verso il display del computer e lanciò un' occhiata di fuoco a Seba.
Lui abbassò di nuovo lo sguardo sul telefono e mio fratello rincominciò a giocare con Gioele.

"Meglio che tu vada a letto tn" mi disse mio fratello.

Io annuì e me ne andai in camera.

Sistemai le cose in valigia e mi rimboccai le coperte, poteva essere inverno, estate, autunno o primavera, ma io mi sarei sempre rimboccata le coperte.

Feci partire la mia play-list su Spotify e mi addormentai.


Prologo finito! Ditemi se vi piace 🫶🏼

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