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Potrei piangere, ridere, arrabbiarmi, rattristirmi, tutto allo stesso momento, e questo tutto per Seba.
Ma per me prendere quei biglietti significa molto, non oso chiedere quanto costano, ma comunque non vedo l'ora di andare all'Arena di Verona, per vedere e ascoltare i miei artisti preferiti.
Andai verso l'armadio e cominciai a prepararmi per andare, dobbiamo essere dentro l'arena per le 20:00, ma io adesso sto ancora a Viareggio, quindi devo anche prendere io
treno per andare, sono le 14:45 e ora inizia a prepararmi, alle 15:45 mi viene a prendere Seba per andare in stazione.Mi feci la doccia, la piastra, mi truccai e mi vestì, indossando un tubino bianco.
Manca solo una cosa: avvisare Giovanni.
Si, non l'ho ancora avvisato, e questo potrebbe essere un grande problema.
Andai verso la camera di Giovanni, dove lo trovai a sistemarsi i capelli e spruzzarsi il suo profumo preferito.
È vestito bene, ha dei pantaloni corti al ginocchio, tenuti stretti da una cintura di Diesel in vita e una t-shirt di Palm Angels bianca.
Lui io guardò dall'alto al basso, "E tu dove pensi di andare in giro vestita così?"
"Io... scusa Giovanni se ti avviso solo adesso, ma tra 15 minuti arriva Seba a prendermi per andare in stazione, per andare a Verona, al Tim Music Award..." gli dissi tutto in un fiato, preparandomi alla sua reazione, con tanto di ramanzina.
Lui mi guardò con gli occhi spalancati, "Tn, anche io ci sto andando" disse un po' confuso.
In che senso? Seba non mi ha detto che ci sarebbe stato anche mio fratello?!
"Ho comprato i biglietti un bel po' di mesi fa, tu come fai ad averli?" mi chiese un po' incuriosito.
"Io... me gli ha regalati Seba..." dissi lievemente.
"Ma tn, se volevi venire te li davo io due biglietti, ne avevo due in più!" sorrise lui alquanto divertito da questo "plot-twist".
Io alzai le spalle non sapendo che dire.
"Che numero hai di posto tn?"
"Ho il... penso quello in mezzo,
non sulle scalinate, non so che numero..." cercai dia
piegarmi a mio fratello, Seba non mi ha detto esattamente dove siamo seduti.Giovanni cominciò a ridere come uno psicopatico.
Io gli diedi un colpetto sulla spalla un po' infastidita, ma mi sta seriamente prendendo in giro?! E poi per cosa?!
"Dai Giovanni!!! Perché stai ridendo?!" strillai infastidita.
"Capirai quando parlerò con Seba..."
Fece lui con aria enigmatica.Ma che cazzo...?
Alla porta qualcuno bussò e mi diressi verso la porta, per aprire a Seba.
Ma non trovai solo Seba, ma anche Matteo e Gioele.
"Ehii... ciao?" salutai Matteo e Gioele un po' confusa dalla situazione che si sta creando.
Vidi che c'era anche un' altro ragazzo, mi sembra di averlo già visto.
"Ciao tn" dissero invece loro con aria indifferente.
Dietro di loro spuntò una testa rossa e vidi Seba, Seba in versione elegante.
Indossa dei pantaloni corti di jeans bianchi e una maglietta nera semplice con una scritta blu al centro: Trapstar. Porta anche un cappellino blu con scritto "Trapstar"
Cazzo se é bello, bellissimissimissimo.
Io sorrisi imbarazzata, imbarazzata del fatto che Seba, un ragazzo bellissimo mi sta guardando, la mia autostima salta a mille, solo
per un suo sguardo.Io mi avvicinai a lui e lo abbracciai stretto, lui mi mise la tesa sulla spalla e mi mise le mani sui fianchi, carezzandomeli con le dita.
Il mio cuore esplose.
Mi staccai dal nostro abbraccio e ci guardammo negli occhi.
Seba mi prese la mano e me la baciò, "Principessa, andiamo verso Verona!" disse lui con voce scherzosa, ma anche seria, io e lui siamo "amici", so che il nostro rapporto non è definibile in questo modo, ma non abbiamo mai parlato di ciò, e adesso non è il momento.
Da dietro l'angolo uscì un ragazzo.
"Seba, dai su, gli hai già ficcato la lingua in bocca? Prima devi corteggiarla per bene, certo che hai tanto da imparare..." disse il ragazzo nuovo, facendomi l'occhiolino, io sghignazzai lievemente.
"Ma sta zitto Simo che tu non ne limoni una da ormai settanta mesi, suddai! Devo sempre insegnarti tutto?" rispose a tono Seba.
Simone (il ragazzo nuovo) gli fece il medio ridendo.
"Dai ragazzi andiamo?" ci chiese a tutti Giovanni.
"Si dai andiamo" rispondemmo in coro.
Uscimmo dall'appartamento e ci dirigemmo verso la stazione.
"Quindi Seba, dove hai trovato i biglietti?" chiese mio fratello al rosso.
"Gli ho comprati quando sono usciti."
rispose secco Seba.Non gli ha rubati, vero?
"Ahh... ok... quindi quel coglione deficiente tutto imbacuccato in stracci che mi ha comprato due biglietti al porto non sei tu?" lo fulminò con lo sguardo Giovanni.
Seba diventò rosso di colpo.
IN CHE SENSO? VUOI DIRE CHE SEBA HA COMPRATO QUESTI BIGLIETTI SPACCIANDOSI PER QUALCUN ALTRO SOLO PER ME?
No, no...
"Senti Giovanni non rompere il cazzo" disse lui ridendo, tutti scoppiammo a ridere.
Ridendo intercettai lo sguardo di Seba. Sorridendogli, ringraziandolo con uno sguardo.
Arrivammo all'Arena di Verona e ci sedemmo al nostro posto in attesa del inizio del concerto.
Mi guardai in torno, per vedere tutta l'Arena e la sua bellezza.
Poi mi voltai verso Seba, ma lui mi stava già guardando.
Le farfalle. Le farfalle nel mio stomaco urlarono.
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SEBA FANTECHI// TN// love story
Ficção AdolescenteTi ritrovi a 12 anni, senza genitori, in cui il tuo unico appoggio è tuo fratello, Giovanni Bonaccini. Tu e tuo fratello decidete di trasferirvi a Viareggio, dove ci sono gli amici di Giovanni. E chissà, forse la tua vita è cambiata veramente da qua...