James.
<< Ti piace?>> Domando mentre finisco il mio cappuccino.
Josephine in tutta risposta annuisce e mostra i denti sporchi di spoglia e crema. È veramente adorabile quando sorride. Per non parlare dei suoi grandi occhi azzurri.
<< Quel cornetto era la fine del mondo!>> Esclama mentre si pulisce le labbra con un paio di tovaglioli.
<< Quindi sei soddisfatta?>> Domando mentre ci alziamo.
<< Mi sembra ovvio.>> Sorride nuovamente. << Grazie James.>>
Un sorriso vero, non falso.
<< Di cosa? Non devi.>> Faccio per prendere il portafoglio ma lei mi blocca.
<< Pago io.>>
Non riesco a fermarla in tempo, è già corsa alla cassa. Ci addentriamo in un parchetto non distante da casa sua. Il vento le scompiglia i capelli che sotto al sole sembrano dorati. La sento canticchiare e , contemporaneamente, un uccello vola sopra di noi cinguettando. Sento il cuore scaldarsi per la felicità. Forse perché sento di aver fatto la cosa giusta.
<< Josephine?>>
<< Sì?>> Mi osserva attentamente con i suoi occhi ridenti.
Distolgo lo sguardo. << Niente.>>
Cosa mi prende ultimamente? Ho i crampi allo stomaco, e ho appena finito di mangiare.
<< Sicuro?>> Domanda senza staccarmi gli occhi di dosso.
Annuisco.
<< Hai ancora visto tuo padre?>> Cambio argomento. Pessimo errore, dato che sono passato dal farla sorridere a farla rattristare un altra volta.
Mannaggia.
<< No.>> Risponde secca. Il suo sguardo va altrove, sulla fontanella in un angolo del parchetto.
Ottimo lavoro James.
Vorrei prendermi a schiaffi. Stupido.
Josephine si dirige verso la fontanella, la apre, tiene i capelli fermi con una mano e china il capo. Dopo aver bevuto un bel po' d'acqua torna da me.
<< Scusa, stavo morendo di sete.>> Dice.
Nella mia testa, intanto, stavo elaborano un piano: trovare la madre. Dove sarà?
Controlla l'ora sul cellulare. << Devo rientrare. Mia zia avrà bisogno di aiuto.>>
In effetti si è fatto tardi. << Certo, ti accompagno.>>
Non mi va di lasciarla camminare da sola per l'isolato, non dopo che lei ha visto il padre.
<< Come sta Alessia? Si è ripresa?>>
Ripenso alla mia migliore amica e al suo volto pallido come quello di un fantasma. Fortunatamente si era trattato solo di un capogiro, niente di grave. Stavo temendo il peggio. E la cosa che più mi ha ferito è che è tornata a casa accompagnata da Mattia. Come poteva fidarsi di un ragazzo che conosceva da poco? Per carità, non ho niente contro di lui. Forse è perché non riesco ad accettare che lei frequenti altri ragazzi oltre che me.
<< Sta bene.>> Dico semplicemente.
<< Cosa ti ha detto?>>
Abbasso lo sguardo. << Niente. È tornata a casa accompagnata da Mattia.>>
<< Capisco. E ti ha dato fastidio, immagino.>> Mi fa uno sguardo apprensivo.
Altro che! Mi sono sentito il cuore frantumarsi, tradito, come se non fossi più suo amico.
Josephine intuisce il mio stato d'animo. << Hai paura?>>
Annuisco.
Sospira e mi prende delicatamente la mano. Le sue guance si tingono di rosso. << Sappi che, per qualsiasi cosa, puoi contare su di me James.>>
Sorrido. << Hai un cuore grande Jo. E sono certo che sarai una fantastica insegnante.>>
Ricambia il sorriso e lascia la presa dalla mia mano. << Lo pensi davvero?>>
Poso entrambe le mani sulle sue spalle. << Ne sono sicuro.>>
<< Mia zia ti ha parlato?>> Domanda invece.
So a cosa si riferisce. Incontro i suoi occhi. << Sì, sì so cosa è successo ai tuoi genitori e quello che ti ha fatto tuo padre. E sappi che se proverà anche a torcerti un solo capello, dovrà passare sul mio cadavere.>>
Josephine.
Il suo tono serio e determinato mi intenerisce.
E sappi che se proverà anche a torcerti un solo capello, dovrà passare sul mio cadavere.
Resto con gli occhi incollati al soffitto. Perché ha detto quelle cose?
<< Tesoro?>> Mia zia bussa debolmente alla porta. << Posso?>>
Annuisco e mi metto seduta sul letto per farle spazio. So già di cosa mi vuole parlare. Intreccia le dita e se le strofina nervosamente sulla gonna che le cade morbida fino alle ginocchia. Dopo il terzo sospiro mi guarda.
<< Lo so, non avrei dovuto parlare dei tuoi genitori con James, ma mi sembra un ragazzo a posto, uno con la quale potersi confrontare, confidare..>>
<< Non sono arrabbiata zia.>> La fermo.
<< Sei sicura?>> Mi prende la mano e la accarezza teneramente.
<< Sì. Anch'io mi fido di James.>>
<< Mi sembra di aver capito che ti piace, di come sei corda in camera appena l'hai visto.>> Ridacchia.
Arrossisco. << Zia..>>
<< Bè, che c'è di male? È carino e anche simpatico ed educato.>>
<< Già.>> Dico con un filo di voce.
Ma non è innamorato di me. Lui ha un debole per Alessia.
Si alza. << Ora ti lascio dormire. Buona notte.>> Mi lascia un bacio sulla guancia.
<< Notte.>> Le sorrido.
Fa per uscire ma poi si ferma alla porta. << Non mi dispiacerebbe vederlo ancora.>> Mi fa l'occhiolino.
Scuoto il capo per nascondere il mio volto che sta prendendo a fuoco.
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Blu notte// Mr. Rain & Hero Fiennes Tiffin
FanfictionJames non si sente all'altezza per Alessia, la sua migliore amica, nonché la ragazza di cui lui è perdutamente innamorato. Accettare la realtà per James non è facile, soprattutto quando Alessia all' università conosce Mattia Balardi. Intanto, James...