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13 febbraio 2018, Londra

Una caratteristica che Niall amava ed odiava di Harry, era il bisogno del più piccolo di sistemare casa ogni volta che si sentiva nervoso. In quel momento stava piegando meticolosamente la coperta che teneva sempre sul divano, sistemando e spostando ogni cuscino, sotto lo sguardo attento di Niall.

<<Hai intenzione di dirmi cosa ti rende nervoso o prima vuoi andare a pulire anche la casa del vicino?>> chiese poco ironicamente Niall, quando Harry gli tolse di mano la tazza che stava usando per metterla in lavastoviglie.

<<Niente, questo posto è semplicemente un casino.>>

<<E tu hai deciso che le sette di mattina fossero l'orario giusto per improvvisarti donna delle pulizie, ha senso.>> Sbuffò leggermente, alzandosi dalla sedia per andare a finire di prepararsi, lasciando il tempo ad Harry di calmarsi completamente.

Harry rimase fermo in cucina da solo, osservando la pioggia che batteva sulla finestra disturbando il suo silenzio. Non amava molto l'inverno, sia perché era troppo freddoloso sia perché preferiva nettamente il sole ed i colori accesi della primavera, nonostante ciò riusciva ad ammettere che la pioggia avesse quasi un potere calmante. Amava sedersi sul letto con la finestra leggermente aperta, sotto la coperte con una cioccolata calda ed un buon libro.

Forse amava ancora di più l'idea di poter condividere quel momento con l'uomo di cui si sarebbe innamorato, ma questo non era ancora mai avvenuto, perciò si limitava a sognare un amore che non aveva mai provato.

Niall entrò nuovamente in cucina, risvegliandolo dai suoi pensieri. <<H andiamo insieme al lavoro oggi, va bene? Ma non posso portarti a casa perché devo uscire prima, scusami.>>

<<Figurati Nì, magari faccio un salto alla libreria di Liam.>> l'ultima parte della frase la disse sussurrando, cercando di nascondere il leggero rossore delle sue guance agli occhi attenti dell'amico, avviandosi verso la porta di casa.

<<Presumo che ieri sia andata bene, o?>> Niall si sentiva strano a parlare con Harry di Louis in quel modo, senza avvertirlo di chi fossero loro due o di ciò che avevano passato, ma Louis la sera prima gli aveva promesso di aver tutto sotto controllo e che avrebbe voluto parlargliene lui, prima o poi.

Gli sembrava di prendere in giro Harry non dicendogli la verità, ma dall'altra parte sapeva che Louis avesse bisogno di tempo.

<<Non mi prendere in giro dicendo che sono un'inguaribile romantico, okay? È stato tutto così fantastico, siamo semplicemente andati a fare una passeggiata al parco e a prendere una cioccolata calda, ma lui è adorabile. Sembrava un po' teso all'inizio e alla fine, ma è stato... non so, Niall, sembrava tutto così naturale.>>

<<Vi siete già messi d'accordo su quando vi rivedrete?>> chiese spingendo Harry fuori dalla porta di casa, prima di chiudere tutto a chiave ed avviarsi verso la macchina.

<<No, ma pensavo che potremmo organizzare una serata con tutti i ragazzi da noi, sai? Sembrava abbastanza teso all'idea di uscire con me da solo e non voglio tirare troppo la corda, voglio lasciargli un po' il tempo di familiarizzare con l'idea di uscire con me. Ha senso?>> si grattò timidamente il retro del collo, per poi assicurarsi di aver allacciato bene la cintura.

<<Ha senso H. Devi andarci piano con Lou ed avere pazienza, cerca di tenere a mente questo, per favore. Magari posso scrivere io sul gruppo invitandoli da noi sta sera, così non sembra che tu stia morendo dalla voglia di rivederlo.>> l'ultima parte della frase era detta con un tono derisorio, ma allo stesso tempo completamente dolce, consapevole della sbandata che si era preso l'amico.

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