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9 marzo 2018, Londra

Louis venne svegliato dal suono fastidioso del campanello che rimbombava incessantemente per le mure dalla casa e l'abbaiare del suo cane.

<<Chiunque tu sia, in casa non c'è nessuno, vattene.>> urlò, sperando che la persona fuori dalla porta riuscisse a sentirlo, portandosi le mani sulle orecchie e coprendosi fino al mento con il piumone.

Sentì il campanello suonare altre due volte, prima che la casa tornasse a godersi quel silenzio che tanto bramava.

Era venerdì mattino e quel giorno, per grazia divina, la libreria era chiusa e lui poteva godersi un'intera mattinata a letto. Non aveva nessuna intenzione di alzarsi e con questo pensiero in testa, si rigirò sotto il piumone, cercando di tornare a dormire

<<Alzati pelandrone, dobbiamo andare.>> lo scosse prepotentemente una mano, cercando di svegliarlo completamene.

<<Lasciami dormire, mostro.>> biascicò cercando di scacciare dal suo braccio quella mano fredda che non aveva nessuna intenzione di lasciare. <<Come sei entrato, Harry?>> chiese, continuando a tenere gli occhi chiusi e la faccia sepolta nel cuscino.

"Magari gli faccio tenerezza e si mette a dormire anche lui", pensò, speranzoso di poter tornare nuovamente a sognare.

<<Ti ho detto che volevo cinque appuntamenti e ho intenzione di iniziare subito. Ho detto a Zayn che oggi volevo portarti fuori e farti una sorpresa e, consapevole che sei un dannato orso in letargo, mi ha dato le chiavi. Ora ti alzi? Non abbiamo tempo da perdere Lou.>> lo pregò il riccio, guardando l'orario sul cellulare.

8:15, aveva solo quaranta minuti per far vestire Louis e portarlo dove aveva programmato.

<<No, dormi.>> tirò la mano che Harry aveva ancora appoggiata sul braccio di Louis, facendolo cadere sul letto accanto a lui.

<<Sei impossibile, davvero.>> disse ridendo Harry, trovandosi disteso quasi completamente sul più grande. Il suono dolce della risata del riccio, portò Louis a riaprire gli occhi, cercando di godersi sul suono e il sorriso sul volto di Harry. <<Ora ti puoi alzare, per favore?>> chiese dolcemente Harry, spostandogli i capelli da davanti agli occhi, prima di lasciargli un bacio veloce sulla fronte e rimettersi in piedi imbarazzato.

Sapeva che non stava facendo niente di male e che stava portando avanti quello che stavano costruendo prima di scoprire chi fosse davvero Louis per lui, ma in quel momento sentiva l'imbarazzo crescere in lui per la situazione che si era creata.

<<Mi porti a fare colazione?>> si strofinò gli occhi, mettendosi a sedere sul bordo del letto, invitando Harry a fare lo stesso.

<<Certo, basta che ti muovi. Ho la macchina parcheggiata in modo abbastanza illegale e siamo davvero in ritardo.>>

Louis si alzò dal letto, cercando di nascondere il panico nei suoi occhi ad Harry, avvicinandosi all'armadio per prendere dei vestiti. <<Potremmo prendere la metro? Puoi lasciare la macchina parcheggiata qua davanti e la vieni a prendere dopo. Siamo sicuramente più veloci così>>

Harry lo fissò attentamente. Era la seconda volta da quando si conoscevano che faceva di tutto per evitare di prendere la macchina o salire in macchina con lui. Da quando aveva scoperto la verità, e quindi esclusa la possibilità che Louis fosse con lui in macchina  il giorno dell'incidente, la possibilità che fosse spaventato non l'aveva più minimamente toccato e, anche in quel momento, non riusciva a trovare una ragione per quel comportamento <<Non sai nemmeno dove dobbiamo andare, Lou. Saremmo sicuramente più veloci con l'auto, davvero.>> insistette allora.

Play me a memory | L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora