5. Nick

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Jenny, sembra una ragazza abbastanza affidabile, non la conosco ancora molto bene ma mi sembra che sia anche solare e da quel che ho capito e più piccola di me.

Vorrei conoscerla di più invitandola stasera magari in un pub o qualcos'altro, ma ci dobbiamo ancora organizzare.

Luna, intanto, non mangia e non gioca, non voglio portarla dal veterinario ma a questo punto non so più che fare, con Jenny non abbiamo trovato una soluzione per far stare insieme i cani.

Mi decido a prendere il telefono e scriverle se poteva uscire stasera alle 20:00, dove vuole lei, a me va bene dappertutto.

Dopo un po' mi arriva una notifica: è Jenny.

-Beh, per me va bene, non so se mia madre accetta, è questo l'unico problema...-

Non sembra tanto convinta da questo messaggio ma pazienza dopotutto non c'è da biasimarla, mi conosce appena, solo che io ho molta fiducia nelle persone, e questo è anche un mio difetto, però per fortuna -per adesso- non mi è successo niente di catastrofico.

Mi affretto a rispondere, ma lei mi anticipa.
-Ok, ha accettato ma entro le 23:00 devo essere a casa-
Faccio salti di gioia, però non posso presentarmi a mani vuote.
Le vado a prendere un mazzo di fiori e faccio prima.

Esco di casa e vado dal fioraio dietro casa mia. O merda, mi sono dimenticato il portafoglio a casa, come di mio solito...
Corro di fretta solo casa mia e prendo il portafogli, mi accerto che ci siano almeno qualche spicci e poi esco di nuovo di casa.

Pietro, il fioraio, è un amico di famiglia, mi sta aspettando lì a braccia incrociate, sa bene che sono solito a dimenticarmi il portafogli a casa. "Hai un appuntamento stasera Nick?"
"Beh, più o meno, non proprio."
"Ma chi è la fortunata?"
"Si chiama Jenny, però dammi il mazzo misto."
"Certo!"

Pago, e me ne vado, Pietro è un po' curioso e a volte tende ad impicciarsi in affari non suoi.

Finalmente sono a casa, devo rilassarmi un attimo sé no per stasera non sono pronto.

Dopo aver oziato per almeno due ore mi preparo. Mi metto una camicia bianca con jeans neri insieme ad una cintura nera di cuoio.

Intanto sono già le 19:50, non so in quale casa abita Jenny, però ci siamo scritti per un po' e alla fine andiamo in una trattoria.

Il posto si chiama Beer & Food, sembra un nome un po' basilare ma l'ho rassicurata dicendole che è spettacolare.
Esco di casa prendo la macchina e mi dirigo all'indirizzo del locale, mi ha scritto che è già lì e io sto ancora partendo di casa, il ritardo mi ha sempre accompagnato nella mia vita.
Eccola. È lì, in piedi davanti al locale, indossa un vestitino minuzioso verde smeraldo, non è attillato, è uno di quei vestiti che se giri ti fa da tutù.

Quando mi vede arrivare nella porche spalanca la bocca.

Ecco...i miei sono sempre stati benestanti, a dir poco ricchi.
Ho sempre avuto tutto quello di cui avevo bisogno, insomma una vita al quanto da invidiare.
Adesso vivo da solo, perché sono diventato responsabile e in parte anche attento alle faccende di casa.

"Hey, Jenny, come stai?"
Lei ancora sbalordita dalla scoperta.
"Heyy, m-ma non sapevo che avessi una porche".

"Beh, si dopotutto non ci conosciamo nemmeno da un giorno, mi sfrutterai per i soldi?"

Le faccio l'occhiolino sorridendo, ma potrebbe anche essere.

"Ma no figurati, non sono proprio il tipo".

Si vede che è sempre affettuosa con tutti, però si vede anche che con le persone appena conosciute fa fatica ad approcciarsi, al contrario di me, e devo dire che fa anche bene.

Entriamo, l'atmosfera è calda, i tavoli sono adornati con tovaglie a mo' di scacchi, bianchi e rossi. Sulle pareti ci sono un sacco di quadri appesi con del cibo stampato sopra. Alla cassa c'è un ragazzo molto gentile che ci accoglie e ci fa accomodare al tavolo.
Un tavolino di legno da due con posate di acciaio, due bei calici di vino e in mezzo al tavolo una bella candela che riscalda il tutto.

Secondo me Jenny non se l'aspettava tutta questa "eleganza". Pur essendo una trattoria costa parecchio, però non ho ancora capito perché si chiama "Beer & food" quando ci hanno messo dei calici di vino.

Entrambi ci guardiamo un po' intorno e finalmente incominciamo a dialogare.


Qua la zampa!...Anzi, il cuore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora