Body Spirits (La rinascita del Lupo)

CAPITOLO 8

                                                                           CARTER

«Maka, Toby!» gridò Moon verso la stanza della saggia anziana, «Cos'è successo?» domandò Maka, «Connor se n'è andato!Dice che vuole trovare suo fratello da solo.», «Ne sei sicura?» chiese Toby perplesso, di risposta la ragazza gli mostrò la lettera, e dopo averla letta, «Cavolo! Dovevo immaginarlo che avrebbe voluto affrontare tutto da solo!» esclamò Toby dandosi la colpa, «Connor è tanto coraggioso quanto caparbio, ma delle volte è troppo accecato dai suoi sentimenti.» sentenziò la saggia anziana, che mostrò per la prima volta un'espressione turbata,

«Vado a cercarlo, non dovrebbe essere molto lontano..» decise Toby, «Io vengo con te. Se Connor è scappato è anche per colpa mia, avrei dovuto dirgli la verità fin dall'inizio... E ho lasciato correre.» rivelò Moon mortificata, «Va bene, ma dobbiamo partire adesso prima di perdere le sue tracce, non credo abbia superato la foresta...» disse Toby, «Portatevi delle provviste e delle coperte, ne avrete bisogno.» suggerì la saggia anziana mentre prendeva della frutta dalla dispensa, «Maka, tu non vieni con noi?» domandò la ragazza preoccupata, «Vorrei venire, ma credo sia il momento che Connor impari dalle sue scelte, e poi figlioli miei non dimenticatevi...Che sono pur sempre la custode del Flusso Celeste.».

Dopo aver messo le provviste e qualche coperta all'interno di un sacco, Moon e Toby  partirono alla ricerca dell'amico, «Grazie di tutto Maka, spero di rivederti presto.» salutò la giovane Luna, dopo averle dato un caldo abbraccio, «Torna da me quando vorrai mia cara, questa sarà sempre casa tua. Fate molta attenzione, Trickster è là fuori insieme ai suoi Spettri e non sarà affatto facile combatterli se sarete da soli..» li ammonì Maka, «Sta' tranquilla, riusciremo a ritrovare Connor prima che faccia qualcosa di stupido.» aggiunse Toby con tono rassicurante, e così dopo aver salutato la sciamana, i due amici iniziarono il loro viaggio.

"E adesso dove devo andare?", pensò costantemente Connor tra sé e sé, ormai erano passate più di quattro ore da quando si era messo in viaggio, e aveva camminato ininterrottamente per tutto quel tempo. Il ragazzo era scoraggiato, non sapeva in che direzione andare, non aveva una meta o delle indicazioni da seguire, aveva soltanto il suo istinto. In poche ore era riuscito a superare una buona parte della foresta, inclusa la Montagna Grigia, che dalle sue spalle, sembrava piccola come un sassolino.

Non poteva non pensare che, dopo anni di sofferenze, quello era stato l'unico posto in tutta la sua vita che era riuscito a chiamare casa. La tentazione di tornare indietro c'era, continuava a domandarsi se avesse fatto la scelta giusta, e soprattutto se abbandonare Toby e partire da solo fosse stato giusto, dopotutto il suo amico gli era sempre stato accanto nei momenti di bisogno, e non avrebbe mai sopportato l'idea di togliergli la possibilità di una vita tranquilla, non si sarebbe mai perdonato di un gesto così egoista.

Il primo giorno di viaggio era passato, e con la schiena un po' dolorante, Connor decise di passare la notte accampandosi sotto un albero, riuscì persino ad accendere un piccolo fuoco per scaldarsi. Il mattino seguente riprese la marcia, e con essa ripresero le domande del giorno prima: "Dove devo andare? Come farò a ritrovare mio fratello?". Connor decise di arrampicarsi su un albero per cercare di avere una visuale migliore, ma quello che vide fu soltanto una lunga distesa di alberi tutti uguali, della Montagna Grigia non se ne vedeva nemmeno più l'ombra.

"Ma cosa sto facendo? Non so nemmeno dove si trovi mio fratello...E ora sto vagando per una foresta intera senza sapere neanche dove mi trovo. Sono proprio un idiota!", pensò Connor, scoraggiato più che mai. Era tardo pomeriggio, Connor si sedette ai piedi di un albero, si appoggiò con la schiena al tronco e chiuse gli occhi, provò a fare qualche respiro profondo, e senza volere avvertì l'odore di alcuni gerani lì vicino. Dopo alcuni minuti Connor si sentiva già più sollevato e più rilassato di prima.