CAPITOLO 17

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                           COMPLICITÀ

Probabilmente la mattina era alle porte, anche se gli occhi dei tre amici non potevano vederla: dalla cattura di Connor a quel momento sembravano essere passate delle ore.

La corsa di Connor verso la torre centrale continuava ancora: il giovane Lupo cominciò ad orientarsi meglio, suppose che Trickster, insieme a Moon e a suo fratello, tenessero Tim prigioniero lì, nella grossa torre centrale del castello.

Continuando la corsa contro il tempo, Connor, Raphael e Toby, percorsero l'ennesimo corridoio vuoto in cerca di una via d'uscita da quell'infinito passaggio: quella costante visione di continue rocce impilate l'una sopra l'altra sia sulle mura che sul pavimento diventò insostenibile sia per gli occhi che per la mente.

Inaspettatamente sul lato destro apparve una porta di legno, come se il castello gli avesse profondamente letto nel pensiero, «Secondo me dobbiamo passare...» provò a suggerire Toby, «Non se ne parla! È di sicuro una trappola.» rispose perentorio Raphael,

«Stiamo girando intorno al castello per ore, quindi io sono per l'aprire questa maledetta porta!» insistette Toby contobattendo Raphael, Connor li interruppe prima che cominciassero a discutere, «Raph hai qualche alternativa oltre al non oltrepassare la porta? Perché se non te ne fossi accorto, l'intero castello è già di per sé una trappola mortale.» sottolineò il giovane Lupo, «Il capo sei tu.» suggerì il ragazzo Coyote invitando Connor a prendere lui la decisione.

La paura di sbagliare era lì, celata sotto il suo stomaco, ma Connor si fece forza, e con decisione aprì la porta. Stranamente i tre amici non trovarono nessuna trappola, anzi, quella porta, si poteva dire, era stata davvero la loro salvezza: non appena il giovane Lupo la spalancò, alla loro vista si aprì una via d'uscita da quel labirinto infernale, che affacciava sul cortile del castello e dal quale si intravedeva la grossa torre centrale con un grosso portone in legno alla base.

«Quello deve essere l'ingresso.» sussurrò Connor ai due amici, «Facciamo attenzione, non sappiamo se c'è qualcuno ad aspettarci.» suggerì il giovane Alpha invitando i suoi amici a seguirlo. Era tutto troppo tranquillo, i tre ragazzi si insospettirono e non poco, parve strano che in tutto il castello non ci fosse qualcuno a sorvegliare le uscite esterne o tantomeno l'entrata alla torre centrale,

ma i loro dubbi svanirono all'istante nello stesso momento in cui una nube di fumo nero si frappose tra loro e la grossa porta in legno, da quella nube apparve Venerum con i suoi occhi rosso scarlatti e un sorriso cinico da cui sporgevano due canini.

«Credevate davvero che ssarebbe sstato così facile?» domandò sarcasticamente Venerum, «Per l'incontro ci vuole ancora tempo, ma nel mentre, con voi mosscerini ci divertiremo un po' noi.» Venerum parlò al plurale, ma i tre amici non vedevano nessuno al di fuori dell'uomo verde. Bastarono pochi istanti e dall'alto delle torri, nascosto negli angoli più bui delle stalattiti, sbucò Hupaki e cominciò a volare attorno a loro.

Connor era già in prima fila, pronto a combattere, ma una mano si posò sulla sua spalla, «Hermano, tu pensa a proseguire.» consigliò Raphael che si piazzò davanti a lui, «Tranquillo fratello, ci occupiamo noi di questi due» aggiunse Toby accodandosi a Raphael, e Venerum, dopo quest'ultima affermazione, scoppiò a ridere divertito dalle loro parole, «Non usscirete illesi da quessto sscontro!» disse ghignando e volgendo i suoi occhi rossi contro i tre amici.

Connor, Toby e Raphael si ritrovarono schiena contro schiena a guardarsi da Venerum e Hupaki, «Al mio segnale, sapete cosa fare...» sussurrò Connor, mentre di fronte a lui, avvolto da un aura energetica nero-verdastra simile al fuoco,

Venerum si trasformò nel familiare Cobra gigante, e all'unisono insieme a Hupaki, si fiondò contro il trio: Venerum strusciò incredibilmente veloce e Hupaki si gettò completamente in picchiata.

Body Spirits (La rinascita del Lupo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora