Cosa è giusto o cosa è sbagliato nel vostro mondo umano non è chiarito se non dalla legge. In modo sociale. Per l'interiorità tuttavia, è tutta un altra questione.
Per quel poco che so vari filosofi si sono arrovellati il cervello cercando di tirare fuori valori morali intrinsechi all'uomo. Io da Espada vorrei dire qui dire la mia.
Prendetelo come un giudizio di un alieno che arriva sulla terra e dà un occhiata ai drammi etici che la scuotono dall'esterno.Oramai lo sapete, osservare gli umani è per me fonte di diletto. Vedere come si arroventano la testa nel trovare risoluzioni alle complicazioni della vita mi provoca interesse verso questa specie.
Uno degli ambiti che noto in particolare è quello delle valutazioni etiche.
Oggigiorno ci sono drammi come quello della serie "uccideresti l'uomo grasso?" , che forse conoscete meglio se avete visto il primo spidermen, in cui il protagonista deve scegliere se salvare un pullman pieno di individui o la ragazza che ama.
A volte ecco, mi sembra che, sebbene questo sia un caso portato all'estremo, accada che esseri umani debbano scegliere tra il bene e il bene e dunque per un bene maggiore o minore e capire quali sono i parametri è proprio uno dei punti focali su cui mi diletto a vedere gli uomini arrovellarsi.Quali sono i parametri?
Per fortuna che non sono davvero un alieno al 100% del termine. Il mio essere relegato all'hueco mundo (dove la legge giuridica non esiste) non modifica tuttavia il mio essere interiore, che, se avete letto la parte antecedente, saprete essere fatto anche di emozioni e sentimenti.
Iniziamo da qui.Sono emozioni o sentimenti quelli che subentrano nel dramma etico?
Difficile dirlo. Se vediamo i sentimenti come emozioni più credenze direi che sono entrambi coinvolti in questo processo.
Rovinerò il rapporto con un amico andando a letto con la ragazza che gli piace?Qui i paramentri sono vari: gliene parlo prima all'amico? O agisco di impulso e ne parlo dopo? Emozioni e sentimenti signori. I sentimenti possono, avendo una credenza in ballo, aver se volete, un che di più nobile, ma anche, a seconda dei casi, un che di malizioso e pungente, per non dire meschino.
Se vedo che sta male anche se l'ho avvisato, che precauzioni prendo? Aspetto che trovi lui un modo per risolvere la cosa o ci penso io?
È egoista non pensarci mentre un amico soffre?
Fino a che punto seguo ciò che sento?
Se sentissi un bisogno irrefrenabile di uccidere qualcuno che mi ha fatto un torto, (ripeto, togliendo ora le leggi giuridiche dal contesto), un torto molto grave da un punto di vista personale, come reagirei?
Molti umani sono ancora scimmie con in mente l'omicidio o il fare a botte.
Trovo interessanti tuttavia (e degni di una buona dose di difesa personale nei loro confronti) coloro che agiscono in maniera più subdola, per darsi la giustizia che meritano.
Il dolore fisico può essere sostituito alla sofferenza psicologica.E così succede che molti umani si fanno giustizia da soli, ognuno come può, ognuno con le capacità che ha, e ognuno con i suoi meccanismi di difesa tenta di rispondere al colpo subito.
Come diceva Ryuk in Death Note, "questo mondo è marcio", ma "come pensavo..gli umani sono anche divertenti".