Cronache di un funerale (poetry)

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"La mia indole spesso non mi permette di godere di persone così intense ma per te è stato diverso".

Del tuo intelletto ho scalfito solo una parte,
la sera che divenne poi la notte,
in Grecia. A te che della cultura importava molto,
che sapevi davvero dare l'alba dopo ogni tramonto,
Sei andato dopo due bombe che ti sono esplose nel cuore,
te ne sei andato senza fare rumore,
creando intorno a chi ti voleva del bene solo rancore,
rancore contro l'ingiustizia della Terra,
che ti ha voluto uomo malato,
il cui unico peccato,
era essere troppo presto nato,
per il vaccino,
ma alla fine è stato un infarto,
come se il tuo esserci era così rilevante,
da meritare una morte che rimava con parto.
Con te avevo giocato a carte,
come nessun altro mi son trovato tanto bene a giocare ad un giuoco così commerciale.
Rendevi tutto meno banale,
il tuo pensiero
una molla
che attraversava il serioso sebben finiva con lo scherzare.
Con te si rideva da stare male.

Addio R. che della vita ti sapevi burlare,
che te la sei presa meglio di un qualunque uomo normale, superficiale, che non pensa prima di parlare,
ma più anche di un uomo speciale, intellettuale, che viceversa, pensa troppo prima di comunicare.

Tu che avevi un vero male chiamato poliomielite,
se Là ci sarà mai un premio per il giusto compare, fidati, te lo meriti, hai fatto centro con tutti i possibili crediti.


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