Crollerò

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Alissa's pov

" Mamma...sono tornata... " Dissi con la voce tremante, sapevo quello che mi sarebbe successo.

"Ah ti sei degnata?! Questa casa non è un albergo: o fai come ti dico io" si avvicinò e mi diede uno schiaffo in piena faccia.

"Oppure te ne vai in un orfanotrofio. Hai capito ragazzina?" Mi diede un altro schiaffo molto più forte di quello precedente.

"Si mamma"

Mamma...mamma, come può una persona così essere chiamata in questo modo.
Sono stufa di questo mondo, sono stufa di essere chiamata RAGAZZINA quando sono molto più matura di una "madre" che picchia sua figlia e di uno stupido ventenne accecato dalla fama.
Ne ho abbastanza!

Perché non ci sei più papà? perché mi hai lasciato così?
La tua era una promessa.

Flashback
Avevo più o meno quattro anni.

"Papà!" Corro da mio padre piangendo.

"Piccola principessina! Cosa ti è successo?"

"Papà, lo ha rifatto...lo ha fatto di nuovo" cerco di scandire le parole tra un singhiozzo e l'altro.

"TAYLOOOR!" Chiama mia madre e lei subito scende le scale.

"L'hai toccata un'altra volta? Non lo capisci che è tua figlia! Non puoi picchiarla! Ha solo quattro anni. Così la ucciderai!"mentre mio padre parla i miei singhiozzi si fanno sempre più frequenti.

"Le ho detto di lavare i piatti e ha fatto cadere un bicchiere" si giustifica mia mamma con voce calma e dura.

"Ha quattro anni è alta mezzo metro, non arriva al lavandino deficente"

"Chiamami ancora in quel modo e te la faccio pagare." Mamma esce di casa e io e papà rimaniamo soli, lui mi prende in braccio e mi accarezza i capelli.

"Alissa, non piangere, ti prometto che io ci sarò sempre per te, ti proteggerò da ogni male, io sarò il tuo superpapà... sarò roccia contro il fuoco e il gelo,
veglio su di te io sarò il tuo guerriero."

"Me lo prometti papà?"

"Si Alissa"

"Croce sul cuore?"

"Croce sul cuore"

Fine flashback

Papà invece te ne sei andato così presto.

Mi alzo dal letto con le lacrime agli occhi, vado in un angolo dea mia stanza dove c'è una mattonella alzata, sotto quella mattonella c'è una scatola nella quale ci sono i due oggetti a cui tengo di più al mondo: una collana con un ciondolo a forma di bussola e un bigliettino con scritto : sarò roccia contro il fuoco e il gelo, veglio su di te, io sono il tuo guerriero.
Questo è l'ultimo regalo che mi fece papà prima di morire al mio sesto compleanno.

Leggendo quelle frasi iniziai a singhiozzare, i miei singhiozzi erano troppo forti, sentii un rumore di passi farsi sempre più vicino, così richiusi tutto e mi rimisi sotto il lenzuolo sperando andasse tutto bene, ma sapevo che non sarebbe andato tutto bene.
Sentii la posta aprirsi, cercai di soffocare i singhiozzi ma erano troppo forti, tenevo gli occhi chiusi, preferivo non guardare quando qualcuno, che sapevo perfettamente fosse mia madre, mi prese violentemente i polsi e mi buttò a terra.
Così colei che dovrebbe essere la persona più importante della mia vita iniziò a prendermi a calci sulle costole, sul petto e per finire il suo lavoro mi diede un calcio in testa facendomi sbattere anche la nuca al muro.

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