Parte 3

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[Minho's pov]

"Allora 3a-4b=5a+6b" iniziai a spiegare ma venni subito fermato. "Perché ci sono delle lettere?" chiese. Non poteva aspettare il suo momento? Sospirai. "Perché le lettere sono delle caratteristiche dei numeri, perciò puoi sommare solo quelli con le stesse caratteristiche" venni fermato di nuovo. "Quindi per fare matematica bisogna essere razzisti!" disse lui, io mi misi una mano sulla fronte poi feci roteare gli occhi. 

"Vabbè, quindi spostiamo i numeri che non sono al proprio posto, diventa:3a-5a=+4b+6b" venni interrotto di nuovo. "Perché i segni sono cambiati?"

"Perché abbiamo spostato i posti, il risultato è -2a=10b" dissi. Lui annuì. "Quanto ti è venuto nella prima?" chiesi.

"145" rispose, "sbagliato è 143". Lui sorrise. "1-4-3 i love you" cantò facendo un cuore alla fine. Quasi adorabile.

"E' una delle tue canzoni?" chiesi. Lui annuì. "Bene abbiamo finito, combini?" domandò lui alzandosi. Feci roteare gli occhi. "Dobbiamo proprio?" chiesi.
"Ti prego!Ti prego!" iniziò a pregare tenendomi le mani. Ugh! Odiavo quando mi toccava!

"Okay ma staccati da me" sbuffai. Lui festeggiò staccandosi da me, dopo di che uscimmo andammo al combini sotto casa mia.

Lui prese due scatole di ramen istantaneo e due bottiglie poi si girò verso di me. "Un nerd come te beve vero?" chiese ridacchiando, io alzai gli occhi al cielo. "Sì e anche più di te" risposi, afferrando una terza bottiglia di birra. Lui fece una faccia sbalordita, non è che se sono un nerd significa che sono uno sfigato!

Ci sedemmo su a un tavolo e iniziammo a mangiare. "Ma come mai sei entrato in questa scuola solo adesso? E' l'ultimo anno" mi chiese, era una domanda delicata, fatta per curiosità, ma a me diede fastidio. "Mi sono trasferito" risposi. Lui annuì. "Ah okay, ma non sei mai venuto a vedere neanche un mio spettacolo!"

"Perché non mi interessano!".

Lui rise. "Uh! Principessina fai la diversa!".

"Ugh... non montarti la testa, non sei nessuno".

"Ma lo sarò!" rispose aprendo le bottiglie di birra.

"Beh almeno ricordati di me" risposi. "Perché?" chiese lui. Io gli diedi una piccola pacca sulla fronte. "Perché se passi quest'anno è grazie a me!".

"Anche tu dovresti smetterla di montarti la testa!" rispose lui, io sorrisi. Aveva ragione.

"AH! Hai sorriso! Hai dei sentimenti!" esclamò lui, puntandomi un dito contro.

"Sì li ho, ma finora ho sentito solo fastidio". Lui rise. "Principessina sei impegnativa però!".

Io scossi la testa in disappunto.

"Ma chi si rivede!" disse una voce alle spalle di Jisung.

[Jisung's pov]

Mi girai e vidi la persona peggiore del mondo:Joseph. "Oh no tu!" sbuffai rigirandomi. "Dai Jisung basta fare il difficile, so che mi vuoi" disse Joseph, io bevetti un sorso della birra gelida cercando di ignorarlo, se non ci fossero state videocamere l'avrei già preso a botte.

"E conosci lo sfigato!" disse Joseph, mi girai verso Joseph. joseph aveva una faccia sorpresa.

"Ehi come osi?" dissi, "Tu sei l'ultimo che può chiamarlo così, guarda come mi vai dietro" aggiunsi scocciato. 

Mi aveva ferito che lo avesse chiamato così. Joseph prese una sedia e si mise in mezzo a noi due. "Quindi come vi conoscete? Spero che voi due non siate fidanzati" disse Joseph, passando un dito sotto il mio mento.

 "Perché se no mi toccherebbe rubarti il fidanzato" aggiunse, una scossa di disagio entrò nel mio corpo e mi venne quasi da vomitare.

"E' il mio tutor di matematica" risposi.

"Pff! Mi sembrava strano che uscissi con lui" disse Joseph ma fu interrotto da Minho.

"Su Jisung dì la verità, te lo detto che sono aperto a queste cose! Io e lui siamo fidanzati ma sono anche il suo tutor, quando fa un esercizio giusto ha una ricompensa". Minho fece un sorriso un po' conscio. "Mi dispiace Joseph ti ho rubato il fidanzato! Ah! Potresti andartene? Abbiamo avuto una sessione impegnativa e stiamo provando a ricaricare le energie!" aggiunse facendo un occhiolino e afferrando la mia mano. Joseph fece una espressione arrabbiata e se ne andò senza dire niente.

"AH! Che schifo!" urlò Minho. Si alzò e prese le sue due birre. "Me ne vado" disse per poi uscire dal combini.

Rimasi di stucco, Minho avrebbe potuto lasciarmi lì, tanto non eravamo neanche amici, ma invece mi ha aiutato, ci odiamo veramente?

[Minho's pov]

Uscì dal negozio e tornai a casa. "Ehi dove le hai prese quelle?" urlò mia madre. "Combini" risposi in fretta lasciandole sul tavolo. "Che bello birra!" esultò mia sorella. "Se provi a toccarle ti distruggo, come ti ho fatto ti ammazzo!" rispose mia madre.

Mi chiusi in camera, non capivo! Joseph fino all'anno scorso mi prendeva in giro e ora scopro che va dietro a Jisung, almeno fosse qualcuno di più carino di Jisung. Avevo notato come Jisung fosse a disagio, dovevo aiutarlo, era una cosa di principio, poteva dirmi almeno grazie! Sentì una sensazione di frustrazione, Joseph se non sai accettare te stesso non rompere le scatole a me!

Il mattino dopo fui bloccato da Jisung nei corridoi.

"Come conosci Joseph?" fu la prima cosa che mi disse. Non volevo parlare di ciò.

"Non ne voglio parlare" risposi.

"Hai ragione, Joseph è l'argomento più brutto di sempre" disse ridendo. Io sorrisi. Aveva ragione.

"Comunque grazie" aggiunse lui.

"Prego" risposi.

"Ci vediamo domani a casa tua! Porterò un po' di oggetti di prova perché domani provo, vabbè ci vediamo!" disse lui per correre verso il suo gruppo d'amici.

Mia sorella mi raggiunse e intrecciò un suo braccio con il mio. "Quindi tu e il cantante siete amici ora?" chiese ammiccando.

"Beh più o meno, riusciamo solo a parlare di scuola" risposi.

"Però andate a prendere birre insieme".

Io le mandai un occhiataccia. "Quelle che tu non puoi bere" dissi per poi scappare dentro la classe in modo da fuggire da una possibile conversazione. 


ANGOLO AUTRICE 

Un altro capitolo yuppi!

THE NERD TUTORING THE HOTTIE:A MINSUNG STORYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora