Old

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"Lo so Lottie, ho sbagliato, probabilmente non avrei mai dovuto sposarla così niente di tutto ciò sarebbe successo. Ma ho intenzione di mettere fine a questa storia" dissi furioso al telefono.
"Si, ma Louis, questo non vuol dire che devi mettere fine anche alla tua storia con Harry" provò a convincermi mia sorella. Lei adorava sia mia moglie Eleanor, sia Harry, il mio amante.
"Io non amo più Eleanor, lo sai Lottie. -sospirai pesantemente, perché le parole che avrei successivamente detto, facevano male- Ma non posso neanche continuare questa storia con Harry"
"Ma perché no, Louis?"
"Porca puttana, ma non capisci che è un fottuto bambino? Io ho trentacinque anni Lottie, lui ne ha solo diciotto, perlopiù compiuti due settimane fa. È troppo piccolo per me" diverse lacrime iniziarono a rigarmi le guance. Io volevo un bene infinito ad Harry, ma doveva andare avanti con la sua vita, non perdere tempo con un uomo che non potrà mai ricambiarlo completamente. "E sai cos'ha fatto Lottie? Ha deciso che non andrà all'università. Per me. Ha detto che sono troppo distante dalla Sant Martin e che non vuole lasciarmi. Dio Lottie, si sta rovinando la vita, non lo capisci?" lei sospirò, probabilmente aveva capito le mie ragioni.
"Va bene Louis, solo... non fargli del male" singhiozzai e mi asciugai gli occhi con la mano.
"Ciao Lottie"
"Ciao Louis" rispose fredda, staccando il telefono. Mi accasciai ai piedi del letto e piansi. Piansi molto, perché non volevo lasciare Harry.
Mi arrivò un messaggio, l'ennesimo, da una settimana a quella parte, di Harry.
Harold: -Louis cavolo, degnati di rispondermi al telefono-
Riposi il cellulare sul letto, ignorando il messaggio.
Un paio di minuti dopo mi arrivò una chiamata, sempre da parte di Harry.
"Che diavolo vuoi, Harry?" urlai esasperato.
"Louis, Cristo, ma che ti prende? È una fottuta settimana che non mi scrivi e non rispondi ai miei messaggi e alle mie chiamate. Mi vuoi dire cosa sta succedendo?"
"Lasciami stare Harry, ti prego" non ricevetti risposta.
"Sono da te tra quindici minuti, Louis" e riattaccò.
"Oh merda!" urlai, sbattendo il telefono sul letto, dove soffocai varie urla col cuscino.
"Amore, che succede?" chiese Eleanor.
"Oh niente El, torna pure di là"
"Tesoro..." disse avvicinandosi a me.
"Si?" mi coprii leggermente col cuscino, così che non notasse i miei occhi rossi.
"Forse dovresti tagliarti i capelli, sono tanto lunghi" Dio, che stupida.
"Uhm, si beh, okay"
"Ora esco comunque, quindi ci vediamo tra un paio d'ore, forse tre dato che vado dalla parrucchiera"
"Va bene, ciao El" le diedi un bacio sulla guancia e lei uscì dalla stanza.
"Fantastico" dissi tra me e me. "Ora dovrò stare tre fottute ore con Harry" [...]

"Louis, aprì questa maledetta porta!" urlò Harry, sbattendo i pugni sul portone di legno.
"No Harry, vattene via" sembravo una fottuta bambina di cinque anni.
"Non me ne vado Louis, e tu lo sai" già, purtroppo ero consapevole della sua tenacia. "Aprimi, ti prego, Lou" sussurrò, con più dolcezza e tranquillità.
"Me ne pentirò sicuramente" mormorai, dandomi dello stupido. Andai alla porta e l'aprii, rivelando un Harry bagnato fradicio. "Uhm sta piovendo fuori?" lui si morse il labbro inferiore e venne verso di me. Chiuse la porta e mi sbattè contro di essa, intrappolandomi con il suo corpo.
"Mi sei mancato così tanto Louis" iniziò a darmi baci sul collo che mi fecero gemere. Cazzo Louis, devi mantenere il controllo e parlargli.
"H-Harry" balbettai, sguisciando fuori dalla sua presa. "Ti devo parlare. Siediti per favore" ci sedemmo sul divano, ma ad una certa distanza, se non volevo saltargli addosso. Bagnato è così eccitante e sexy e, Dio, vorrei potermelo scopare come si deve.
"Louis, o mi parli, o mi provochi. Quindi smettila di morderti il labbro grazie" Fantastico, non mi sono neanche accorto di starmi mordendo il labbro.
"Bene. Allora Harry, voglio che questa relazione tra noi, finisca. Non posso più tradire Eleanor. Mi spiace Harry" lui era a bocca aperta.
"Quindi, stai dicendo che per quella puttana tu mi stai, in qualche modo, scaricando?"
"Non chiamarla puttana, è sempre mia moglie"
"Ma vaffanculo Louis. Hai detto anche tu che è una succhia cazzi, quindi non proteggerla tanto" si avvicinò pericolosamente al mio viso. "E cosa farebbe, se sapesse che anche il suo bel maritino, -ghignò mettendo una mano sui peli pubici, scendendo sempre di più verso il mio pacco, ormai duro- è un succhia cazzi?" e strinse la presa facendomi ansimare.
"Ti prego Harry, no" gemetti. Si mise a cavalcioni su di me e iniziò a far scontrare i nostri bacini.
"Lei non ti fa sentire così bene, Lou" sussurrò, mordicchiandomi il lobo. Prese le mie mani, portandole sul suo sedere. Lo strinsi, poi le mie mani andarono sotto i suoi skinny jeans e strinsero la pelle soda.
Iniziai a togliergli la maglietta lasciando diversi marchi sul collo e sul torace di Harry.
"Fottimi Louis" ansimò il mio piccolo, quando entrambi fummo nudi.
Poi i sensi di colpa iniziarono a pesarmi sullo stomaco. Non potevo farlo, gli stavo rovinando la vita.
"No. Harry, no. Rivestiti ti prego, poi vattene" dissi buttandogli i vestiti addosso. Lui si alzò, con la vena del collo sporgente e le nocche bianche per quanto aveva stretto i pugni.
"No Louis, non sono una puttana che puoi usare a tuo piacimento. Io ho dei sentimenti, sai cosa sono? Io voglio fottutamente continuare questa cosa che c'è tra noi e-" ma lo interruppi.
"No Harry, non possiamo continuare un bel niente. Io sono spostato e tu sei semplicemente il mio amante. Hai quasi vent'anni in meno di me, Harry. Ne hai diciassette in meno. Sai cosa vuol dire? Vuol dire che potrei essere tuo padre. Dio santo Harry, ti stai rovinando la vita con me, lo vuoi capire? Tu devi andare a studiare, conoscere gente nuova, fidanzarti e innamorarti. Non stare qui con me, a perdere tempo" non mi ero neanche accorto di star piangendo, finché Harry non venne verso di me e mi baciò le lacrime salate che mi stavamo scorrendo sulle guance.
"Mi volevi allontanare per questo, Lou?" io annuì e mi strinsi nelle sue braccia. "Oh, Dio. Stai tranquillo, tra due anni andrò all'università. Ma non questo, non ho abbastanza soldi per pagarla e no, non voglio sia tu a farlo. Lavorerò, lo prometto. In più mi saresti mancato, si, ma non avrei scelto di non avere un futuro per te Louis, senza offesa" lo guardai nelle iridi verdi. Dio se erano belle.
"Grazie Harry, grazie"
"E di cosa?"
"Di non andartene" lui sorrise e mi baciò, un bacio richiesto in quel momento.
Mi trascinò sul divano e si distese sopra di me, iniziando a darmi baci sul collo e sulle clavicole.
"Ti voglio così tanto Louis" mormorò iniziando a baciarmi il petto, scendendo sempre di più verso il mio sesso. Quando ci arrivò, lasciò umidi baci sulla mia asta, per poi inglobare la punta.
"Oddio Harry" gemetti quando passò la lingua sulla mia cappella. Sporse la bocca più in profondità e prese il rimanente della mia erezione con la mano. "Porca puttana" ansimai, ormai al culmine. Mi fece toccare il retro della gola e lì esplosi, venendogli in bocca. "Cristo Harry, il miglior pompino di sempre" lo baciai, sentendo ancora il mio seme salato nella sua bocca.
"Lou, tesoro, sono a casa" sentimmo una voce acuta provenire dall'ingresso.
"La prossima volta dovrai ricambiare, tesoro" mormorò Harry stampandomi un prepotente bacio sulle labbra. In fretta si rivestì e uscì dalla finestra, lasciandomi nudo, sul divano freddo, ancora spossato dall'orgasmo.

SPAZIO AUTRICE
Questo è il primo, di questa serie di One Shots, che scrivo in prima persona. Strano.
Comunque ecco qui... questa cosa (che so che è anche maledettamente corta).
Spero vi piaccia, se no... amen:)
Adesso che siamo in vacanza aggiornerò di più.
-Viola

One Shots || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora