«Harry.» lo richiamò il professore. Il riccio si svegliò come da una specie di trance, scuotendo leggermente la testa e rispondendo a monosillabi.
«Sì?»
«Per favore, presta attenzione. Dato che nella mia materia vai particolarmente male, almeno prova a far finta di stare attento.» il ragazzo arrossì. Odiava quando il professor Tomlinson lo trattava così. Anche perchè in fondo era proprio colpa sua se andava male in ginnastica - ed è davvero dura andar male in ginnastica -. Louis Tomlinson infatti aveva la fortuna di essere il più bello tra i professori e uno dei giovani che sicuramente tutti gli studenti si sarebbero portati a letto, perchè sì, Louis era giovane, ed era perfetto. Ed Harry era uno di quegli studenti.
Quel giorno avevano avuto verifica di teoria. Harry sinceramente non sapeva spiegare a parole cosa comporterebbe l'uso eccessivo dei polpacci senza prima aver fatto streatching, perciò di sicuro avrebbe preso un voto negativo. L'ennesimo.
«Avanti ragazzi, andiamo in palestra.» disse il professore a tutta la classe. Gli studenti iniziarono a prendere su le loro cartelle e in breve tempo furono tutti fuori dall'aula. Tutti, tranne Harry. «Sù Harry! Devo chiudere la classe e manchi solo tu.» il riccio annuì e in silenzio si dirise in palestra.
«Senti,» lo fermò il professore tenendolo per la spalle «dopo possiamo parlare?» Harry annuì nuovamente e raggiunse i compagni. Iniziò a pensare a quello che aveva fatto; o meglio, a quello che non aveva fatto. "Che siano le cinque giustifiche delle lezioni precedenti?" pensò. Poi però venne richiamato sulla terra grazie all'acuta voce del professor Tomlinson, che tanto adorava. Come adorava qualsiasi cosa appartenesse a lui.
Aveva sedici anni ed era innamorato perso del suo insegnante di educazione fisica. [...]«Andate a cambiarvi, forza.» fischiò il professor Tomlinson alla fine delle due ore di lezione. Tutti i ragazzi andarono negli spogliatoi ma, «Tranne te, Harry», così il riccio fu costretto a rimanere col professore, in una specie di sgabuzzino. Non che a lui comunque dispiacesse.
«Che sta succedendo, Harry? Ti vedo molto più distratto del solito, più assente. Perciò, c'è qualche problema?» Harry si morse il labbro, ciò era segno di preoccupazione.
«Non ho niente prof, giuro.» il professor Tomlinson lo guardò storto,
«Oltretutto ho chiesto agli altri professori della tua situazione scolastica, dicono che non vai male, anzi. Allora hai qualcosa contro di me o contro la mia materia?»
«No professore, sul serio.»
«E allora che diavolo ti succede Harry? Tu non sei così. Sei sorridente, allegro, sempre carico. Invece da un po' di tempo ogni volta che passo io, ti ammutolisci. Ogni volta che mi avvicino per parlarti tu scappi via. Harry, che ti sta succedendo?» "Mi piaci da impazzire." pensò il riccio. O meglio, disse. «C-come?» velocemente il ragazzo si tappò la bocca con le mani, come se avessere detto la peggiore tra le cose. «Ho capito bene? Hai detto che ti piaccio, Harry?» questo annuì, con le lacrime agli occhi.
«Scusi prof,» farfugliò, «mi è scappato, non avrei dovuto affatto dirlo. Mi spiace, sono stato assolutamente inoppor-» e Louis lo baciò. Sì, avete capito bene. Un professore di ventinove anni aveva baciato un suo studente appena sedicenne. E, ad entrambi, stava piacendo tutto fottutamente tanto. La paura di essere scoperti, si stava impossessando di loro, ma allo stesso tempo non volevano fermarsi.
La mano di Louis scivolò nei pantaloncini da ginnastica di Harry e iniziò a massaggiare il suo membro, provocandogli un gemito. «Shhh piccolo, fai silenzio.» lo zittì il più grande. Il riccio si eccitò ancora di più al suono di quel nomignolo, però tolse ugualmente la mano di Louis dai suoi pantaloni. «Che succede Harry?» il riccio diede un altro bacio al liscio, ma questa volta su qualcosa di molto più veloce. Il ragazzo si mise in ginocchio davanti alle gambe del professore e gli abbassò lentamente i pantaloni. Iniziò a baciargli le cosce, per poi dirigersi verso il suo membro, già abbastanza duro. «Dio, Harry». gemette Louis quando il suo studente iniziò a succhiare. Continuarono così per qualche minuto ma, dato che Harry non sentiva più gemere Louis, si ritrasse. «Piccolo, che succede?» "Di nuovo quel nomignolo"
«Non ti sta piacendo. Dio, sono una frana.» il riccio scoppiò in lacrime. In quel momento il professore non sapeva cosa fare, non si era mai trovato in situazioni del genere.
«Harry no, non sei una frana. Non volevo assolutamente farti pensar questo.» si scusò, «Devo solamente far silenzio, sennò gli altri ragazzi potrebbero sentirci.» il riccio sorrise e diede un piccolo bacio a Louis. «Ora ovviamente non ti obbligo a far nulla, perciò facciamo così: che ne dici se domani ci andiamo a prendere un caffé? Ti vorrei conoscere meglio.»
«Prof, ma è vietato. Uno studente, non può uscire con un proprio alunno.» Louis sorrise.
«Allora andremo molto lontano.» ed Harry accettò, consapevole che quello che stavano facendo era completamente sbaglio, ma allo stesso tempo giusto, nei confronti della loro felicità.To be continued...?
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Salve!
Come state? Io bene... anche se non ve ne frega un cazzo.Come al solito mi scuso per l'immenso ritardo, ma sul serio, in questo periodo è tutto un tale casino che non potete immaginare.
MANCA POCHISSIMO ALLE 21 MILA VISUALIZZAZIONI. DIO. IO VI AMO. E VI SPOSERO', DALLA PRIMA ALL'ULTIMA (se ci sono maschi, ancora meglio lol).
Come avrete notato, alla fine c'è un "to be continued...?" perchè forse farò una seconda parte. Cioè, se vedo che avete apprezzato questo schifo, pubblicherò un'altra os collegata a questa.
Perciò... ditemi voi!
Spero comunque di riuscire a produrre qualcosa almeno prima di Natale lol.
Ve se ama.
-lostincalumsarms
PS: passate a leggere il mio diario e vi regalo dei Gianduiotti.
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One Shots || Larry Stylinson
FanfictionRaccolta di One Shot {compresi smut e fluff} riguardarti Larry Stylinson Copertina: @mychemicalnirvana