2 •I don't know what you heard about me

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But a b!itch can't get a dollar out of me,
no Cadillac, no perms you can't see

MADISON AILEEN RODGER

Appena il campanello suonò mi precipitai verso la porta e la aprii, come se dietro ci fosse l'oro.

Ma purtroppo niente oro, se non un ragazzo più o meno della mia età.
Era alto con capelli scuri e mi squadrava da piedi a capo con la coda dell'occhio.

«Questo è mio figlio, ah, ciao Madison! Ti ricordavo una bambina.... quanti anni hai ora?» Julio spuntò da dietro il ragazzo e gli si mise  di fianco.

«Diciotto... » dissi solo, mentre continuavo a squadrare il gigante davanti a me.

«Julio, Colin, entrate!» Mio padre aprì di più la porta per permettergli di accomodarsi, ma mentre Julio era intento ad entrare in casa io e il mammone continuammo a guardarci.

«Maddy, Colin è il figlio di Julio.»
«Sì... l'avevo capito.» Risposi a tono basso e mandai poi un'ultima occhiata al tizio che entrò in casa seguendo il padre.

Colin, a quanto pare.

«Non ho voluto parlartene al telefono per ovvi motivi...» mio padre iniziò a parlare con Julio mentre ci spostammo nel soggiorno. Papà si sedette sul divano e Julio sul puff di fronte a lui.

«Ho deciso di mandare Madison a Tokyo per riprendere i soldi rubati dalla yakuza.» Disse poi quasi in un sibilo come fosse la cosa più normale di tutte.

Julio era palesemente schioccato, gli si leggeva in faccia dal modo in cui aveva spalancato gli occhi.

«Jon, nulla contro tua figlia, ma ha solo diciotto anni... come pretendi che vada lì a derubare qualcuno che potrebbe ucciderla?!»

«Continuerò ad addestrarla fin quando serve.»
«Io sono d'accordo, è stata una mia scelta.» intervenni, e sentii immediatamente gli occhi di tutti i presenti addosso.
Soprattutto quel Colin, che era rimasto in piedi con le mani nelle tasche dei jeans a farsi le sue, ora aveva gli occhi su di me.

«Sei pazza.» ridacchiò quest'ultimo. Gli mandai un'occhiata e gli risposi: «No, ho le palle. È diverso.»

«Madison, tesoro, qui non si sta parlando di "avere le palle" nel fare una cosa o meno, stiamo parlando della mafia. Non so se hai capito il rischio...»
«Julio, mi dispiace che tu mi stia sottovalutando, ma riesco a fare una cazzata del genere.» non lo lasciai finire di parlare che intervenni incrociando le braccia.

«"Cazzata"? Tu sei una fottuta pazza. Sei una novellina sui diciotto e credi di saper abbattere chi é il triplo di te.» Colin mi rise in faccia e tornò serio buttandomi addosso quella che dovrebbe essere la verità. Il suo tono era rimasto calmo, non aveva alzato la voce.

Chi cazzo si crede di essere?

«Madison basta. Mi stupisce vedere che tu voglia andarci così tanto, ma allo stesso tempo non posso permettere che tu creda di star andando in contro ad una cosa da poco.» mio padre sembrava come difendere Colin e questo mi infastidii.

Ma cos'hanno oggi?

Feci due lunghi sospiri e alzai le spalle drizzando la schiena guardando fisso il moro.

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