3. ELIANA

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Uno squillo mi invade le orecchie, così mi metto a frugare nelle tasche della giacca, dove afferro il cellulare e rispondo alla chiamata.

- Pronto?-

- Eliana, puoi tornare a casa?- sento la voce di mia madre dall'altro capo della linea.

- Certo, passo un'attimo in lavanderia e arrivo subito, c'è qualche problema?- domando preoccupata mentre incomincio a camminare a passo svelto verso la lavanderia più vicina.
- Sì.- a quella parola la mia preoccupazione si moltiplica.

- Dieci minuti e sto a casa.- la avviso, poi attacco ed entro nella prima lavanderia che ho trovato.

- Salve, si può levare questa macchia di caffè?- chiedo alla signora dietro un bancone.

Le porgo la giacca e lei esamina il tutto, poi controlla dentro e ci riflette un po' su.

- Certo, ma ci vorrà un po', può passare a prenderla domani?-

Annuisco velocemente e la ringrazio, poi mi affretto a uscire e dirigermi a casa.



Busso alla porta numero 360, dove trovo mamma ad aprirmi, entro dentro e trovo anche papà seduto sul divano, cosa strana, dato che dovrebbero essere entrambi a lavoro a quest'ora.

- Allora? É successo qualcosa?- domando impaziente.

- Vedi Eliana..- comincia papà.

- Ricordi del contratto di matrimonio di cui ti avevamo parlato?- mi domanda con fare nervoso.

- Ve ne ho già parlato, non mi sposerò con un'estraneo, né ora, né mai.- rettifico aggrottando la fronte.

- Tuo padre ha perso il lavoro.-

Questa frase sfugge a mamma, che subito dopo si tappa la bocca, la mia espressione annoiata di prima, ora si é trasformata in una più brutta.

- E io sto vendendo di meno..- continua mamma, brutte notizie dopo brutte notizie, diciamo che in famiglia papà era quello che faceva più soldi, dato che lavorava in un'azienda, ma ora che é stato licenziato...

In più mamma non vende più frutta come prima, e l'ho notato ormai da un pezzo, ma non ne capisco il perché.

- Tesoro é l'unica soluzione..- prova a convincermi mio padre con un'espressione sofferente espressa in viso.

Mi fa male il cuore a vederli così, e voglio, devo aiutarli. Non possiamo andare avanti senza soldi, in più io non guadagno chissà che cosa.

- Se é per voi allora accetto.- annuncio.

- Aspetta..davvero?- chiede mia madre con le sopracciglia sollevate.

- Sì, avete detto che incasseremo soldi grazie a questo matrimonio, quindi lo faccio per voi.-

A quel punto mia madre corre ad abbracciarmi, posso giurare che é in lacrime.

Sorrido mentre lei mi stringe forte e poi abbraccio anche papà, che non ha più l'espressione di prima.

- Domani andremo a incontrare la famiglia Theodore.- dice papà alzandosi dal divano.

I Theodore...Aspetta!

- Ma i Theodore non sono quei ricconi che hanno almeno cinquanta aziende in città?- sentenzio scioccata.

- Esatto, ma come hai detto tu, sono ricconi, hanno soldi, in più sono degli amici di famiglia, non siamo completi estranei.- asserisce mamma.

Tiro un sospiro e annuisco, poi mi dirigo in camera mia, dove mi butto sul letto.

Perché proprio a me?

Mentre la mia mente si fonde con i pensieri, il mio corpo cade in un sonno profondo.








Non credo di aver mai dormito di pomeriggio dopo aver iniziato a lavorare, di solito finisco il mio turno la sera tardi, e finché arrivo a casa, a volte ceno, a volte no, si fanno bene o male le undici, poi mi serve almeno un'ora per preparare il giorno dopo.

- Eliana?- sento mio padre richiamarmi, mi alzo a sedere e fisso intorno, poi afferro il cellulare e controllo l'ora.

20:37

O mio dio ho dormito troppo!

Scendo dal letto e vado in cucina, dove trovo mamma e papà a tavola.

- Non mangi?- mi chiede papà.

Alzo le sopracciglia e annuisco, poi vado a sedermi accanto a mia madre e comincio a tagliare un pezzo della bistecca che c'è nel piatto.

- Domani alle otto andremo a casa dei Theodore, dove ceneremo e ci conosceremo meglio.- sentenzia papà sorseggiando un po' d'acqua.

Annuisco con fare distratto mentre continuo a mangiare.

- Il giorno dopo invece lasceremo te a casa loro per conoscere meglio il loro figlio, poi a fine giornata torneremo a prenderti.-

Sentendo quella frase quasi non mi va di traverso il pezzo di carne che stavo masticando.

- E perché dovrei andare io a casa loro?- domando aggrottando la fronte.

- Sei tu quella che si sposa.- dice mamma sorridendomi con fare scherzoso.

- Quindi fa bella figura mi raccomando.- mi redarguisce papà, annuisco e continuo a mangiare affamata.






- Notte mamma, notte papà.- do la buonanotte ai miei genitori dopo aver sparecchiato e pulito la cucina, mi dirigo verso il bagno per fare una doccia calda per liberarmi la mente da tutti pensieri di oggi.

Entro in bagno e mi ci chiudo a chiave, poi mi spoglio ed entro nel box, faccio partire l'acqua calda e mi lascio andare.

Non appena esco, vengo investita da una brezza d'aria gelida, infatti mi sbrigo ad afferrare l'accappatoio appeso sul radiatore, mi ci avvoglio il corpo e mi raccolgo i capelli in uno chignon, per poi afferrare il mio spazzolino e versarci sopra del dentifricio.

Comincio a lavarmi i denti guardandomi nello specchio, ora come ora mi chiedo perché proprio me, non c'erano ragazze più belle da sposare?

Cos'ho di così speciale?

Finisco di prepararmi, mi asciugo i capelli e indosso il pigiama, poi mi faccio comoda nel letto e sto un po' sul telefono, pero dopo mezz'ora sento il sonno, quindi metto il telefono carica e mi accoccolo nel letto sprofondando in un sonno profondo.




Finisco di prepararmi, mi asciugo i capelli e indosso il pigiama, poi mi faccio comoda nel letto e sto un po' sul telefono, pero dopo mezz'ora sento il sonno, quindi metto il telefono carica e mi accoccolo nel letto sprofondando in un sonno profondo

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