4. DANIEL

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- Allora?- chiedo ad Alexander, che sta seduto al grande tavolo da pranzo, mentre imbocca dei cereali colorati.

- Cosa?- domanda confuso masticando.

- Quando dobbiamo incontrarci con gli Scarlet?-

Aspetto che finisca di masticare, poi sorseggia dell'acqua e finalmente risponde.

- Stasera a cena.-

Sentendo quella frase mi blocco, non mi muovo, alzo le sopracciglia e allargo gli occhi e basta.

- Non é chissà cosa, in più la figlia é bellissima.- asserisce mangiando altri cereali.

- Ti ricordo che sarà mia moglie.- asserisco con un pizzichino di gelosia, non lo sono, ma devo farlo sembrare se voglio continuare a vivere.

- Sì, ma se non ti vorrà io sarò sempre disponibile.- afferma con un ghigno impresso il faccia.

Roteai gli occhi al cielo e decido che oggi lavorerò tutto il giorno fino alla sera, quindi saluto Alexander afferro le chiavi della mia auto e mi dirigo alla mia azienda.











- Bene ragazzi per oggi siete liberi, ho un'impregno stasera quindi non lavorerà nessuno.- annuncio entrando nella sala riunioni, nelle ultime dieci ore ho lavorato al computer e controllato grafici, direi che è abbastanza per oggi, sopratutto per i miei impiegati e colleghi.

- Grazie signor Daniel, buona serata.- ribatte Eliza, una mia collega, ora sta scrivendo qualcosa nel suo diario dei conti, quindi saluto tutti e torno sui miei passi verso l'uscita dell'edificio a trenta piani.

Scendo fino al lobby e saluto anche le persone al bancone, gli do la notizia della giornata libera e poi esco.

Premo il pulsante di apertura porte sul telecomando plip della Ferrari e faccio il giro per entrarci, mi faccio comodo e metto in motore, esco dal parcheggio e nel mentre guardo lo schermetto che mostra le ore 18:39.

C'è tempo.


Una volta arrivato a casa non appeno apro la porta d'ingresso, mi ritrovo davanti mia madre, che indossa un vestito rosso che atterra a terra, e credo che abbia dei tacchi ai piedi.

- Caro, sei arrivato tardi, vai su a prepararti, tra un'ora arriveranno gli Scarlet.- mi informa dandomi un bacio sulla fronte per poi sorpassarmi e uscire nel vialetto di casa.

Le rivolgo un'occhiata sfuggente e poi salgo le scale per poi percorrere un lunghissimo corridoio che porta alla mia stanza, composta da camera da letto, bagno e ufficio.

Tiro un sospiro profondo ed entro nella camera da letto, mi dirigo all'armadio e frugo in cerca di qualche camicia non troppo elegante, né troppo casual.

Dopo averne trovata una di Ralph Laurent cerco anche dei pantaloni neri, che trovo in un'attimo.

Dopo essermi cambiato entro in ufficio e ricontrollo il computer in cerca di qualche e-mail che mi é sfuggita a lavoro, ma sorprendentemente non c'è ne traccia.

- Devi lavorare di meno fratello.-

Alzo il capo quanto basta per controllare chi é appena entrato nel mio ufficio e vedo la figura di mio fratello minore sulla soglia della porta.

- Non hai altre cose da fare Jaden?- ribadisco scrutandolo attentamente, é pronto anche lui per la cena.

- Direi che ho già finito il lavoro per oggi.- spiega entrando nella stanza ed esaminandone l'interno.

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