1. ELIANA

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- Il prossimo!- esclamo richiudendo la cassa davanti a me, poi con un movimento veloce mi lego i lunghi capelli castani in uno chignon disordinato.

- Salve, vorrei un caffè macchiato con del caramello.- mi informa una donna che tiene sottobraccio un computer portatile, sembra una studentessa universitaria, come dovrei esserlo io. Ma ho deciso di rimanere coi miei genitori ad aiutarli.

Le sorrido gentilmente e tasto il numero dell'ordine sullo schermetto elettronico che ho di fronte. - Arriva subito, come si chiama?-

- Amanda.- risponde con un tono caloroso, poi si ritira e va a sedersi a un tavolino accanto alla finestra, apre il portatile e comincia a digitare qualcosa.

- Buongiorno con cosa vi posso servire oggi?- chiedo all'uomo che mi scruta dall'altro lato del bancone.

- Un caffè corto, con due cucchiaini di zucchero.- ordina con tono serio e freddo, faccio del mio meglio a non aggrottare le sopracciglia, ecco i clienti che odio.

- Arriva subito, come si chiama?- chiedo cercando di far rimanere il mio tono accogliente.

- Daniel.- mi risponde scrutandomi in viso, poi senza dire nient'altro, si gira e scompare tra la folla di gente che c'è nel bar.

Intanto la mia collega, nonché migliore amica, Alicia, mi porta l'ordina della signora di prima, le sorrido e richiamo il nome scritto sul bicchiere di carta.

La donna alza la mano e le vado subito incontro, faccio il giro del bancone per arrivare da lei, ma a pochi metri, prima che arrivassi da lei, una figura mi si piazza davanti.

Per lo spavento, il bicchiere di cartone mi scivola dalle mani e finisce addosso a un'uomo, l'uomo scontroso di prima. Metà bicchiere finisce sul suo smoking, mentre l'altra metà finisce sul mio grembiule, che assorbe caffè , ma non abbastanza, perché finisce anche sotto la mia maglia.

- O mio dio! Mi scusi tantissimo, non dovevo!- esclamo cercando di scusarmi con esso, che però non sembra avere nessuna reazione al caffè bollente che gli sta attraversando lo smoking.

Ma lui non risponde, mi fissa con una smorfia di disgusto, così afferro il piccolo asciugamano che ho agganciato al grembiule e glielo porgo.

- Mi scusi, non ero attenta!- cerco ancora di scusarmi, ma lui non ha una minima emozione sulla faccia.

Ma al posto di prendere l'asciugamano che gli ho dato, si toglie la giacca nera dello smoking, poi me la porge e tira fuori un foglietto dalla tasca dei pantaloni.

- Portala in lavanderia, e poi in questo posto, se non si toglie la macchia, avrai un bel po' di dollari da darmi.- dice prima sorpassarmi e uscire a passo svelto dalla caffetteria.

Resto impalata a fissare l'uscita, quando una voce mi risveglia dai pensieri.

- Mi scusi, il mio caffè?- domanda la signora seduta al tavolo che aspettava il suo caffè macchiato.

- Arriva subito, scusi c'è stato un inconveniente.- la informo, prima di ritirarmi dietro il bancone ed entrare nella stanza dello staff, più che altro il posto dove si preparano i caffè.

- Qualcuno vada al mio posto, c'è stato un'incidente.- esordisco facendomi sentire da tutti, poi vedo un collega dirigersi alla porta che porta al bancone.

- Cos'é successo?- mi chiede Alicia tastando il posto in cui mi é finito il caffè addosso.

- Un'uomo mi si é piazzato davanti mentre portavo il caffè a una signora, metà bicchiere finì sul suo smoking, l'altra metà su di me. Poi mi ha dato questo cartellino dove devo portare lo smoking dopo averlo portato in lavanderia.- spiego rimanendo senza fiato.

Alicia mi scruta e mi fa un sorrisino, poi si avvicina di più a me e controlla la marca dello smoking, dice che persone come lui sono ricconi.

- O mio dio.- borbotta scrutando la piccola etichetta dentro lo smoking.

- Cosa? Che c'è?- chiedo preoccupata, poi lei mi fissa con un misto di emozioni.

- Questo é Tom Ford!- esclama con occhi larghi e allarmati, però non capisco questa sua reazione, sarà la solita esagerata.

- E? Non costerà mica tre mila dollari.- la redarguisco roteando gli occhi al soffitto con fare scherzoso.

- Invece sì! Questo é materiale pregiato! Costa dai tre mila euro in su!-

Poi però l'espressione scherzosa sul mio viso svanisce nel giro di pochi secondi.

- Paga extra in lavanderia, devono togliere questa macchia Eliana!- esclama Alicia, poi afferra la mia giacchetta appesa all'appendi abiti e me la tira addosso.

- Ma il mio turno non é finito!- la redarguisco con fare nervoso.

- Lascia perdere il turno, ti copro io, tu va in lavanderia e leva questa macchia!- mi rimprovera lei, poi mi spinge verso la porta che porta al bancone, mi abbraccia velocemente e chiude la porta.

Sbuffo scuotendo il capo e mi dirigo all'uscita del bar, c'è una leggera brezza d'aria in giro, quindi mi infilo la giacchetta, ma non appena finisco, uno squillo mi invade le orecchie.

Sbuffo scuotendo il capo e mi dirigo all'uscita del bar, c'è una leggera brezza d'aria in giro, quindi mi infilo la giacchetta, ma non appena finisco, uno squillo mi invade le orecchie

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