|Immagini e Oneshot| Ops, è caduto!

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Gianni sapeva perfettamente che il suo amico Alessio era un gran maldestro, solo non si aspettava fino a questo punto. Eppure glielo aveva detto un miliardo di volte: Ricordati di chiudere le porte! Non far entrare gli scarafaggi! Ma nulla. La prova della sua irresponsabilità si vedeva da chilometri di distanza. Dannazione, Alessio, pensava Gianni mentre correva fino a perdere il fiato, dovevamo fare una cosa sola. Aveva dato appuntamento al suo amico in piazza, nella loro piazza. Il cielo era una gradevole sfumatura che, dall'azzurro sopra di loro, si trasformava in lilla per poi gettarsi dorato all'orizzonte. Però non era quello che gli interessava. Il ragazzo arrivò finalmente a destinazione, piegato in due dalla corsa.

《Ale...》 ansimò. 《Ale》 ripetè, il tono che da sollevato diventava infastidito. 《Ma che cazzo hai fatto?》

Alssio aggrottò la fronte. 《Dai per scontato che sia stata colpa mia.》

《Io non ho fatto nulla!》 sputò Gianni, forse con un po' troppa forza. Almeno non penso.

《Io nemmeno.》 L'espressione di Ale non era addolorata e ansiosa come avrebbe dovuto essere. Era più che altro determinata. 《Non penso che importi.》
Quell'atteggiamento da eroe, quasi distaccato, gli faceva venire voglia di prenderlo a schiaffi. Ma Gianni si trattenne. Si costrinse a distogliere lo sguardo dall'amico.
Il blu del cielo era sempre più intenso, interrotto da alcune nuvole scure. Che però non bastavano a nascondere il Sole che stava precipitando a una velocità inaudita, in pieno pomeriggio.

《Si può comunque fare qualcosa.》 La sua voce uscì flebile e incerta.

Alessio lo guardò, comprensivo quanto severo.
《Sai che è inutile. Ci ha trovati.》

Ci ha trovati. Non erano gli scarafaggi di cui era preoccupato, che dovevano tenere fuori a tutti i costi. Era la Realtà. Ciò che, in quel mondo parallelo dove loro due potevano muovere il Sole e costruire piazze dal nulla, non avrebbe dovuto raggiungerli.
Gianni e Alessio sapevano perfettamente che, nel mondo reale, il la Terra girava attorno al Sole, semplicemente nel loro personale mondo immaginario avevano voluto fare un piccolo esperimento di pensiero. Insomma, il Sole stava davvero cadendo.

《Dobbiamo andarcene》 disse Alessio.

Gianni deglutì.
《Pensi che potremmo morire, in questo mondo?》

《Non voglio scoprirlo.》

《Se ce ne andiamo, di sicuro moriremo lì. Non è meglio provare qui? O perlomeno morire in un posto dove siamo davvero felici?》

《Non è detto che il mondo reale sia spacciato, né che questo sia salvabile.》 Sospirò 《Senti, so che la Realtà non ti piace. È sbagliata, immorale, orribile. Però, a volte, è anche... bella.》 Abbozzò un sorriso. 《Ed è ancora piena di persone che vale la pena salvare.》

Salvare? Come? Non abbiamo alcun potere, dall'altro lato.》

《A me piace pensare che abbiamo creato tutto questo per avere un'idea di come fare qualcosa di buono.》
Gianni osservò il volto dell'amico farsi sempre più scuro mentre il Sole continuava la sua discesa. Avrebbe voluto ribattere, ma non sapeva come. Forse perchè, in fondo, gli dava ragione.
《Torniamo a casa》 sussurrò.

Inizialmente, Gianni pensò che non fosse accaduto nulla. Il cielo era sempre lilla, Alessio sempre al suo fianco, il loro paesino identico a prima. Il Sole, però, era al suo posto. Un normalissimo, bellissimo tramonto. Il problema erano le meteore. Non c'era da stupirsi che avessero influenzato così tanto la fantasia dei due ragazzi: quelle sfere di fuoco sembravano proprio dei soli che cadevano.

《E ora?》 mormorò Gianni, smarrito.

Alessio lo guardò negli occhi. Sorrise.
《E ora vediamo cosa possiamo fare.》

Diario di una giovane scrittriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora