Aldo non sarebbe dovuto essere triste. Perchè avrebbe dovuto? Era tutto perfetto. Proprio accanto a lui, un tripudio di luci squarciava l'oscurità: le finestre dorate dei palazzi, un cielo ricoperto da una tale quantità di stelle che non aveva mai visto in vita sua, ma soprattutto l'esercito di lanterne che si libravano nel cielo per la festa del paese. L'elegante lampione e le luci sgargianti del ristorante sembravano volelo trascinare nella festa, in mezzo alle lanterne e alle stelle. E poi c'era la flebile luce della sigaretta che teneva in mano, insignificante ma disperata di partecipare allo spettacolo, di essere vista insieme alle altre mille luci. Dal punto di vista metaforico, gli somigliava molto.
Aldo soffiò una nuvola di fumo davanti al suo viso, come a nascondere tutti quegli stimoli dalla sua vista, a proteggersi.《Te lo dico sempre che non dovresti fumare. Almeno non davanti a me.》
Aldo si voltò verso la sua ragazza e inclinò la testa con fare ironico.
《E io ti dico sempre che non puoi passare tutta la sera a "incipriarti il naso" o qualunque cosa tu faccia ogni volta.》《C'è fila》sbuffò Marine, e si sedette.
I due rimasero in silenzio per un po', osservando l'ascendere delle luci e sorseggiando un po' di vino.
《Hey》disse ad un certo punto Marine. 《Che c'è?》
Aldo ci mise un attimo a distogliersi dai suoi pensieri.
《Cosa?》《Sembri triste.》
《È la mia faccia normale.》
《So benissimo la differenza tra la tua faccia normale e la tua faccia triste. Quindi?》
《È stupido...》mormorò Aldo.
《Sono la tua ragazza. Ti accetterò in tutta la tua stupidità. E poi non è stupido se ti fa stare male.》
Il ragazzo sospirò, emettendo un'altra nuvola di fumo. La sigaretta era quasi finita.
《È uno di quei momenti in cui dovrebbe andare bene, ma io rovino tutto. Perchè va troppo bene, è tutto troppo perfetto. E quindi non riesco a non pensare a quando finirà. A quando riceverò un colpo che spazzerà tutto via.》
Marine riflettè un attimo, poi parlò: 《Anch'io la pensavo così, un tempo.》
Questa affermazione stupì Aldo. Non poteva immaginare che la sua ragazza potesse avere pensieri del genere: se lui era una sigaretta mezza spenta, Marine avrebbe eguagliato tutte le lanterne del paese.
《Mi sembrava naturale, ovvio》continuò lei. 《Un modo per non illudermi, per proteggermi. Ma ora penso che sia molto meglio essere illusi che spaventati. Probabilmente l'avrai notato.》 Marine posò la mano su quella di Aldo. 《I bei momenti finiscono, ma anche quelli brutti. È la vita. Il futuro può riservare qualsiasi cosa, bella o brutta. Non posso saperlo, ma so per certo che ora è una serata stupenda, e che la sto passando con il ragazzo più bello del paese.》
Aldo abbozzò un sorriso.
《Ora stai illudendo me.》Rimasero in silenzio, mano nella mano. Per un attimo, Aldo si sentì senza peso come le lanterne che illuminavano il cielo.
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Diario di una giovane scrittrice
AcakUna raccolta di storie, one shot, pensieri e magari un giorno anche poesie. Un giornalino di idee diverse che ho deciso di condividere col mondo in un unico luogo.