Antonio riuscì finalmente a liberarsi dal rancore che provava per il padre.
Filippo Sordi, così si chiamava suo padre, gli lasciò una casetta in mezzo al bosco ad una quindicina di chilometri da un piccolo villaggio di montagna dal nome caratteristico, Boscofosco, per via di un tanto folto quanto temuto bosco di imponenti abeti che lo circondava. Quella macchia intricata di sempreverdi era talmente suggestiva che molti turisti tedeschi la chiamavano la piccola Foresta Nera italiana. Filippo venne trovato impiccato in camera da letto dal figlio del proprietario dell'unico negozio di alimentari del villaggio. L'ignaro ragazzo si era recato alla sua abitazione su richiesta del padre, l'unico ad aver notato la sua insolita assenza, in quanto era sua abitudine andare da lui ogni quattro giorni per fare provviste. Nessuno sapeva in che modo si guadagnasse da vivere Filippo Sordi. Non era mai stato un uomo socievole. Non partecipava agli incontri della comunità e non dava mai il suo contributo agli eventi che animavano il villaggio. L'unico con cui aveva un minino di rapporto era per l'appunto il vecchio proprietario dell'alimentari, Biagio, con cui faceva volentieri due chiacchiere. Nonostante si conoscessero ormai da ventisei anni, Filippo e Biagio non svilupparono mai una vera e propria amicizia. Nessuno capì il motivo che lo spinse a compiere quel gesto estremo. Non lasciò nemmeno un biglietto d'addio e per questo motivo iniziarono a circolare voci tra le case del piccolo centro abitato. C'era chi diceva che soffrisse di depressione. Chi invece sosteneva che la solitudine lo avesse fatto impazzire. E c'era infine chi affermava che fosse stata la strega rossa ad ucciderlo.
Antonio varcò la soglia del modesto, ma ben fornito, negozio di alimentari.
<< Buongiorno, posso esserle utile giovanotto? >> lo accolse calorosamente Biagio.
<< Sì, vorrei chiederle un'indicazione. Dovrei raggiungere una casa in mezzo al bosco. >>
<< Parli della casa della strega? >>
<< La casa della strega? No no, sto cercando una casa in cui ci abitava un uomo. Filippo Sordi. Lui era mio padre >> disse Antonio abbassando lo sguardo verso un punto indefinito del pavimento.
L'uomo sobbalzò per lo stupore.
<< Non sapevo che Filippo avesse un figlio? >>
<< In pratica è come se non ne avesse mai avuto. Abbandonò mia madre quando era ancora incinta. >>
Biagio non emise neanche una sillaba. Era confuso e a disagio per le parole proferite dal giovane forestiero.
<< Ad ogni modo, ti faccio le mie sincere condoglianze. >>
Antonio non rispose, si limitò a fissare il suo interlocutore.
<< Comunque, la casa che cerchi è proprio la casa della strega. Tuo padre l'ha abitata negli ultimi ventisei anni. >>
<< E per quale motivo la chiamate la casa della strega? >> domandò incuriosito.
<< Perché quattrocento anni fa, quella casa è stata la dimora di una donna accusata di stregoneria, scomparsa la sera prima della sua esecuzione... >>
Biagio tentò di continuare il racconto, quando uno strano rumore attirò la sua attenzione. Si sporse in avanti, per guardare in direzione dei piedi di Antonio, e vide una gabbietta per animali. Poco dopo si udì un fragoroso miagolio. Antonio si abbassò per dare conforto a quella piccola creatura: << Stai buono... Resisti ancora un po'. Ti farò uscire presto e finalmente potrai sgranchirti le zampe. >>
<< Ha portato con sé un amico peloso a quanto vedo! >> sorrise Biagio, portandosi le mani sulla grossa pancia.
<< Già, questa piccola canaglia si è presentata dal nulla in casa mia una sera. Ho tentato di rintracciare i proprietari, ma nessuno ne ha dichiarato la scomparsa. È un piccolo orfanello, proprio come me, e non ho potuto ributtarlo in mezzo alla strada. >>
<< Hai il cuore buono. Proprio come tuo padre. >>
Antonio si innervosì per quell'affermazione.
<< Come si chiama la bestiolina? >> si affrettò a domandargli Biagio, intuendo di essere stato inopportuno.
<< Kuro... >> rispose Antonio, calmandosi.
<< Kuro? >> domandò confuso.
<< Sarebbe nero in giapponese. >>
<< Certo che voi giovani ne avete di fantasia. Però gli calza a pennello! È proprio un bel gatto nero, dal pelo lucido. Si vede che te ne stai prendendo cura. >>
Antonio arrossì, lusingato da quelle parole gentili e sincere.
<< Tornando al motivo per cui sei venuto qui. Devi dirigerti verso la chiesa al centro del paese e poi imboccare un sentiero che si trova sulla sinistra del campanile. Lo devi percorrere interamente finché non raggiungerai un bivio. Prendi la strada sulla destra e, dopo aver percorso una lunga e tortuosa strada sterrata, ti troverai di fronte alla casa della strega. >>
<< La ringrazio. >>
<< Hai portato con te delle provviste? Nel caso non lo avessi fatto, ti consiglio caldamente di fare un po' di spesa. La casa è ad una ventina di minuti di distanza e tra quaranta minuti chiudo la baracca >> lo ammonì Biagio.
<< Seguirò il suggerimento. >>
Dopo un paio di minuti, Antonio appoggiò sul bancone un bel po' di scorte. Mentre Biagio batteva i prezzi su un vecchio registratore di cassa, gli occhi del ragazzo si posarono su un'alta mensola, riccamente riempita da ipnotiche bottiglie di vetro.
<< In totale sono trenta euro. >>
<< Aggiungici anche due bottiglie di vodka per piacere >> ordinò Antonio indicandogliele allungando il braccio.
<< Hai intenzione di organizzare una festa per stasera? >> domandò ironicamente Biagio, ma Antonio si limitò a fissarlo ancora una volta inespressivo senza rispondergli.
<< Così sono cinquanta euro >> disse Biagio tornando serio e inserendo le due bottiglie all'interno di un sacchetto di plastica.
Dopo aver ringraziato il vecchio droghiere, Antonio si avviò verso l'uscita del negozio. Kuro graffiava senza sosta le pareti della gabbietta, miagolando in tono disperato.
<< Giovanotto, perdona la mia maleducazione. Non ti ho chiesto nemmeno come ti chiami >> lo richiamò improvvisamente Biagio alle spalle.
<< Mi chiamo Antonio >> gli rispose.
<< Io sono Biagio. Benvenuto a Boscofosco, Antonio >> lo accolse ufficialmente il negoziante stringendogli la mano.
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EREDITÀ DI FAMIGLIA
Mystery / ThrillerUn giovane alcolista di ventisei anni riceve un'eredità inaspettata da un padre mai conosciuto. Dovrà fare i conti con un passato insopportabile che non vuole lasciarlo andare e con un futuro imminente, colmo di insidie e pericoli.