Capitolo 22. L'Astrotreno sbagliato

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Rotuga, pianeta della prima rotta del Millemondi

Astrotreno, verso la periferia galattica

Giorno 219 SIS


L'andirivieni, gli spintoni, i litigi e le migliaia di parole in altrettante lingue diverse sciamarono lentamente con ognuno che si sedeva dove trovava posto.

Achero dovette lottare con almeno una dozzina di tizi che volevano farli alzare. Il risultato furono diversi denti rotti e qualche osso incrinato. Alla fine nessuno diede loro più fastidio, nemmeno per far togliere ai due gli zaini dai sedili accanto.

Ci sarebbe stato da indignarsi per lo schifo in cui si trovavano, ma era ordinaria amministrazione per chi viaggiava verso le periferie galattiche su treni popolari e soprattutto in regime di tagli al servizio, come durante il nuovo sciopero degli Astrovieri.

Le porte si chiusero di scatto e il convoglio ricominciò a muoversi, diretto ora alla colonna che li avrebbe sparati nell'Oltreverso.

Era uno scafo i cui interni erano rivestiti da pannelli di metallo grigio e in qualche punto arrugginito, senza aperture esterne per godersi il viaggio, con file e file di sedili a gruppi di quattro posti, blu, incrostati e rovinati, nessuna cappelliera visibile e in compenso un forte odore di ascelle sudate.

Una voce registrata lì invitò ad allacciarsi le cinture di sicurezza. 

Tutti obbedirono all'istante.

- RICORDIAMO AI GENTILI PASSEGGERI CHE LA COMPAGNIA ASTROVIARIA NON POTRÀ ESSERE RITENUTA IN NESSUN MODO RESPONSABILE DI EVENTUALI INCIDENTI A BORDO A CAUSA DEL MANCATO RISPETTO DELLE NORME SULLA SICUREZZA.

- Da come ho capito, non ci saranno altri astrotreni né più tardi, né domani verso il lato esterno del Millemondi... - disse improvvisamente Achero a Bria, quasi avesse sentito i suoi pensieri - Per questo c'è stato tutto questo caos.

- Come se gli altri giorni fosse meglio - ribatté l'apprendista.

- Beh, ragazzina... Comincia ad abituarti allora.

- Non chiamarmi ragazzina!

- Altrimenti?

- Altrimenti io...

Non continuò perché una voce urlante e uno scalpiccio la fecero voltare di scatto. 

Bria rimase semplicemente a bocca aperta.

C'era un ragazzo della sua età che correva nella loro direzione.

Indossava un pigiama e sopra quello un accappatoio verde. Una spada era legata con un laccio a tracolla sulla spalla destra.

Si sollevò un boato di risate dalla folla lì presente.

- Ma sei pazzo? - gli urlò Achero - Stiamo per essere sparati!

Li superò un attimo dopo. Aveva la faccia paonazza.

- LA CARROZZA È PRONTA PER L'INVERSIONE VERTICALE.

- Qualcuno chiami i piloti, i controllori. Fermate l'astrotreno! Devo scendere!

- VI AUGURIAMO BUON VIAGGIO.

E in un secondo si sollevarono con un perfetto angolo di novanta gradi.

L'idiota precipitò giù, verso il punto da cui era venuto.

L'unico a tendere una mano per non farlo sfracellare contro la parete opposta fu Achero. Ma, a causa della velocità di caduta e dell'allentarsi del laccio che lo chiudeva, l'accappatoio si aprì e il tipo finì dritto addosso a Bria.

- Ma che cazzo fai?!?

- Scusa, scusa!!!

Achero stava per scoppiare a ridere.

- INVERSIONE GRAVITAZIONALE ATTIVATA.

Il ragazzo fu lanciato come una palla sull'uomo.

A quest'ultimo passò completamente la voglia di ridere. Lo abbracciò, o per meglio dire, lo stritolò in una morsa mortale, con ancora accappatoio e spada in mano.

- Lasciami! Aiuto! Aiuto!

- Chiudi quella bocca! - sbraitò il Cercatore.

- PRONTI AL LANCIO FRA TRE...

- NOOOO!!! Fatemi scendere!

- È troppo tardi deficiente! - strillò Bria a sua volta.

- DUE...

- NONONOONONO!!!

- UNO...

Per comprendere ciò che più o meno provavano coloro che volevano attraversare un portale, ai neofiti dei viaggi spaziali si diceva di immaginare il proprio corpo ridotto a un elastico, tirato fino quasi a rompersi e poi lanciato contro un muro. 

Si suggeriva ancora di figurarsi ossa, muscoli, organi al posto dello stesso elastico e infine ogni singolo atomo allungato per chilometri in un milionesimo di nanosecondo, prima di poter passare dall'altra parte. 

E si concludeva affermando che, allo stesso modo di come era iniziato, tutto sarebbe finito di colpo.

Stranamente le pubblicità olovisive finanziate dall'Ordine degli Astrovieri, dove attori allegri con sorrisi a dieci o trentadue o cinquantuno o anche più denti affermavano queste parole e cercavano di convincere della piacevolezza dei viaggi astroviari, non avevano mai riscontrato molto successo tra i pubblici millemondiali. 

In ogni caso...

Il rinculo fece tornare i passeggeri alla normalità.

Un terzo dei presenti già tirava fuori i sacchetti antivomito dalle tasche sotto i sedili.

Intuendolo, Bria prese di scatto il suo e lo diede al ragazzo appena liberatosi dalla presa di Achero.

Quello rimise anche l'anima. E intuendolo a sua volta, Achero diede il suo a Bria che fece lo stesso un paio di secondi dopo.

- VI RICORDIAMO DI PORRE I SACCHETTI ANTIVOMITO PIENI NEL BUCO AI VOSTRI PIEDI AL CENTRO DI OGNI GRUPPO DI QUATTRO SEDILI. PER APRIRLO BASTA SCHIACCIARE IL BOTTONE ROSSO SUL PAVIMENTO LÌ ACCANTO.

Achero lo premette con la suola dello stivale e i ragazzi cinerei in volto ci buttarono dentro i loro.

Dopo aver concluso l'operazione, il Cercatore fece sedere il ragazzo accanto a lui e gli ficcò in braccio arma e indumento.

Non c'era che dire. 

Il viaggio era iniziato alla grande.

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Angolo dell'Autore: Good Morning! Achero e Bria si sono quindi incontrati con Obbrer in modo decisamente rocambolesco. E ora?

Vi ringrazio sempre per leggere i vari aggiornamenti e vi do appuntamento a giovedì con la prossima puntata.

Ciaooo

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