Abeal, pianeta della prima rotta del Millemondi
Città di Dorem, nei pressi dell'Antiquarium
Giorno 221 SIS, 02.35
Sera abeliana, 19.35
- Tu!
Fu tutto quello che Achero riuscì a dire, prima che una grossa palla di pelo tigrata gli occupasse l'intero campo visivo.
I suoi sensi si ottenebravano sempre di più, mentre Meredith iniziava a far volare via i calcinacci come se fossero cuscini di piume.
La donnafelino non indossava più il vestito da addetta alle pulizie, ma quella che doveva essere stata una bella tuta comoda per stare in casa e che adesso era diventata un ammasso di vesti stracciate e sporche, per la furia di essersi fatta strada fino al punto in cui i tre si trovavano.
Concentrato per quanto gli fosse possibile su di lei, nemmeno fece caso a Obbrer, talmente travolto dalla sorpresa che si dimenticò a sua volta di essere stravolto da quanto accaduto. Il ragazzo si lasciò cadere sul fondoschiena a osservare ammutolito la scena.
Quando la zona attorno ai due cercatori intrappolati fu un po' più libera, la felinoide afferrò il cercatore senior per le spalle e tirò fuori sia lui che Bria dalle macerie.
La sensazione di essere stritolato in una morsa non si affievolì. Migliaia di lame sembravano conficcarsi ripetutamente nelle sue carni, nel suo stesso spirito, lacerarlo, bruciarlo e farlo a pezzi.
Come era successo ai nemici che avevano provato ad attaccarlo.
Anime cariche di odio, disprezzo e crudeltà. Ne sentiva ancora quello che in un irrazionale e impossibile modo ne poteva essere definito il sapore, come lo percepiva per quelle di coloro che lo circondavano.
Quelle di Bria, Obbrer e Meredith. Sconvolte, preoccupate, contorte dal dolore, gravate dal peso del passato e dei peccati.
Quelle della gente in fuga, a terra, sotto o vicino le macerie. Terrorizzate, che si trascinavano dietro speranze infrante e sogni impossibili.
Quelle che accorrevano per aiutare le vittime di quel disastro. Piene di buoni propositi o che semplicemente erano lì a fare il loro dovere.
Quelle che se ne stavano a guardare. Ferme, inflessibili, pronte a fare la loro mossa al momento opportuno.
Anime che attendevano solo di essere divorate. Così vicine, così invitanti.
I contorni della realtà si fecero più incerti, ora velati da un velo azzurro con sfumature di blu ceruleo e di indaco.
Sbatté le palpebre e il mondo riprese i contorni e i colori naturali, con solo le luci della volta celeste a rischiararne le forme.
- Meredith...
Il filo di voce fu quasi inudibile. Era come cercare di chiamare qualcuno mentre si sognava. Nella sua testa le stava urlando di prendere con sé i ragazzi e scappare, prima che tutto si trasformasse nel più sanguinario degli incubi. Ma come quando si era consapevoli di dormire, il cercatore era conscio che dalla sua bocca non uscisse altro che un gorgoglio indistinto.
Una forza impressionante trascinava sempre più nelle ombre la sua coscienza. Un calore dalle profondità del suo io si faceva strada verso la superficie, devastando ricordi, sentimenti, sensazioni e la sua stessa volontà
Meredith intanto si mise di fianco a lui e fece schioccare più volte le dita della mano destra. Nel suo crescente delirio onirico, il movimento era tale da ricordare ad Achero quello per azionare un accendino. Magari perché a ogni schiocco partivano delle piccole scintille che morivano subito nell'aria gelata.
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Cercatori
AvventuraLivir la Fenditenebre... Secondo il mito sarebbe stata lei a creare e diffondere la luce delle stelle nell'universo conosciuto del Millemondi, prima ancora che fosse chiamato così. Nella loro Era, rappresentava per alcuni un simbolo di rinascita e d...